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Addio a Cloti Ricciardi, muore la capostipite dell’arte impegnata e consapevole
Personaggi
di redazione
Cloti Ricciardi è morta il 21 settembre scorso nella sua città, Roma, dopo una lunga malattia. Artista attiva sin dagli anni Sessanta impegnata nel movimento femminista romano, ha rivendicato lo sguardo laterale delle artiste donne come strumento di consapevolezza con cui modificare la struttura simbolica dell’arte.
Chi è stata Cloti Ricciardi
Cloti Ricciardi nacque a Roma, dove ha vissuto e lavorato, nel 1939. Fin dai primi anni Sessanta è attiva nella scena artistica attraverso la partecipazione a diverse importanti mostre personali e collettive. Già dal ’68 la sua ricerca si orienta verso la costruzione di forme nello spazio come nella performance Respiro presentata a Roma e a Napoli nel ’68 e nel ’69 (e riproposta all’interno della mostra FUORI nella Quadriennale di Roma nel 2020). Ci saranno fra le altre: la Biennale Internazionale dei Giovani, Parigi 1969; la personale Io donna, Galleria Scala Santa, Roma 1973; Orientamenti dell’Arte Italiana a Mosca e Leningrado.

Negli anni Settanta Cloti Ricciardi si concentra sulla pratica e la ricerca teorico politica femminista. È stata una delle animatrici del circolo Pompeo Magno, fulcro del movimento femminista romano. Fin dal primo numero collabora con Effe e co-fonda Differenze, rivista di pratica e teoria politica, scrivendo numerosi saggi storico-filosofici.
Negli anni Ottanta riprende l’attività espositiva con continuità, in particolare con lo sviluppo delle opere della serie Anomie del tempo e dello spazio dal 1994 fino al 2019.

Nel 1993 partecipa alla 45a edizione della Biennale di Venezia che le riserva una sala personale presso il Padiglione Italia. Nel 2008, a Pechino, partecipa a Scultura e nel 2009 è presente di nuovo alla Biennale di Venezia. Ci sarà poi la splendida doppia personale con Lucilla Catania, 12 Disegni per 2 Sculture, per la cura di Anna Imponente e Giuseppe Appella, presso il Museo Casa Natale Gabriele d’Annunzio di Pescara e il Museo della Scultura Contemporanea di Matera nel 2010.

In Austria poi, nel 2013 partecipa alla grande collettiva internazionale Gegenwelten, per la cura di Christoph Bertsch, presso Schloss Ambras di Innsbruck. Nello stesso anno la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma le commissiona una sua opera, Ipotesi grafica, collocata nella vasca superiore del Giardino delle Fontane. Ancora nel 2018 le collettive a Vilnius, Writing e Magma a Roma all’Istituto Nazionale della Grafica e nel 2019, curata da Ilse Lafer, Doing Deculturalization.
Tra le più recenti occasioni che hanno visto Cloti Ricciardi di nuovo protagonista della scena del contemporaneo si annovera nel 2021 la piccola ma significativa personale, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, presso gli spazi Ipogeo e Progetti di Sculture in Campo, parco internazionale di scultura fondato da Lucilla Catania nel borgo antico di Bassano in Teverina.

Il ricordo di Lucilla Catania
Cara Cloti, l’ultima volta che ci siamo incontrate è stata a casa tua, nel tuo Studio. Eravamo: tua sorella Mariolina, Cesare Biasini Selvaggi e io, mi sembra nel 2020. Eravamo da te per proporti una mostra omaggio alla tua carriera e anche la possibilità di realizzare una tua scultura da posizionare nel Parco di Sculture in campo.
Ma già in quell’incontro non eri più tu! La schifosa malattia che ti aveva preso ti aveva portato lontano dell’Arte, dai tuoi affetti e da me, dalla nostra amicizia e complicità.
Eravamo due donne e due artiste molto diverse sia per generazione che per ricerca artistica, ma queste diversità per noi non erano un limite, anzi al contrario un terreno di libero confronto.
Sì, ci univa un’idea generale dell’Arte e, soprattutto, una modalità di viverla senza schemi definiti e senza barriere ideologiche stabilite da un sistema esterno alla nostra sensibilità e alla nostra natura più intima e profonda.
Eri una donna libera anche nelle tue segrete e private prigioni. Dentro di te, te ne fregavi del mondo
e delle sue sciocche regole. La tua Arte è stata sempre un superamento di queste regole, il tuo sguardo sul mondo curioso e incredulo, stupito come quello di una bambina che apre gli occhi per la prima volta.
Cloti così ti ricorderò!
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