26 ottobre 2020

Gagosian Premieres: la galleria apre il suo Netflix, per sfidare la pandemia

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Gagosian Premieres è il nuovo canale digitale della galleria su Youtube, per rilanciare l’arte sfidando la pandemia con visite virtuali, discussioni, performance e collaborazioni

Gagosian Premieres è una nuova serie di eventi in live streaming che verranno trasmessi su Youtube in collaborazione con gli artisti che lavorano e sono sostenuti dalla galleria. L’iniziativa presenta una programmazione variegata: visite virtuali della galleria, discussioni, performance, nuove mostre e numerose collaborazioni tra artisti, musicisti, scrittori, creando così esperienze originali, uniche e coinvolgenti con l’obiettivo di attirare più pubblico possibile.

Da ottobre, questo nuovo canale digitale rappresenta gran parte dell’attività della galleria, costretta a ridefinire il proprio ruolo e trovare nuove strategie di sviluppo per portare avanti le proprie attività nonostante la pandemia. La galleria stessa ha sottolineato che la serie «presenterà performance musicali intime ispirate e composte in risposta al lavoro degli artisti in primo piano, nonché conversazioni che esplorano come le profonde sfide e i cambiamenti che stiamo affrontando nella società oggi, risuonino nell’arte contemporanea».

La programmazione definitiva e dettagliata è in continuo cambiamento ma la serie è stata inaugurata con la presentazione del lavoro di Gregory Crewdson, Titus Kaphar e Mary Weatherford. Ogni evento viene messo a punto tramite una stretta collaborazione tra l’artista e la galleria, insieme a una mostra programmata per ogni artista, per fornire un maggiore approfondimento. Questa iniziativa espande la presenza della galleria, cercando di trovare un modo per continuare a creare fermento intorno alle mostre organizzate, per superare il periodo prolungato di mancanza di pubblico. Inoltre, si pone dalla parte degli artisti, cercando di tutelarli in carenza di occasioni sociali, come inaugurazioni, feste di apertura e cene che, tradizionalmente, aiutano a “corteggiare” i collezionisti.

Il programma e gli artisti di Gagosian Premieres

Gagosian Premieres riprende il concetto già sviluppato dalla galleria nell’appuntamento settimanale Artist Spotlight, lanciato ad aprile. Tramite questo canale digitale, Gagosian è riuscita a mettere in rilievo gli artisti della sua scuderia mentre le sedi della galleria erano chiuse e le fiere d’arte sospese, coinvolgendo personalità di fama internazionale come Theaster Gates, Jenny Saville e Damien Hirst. Nei primi episodi ci sarà una discussione tra il musicista Jeff Tweedy, il giornalista Malcolm Gladwell e Gregory Crewdson. Il fotografo terrà anche un tour dal vivo della sua mostra attualmente esposta alla sede di Gagosian a Beverly Hills, insieme al critico cinematografico americano Elvis Mitchell.

Mary Weatherford ha organizzato presso la sede della galleria di Grosvenor Hill a Londra, una performance artistica invitando l’ex front man dei Sonic Youth, Thurston Moore, a esibirsi sullo sfondo delle sue opere, che «sono ispirate al blues americano del primo Novecento e alla musica folk che ha dato vita al rock and roll», ha spiegato il direttore della Gagosian, Sam Orlofsky. Moore tradurrà la musica folk e blues americana che ha ispirato queste opere in una performance speciale che include una nuova composizione. Inoltre, Weatherford trasmetterà in streaming una conversazione con il critico d’arte Hunter Drohojowska-Philip.

Una proposta pioneristica

Ogni evento prevede una chat live su Youtube, permettendo un’interazione diretta tra gli artisti e il pubblico in tempo reale. Sbagliato insomma credere che Gagosian Premieres sia stata concepita come un ripiego fino a quando non sarà possibile riprendere la vita normale, perché si presenta in realtà come un’iniziativa innovativa e pioneristica, permettendo agli artisti di condividere le loro ispirazioni e la loro ricerca con nuove modalità. Il progetto ricrea una totale fusione tra le arti, fornendo un’esperienza completa e multimediale, con contributi di alcune tra le voci più autorevoli del mondo della letteratura, della musica, del cinema e dello spettacolo. «Forse non possiamo avere 2mila persone alle inaugurazioni, ma possiamo creare una sorta di esperienza che si avvicini a ciò che le persone stanno cercando di ottenere dall’apertura. Forse in cambio di mille visitatori di persona, possiamo condividere lo spettacolo con un numero compreso tra 10mila e 100mila spettatori digitali», ha dichiarato Orlofsky.

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