06 febbraio 2020

Addio a Beverly Pepper, pioniera della Land Art con la passione per l’Italia

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Si è spenta a 97 anni Beverly Pepper, grande artista statunitense e riconosciuta pioniera della Land Art, che aveva deciso di vivere in Italia

Beverly Pepper

È morta il 5 febbraio Beverly Pepper, grande scultrice americana con la passione per l’Italia, riconosciuta pioniera della Land Art. Pepper, che aveva 97 anni, viveva da tempo a Todi, città dove, a settembre del 2019, le era stato dedicato un parco di sculture. Ma la frequentazione con il nostro Paese era stata assidua fin dagli anni ’50, quando vi si traferì per la prima volta.

La vita di Beverly Pepper

Beverly Stoll Pepper nacque a Brooklyn, il 20 dicembre 1922, in una famiglia di commercianti di tessuti, tappeti e pellicce. Beverly studiò futografia e design pubblicitario e industriale e iniziò a lavorare come Art Director per diverse aziende. Alla fine degli anni ’40, si trasferì a Parigi e qui studiò pittura con con Fernand Léger e frequentò il vivace ambiente culturale e artistico della capitale francese, stringendo amicizia in particolare con Constantin Brâncuși.

Nel 1951 il trasferimento a Roma, grazie a una borsa di studio ricevuta dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Già nel 1952 la prima personale di pittura, alla galleria dello Zodiaco, a Roma, presentata da Carlo Levi. Questi anni furono particolarmente fecondi: frequentò il Gruppo Forma 1, composto da Giulio Turcato, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Achille Perilli, conobbe Toti Scialoja e Renato Guttuso. Ma ebbe modo di incontrare anche personaggi del cinema, come Anna Magnani, Michelangelo Antonioni e Federico Fellini.

Il passaggio decisivo alla metà degli anni ’50, quando Pepper iniziò a realizzare piccole sculture in legno e argilla. Nel 1961, la sua prima mostra da scultrice, a New York e poi a Roma, alla galleria Pogliani. Fondamentale l’incontro con Giovanni Carandente, allora direttore artistico delle Arti Visive del Festival dei Due Mondi di Spoleto, che le chiese di esporre in quella occasione, suggerendole di sperimentare anche altre tecniche e materiali, come la saldatura del metallo. Per imparare, Pepper lavorò per alcuni mesi nelle officine dell’Italsider, insieme ad altri dieci fra i maggiori scultori contemporanei: David Smith, Alexander Calder, Carlo Lorenzetti, Ettore Colla, Nino Franchina, Pietro Consagra, Arnaldo Pomodoro, Lynn Chadwick, Henry Moore.

In questa occasione, realizzò 17 opere di medie dimensioni e tre grandi per la mostra a cielo aperto Sculture nella città, una collettiva con 53 artisti, tra i quali Smith e Calder. Di questo ampio gruppo di opere, la sua scultura Il dono di Icaro sarebbe rimasta al Comune di Spoleto e ancora oggi è visibile nel luogo in cui era stata concepita: l’ingresso sud della città. Infatti, caratteristica delle sue opere, che spesso prendono spunto dalle proporzioni organiche, è instaurare un contatto funzionale con il paesaggio e con le comunità.

Nel 1970 realizzò Campond, un’ardita scultura che doveva inaugurare una serie di opere dedicate al tema dell’equilibrio. L’opera, prima esposta alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, sarebbe stata poi trasferita a New York. Nel 1972 espose alla XXXVI Biennale di Venezia e nel 1977 a Documenta 6 di Kassel. Nel 1991, iniziò a lavorare a Villa Celle a Pistoia e l’anno successivo inaugurò lo Spazio Teatro Celle – Omaggio a Pietro Porcinai, un teatro-opera, sede di spettacoli. Molti i riconoscimenti: nel 1998 un’ampia retrospettiva al Forte Belvedere di Firenze, con la quale l’artista celebra i trent’anni di sculture.

Nel 2015, ispirata dalle testimonianze della Roma antica, presentò quattro sculture per l’area perimetrale dell’Ara Pacis Augustae. Nel 2018, realizzò Amphisculpture, l’opera ambientale pensata per il Parco del Sole di L’Aquila. L’installazione rientrava nell’ambito del progetto di riqualificazione del parco promosso da ENI e nel programma di Nove Artisti per la ricostruzione, a cura di Roberta Semeraro, proposto nel 2010 al Comune dell’Aquila in seguito al dibattito apertosi nell’ambito della Biennale d’Architettura del 2009. Sempre nel 2018, è stata istituita la Fondazione Progetti Beverly Pepper, con sede a Todi, allo scopo di promuove la cultura e l’arte e di garantire la conservazione dell’opera di Beverly Pepper. La città umbra aveva poi dedicato l’intero 2019 all’artista, con una serie di appuntamenti e presentazioni di nuove opere, tra le quali l’installazione delle Todi Colums in Piazza del Popolo e, appunto, l’naugurazione del Parco delle Sculture.

Sue opere sono conservate nelle collezioni più prestigiose al mondo, come il MoMA di New York, il Walker Art Center di Minneapolis, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, il Centre Pompidou di Parigi, l’Albertina Museum di Vienna. In Italia, tra gli altri spazi, a Palazzo Collicola di Spoleto e al Camusac di Cassino.

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