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Il passato ritorna pop: nelle Marche, la nuova edizione di Popsophia
Progetti e iniziative
di redazione
In un’epoca segnata dal culto del remake e da un immaginario sempre più rivolto all’indietro, si può dire che il passato non sia mai stato così presente? Questa la grande domanda aperta da Popsophia, il festival che intreccia filosofia e cultura pop, che ritorna a Civitanova Alta, nelle Marche, dal 3 al 6 luglio 2025, con un’edizione dedicata al tema Retromania e incentrata sulla nostra fascinazione, spesso ossessiva, per ciò che è stato. Senza mettere dimenticare però il valore della nostalgia, che può rappresentare anche una forma di conoscenza.
Diretto da Lucrezia Ercoli e promosso dall’Associazione Popsophia con il sostegno del Comune di Civitanova Marche, dell’azienda speciale Teatri di Civitanova e della Regione Marche, il festival torna dopo anni negli spazi originari di Civitanova Alta, dove tutto ebbe inizio nel 2011. Luoghi simbolici come Piazza della Libertà, la chiesa di Sant’Agostino e lo spazio multimediale San Francesco ospiteranno un ricco programma di philoshow serali, incontri e mostre, accompagnati da performance musicali e incursioni letterarie e televisive.
Il ritorno di Popsophia a Civitanova Marche
«È un vero orgoglio e piacere presentare questa nuova edizione di Popsophia che torna dove tutto ebbe inizio, ma non è un semplice ritorno al passato ma un ritorno alle origini con uno sguardo rivolto al futuro», ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica. «Popsophia ci ricorda e ci fa riflettere su come la cultura sia il vero motore invisibile per la crescita della città, strumento per interpretare il presente e su questo Popsophia è maestra. La cultura non è un lusso, ma una necessità e contribuisce a far crescere il territorio. Abbiamo voluto riportarla a Civitanova dopo lo stop e continuiamo a sostenerla perché è qualcosa a cui siamo molto legati ed è divenuto un punto di riferimento non solo locale, ma nazionale».
«È un ritorno dove tutto è iniziato, una sfida che abbiamo accolto con piacere e siamo felici di condividere con voi il risultato del nostro lavoro», ha dichiarato Lucrezia Ercoli. «Retromania cerca di interpretare l’ossessione per il passato che scandisce gli ultimi anni. Se il Novecento è iniziato guardando al futuro, il 2000 inizia con il ridecennio, il remake, il revival. In queste quattro giornate cercheremo non solo di definire un sentimento come la nostalgia che ci accompagna da sempre, ma anche di capire perché in questo nostro presente c’è così tanto passato».
A rappresentare visivamente il tema di quest’anno è un’ironica citazione del celebre Figlio dell’uomo di René Magritte: al posto della mela, un vinile nero copre il volto dell’uomo con la bombetta, simbolo di un’identità contemporanea nascosta dietro le icone del passato. Un’immagine sintomo di questo tempo e che suggerisce come la memoria condivisa si trasformi, oggi, in forma di appartenenza e rifugio.
Tra canzonette e Lady Oscar: il programma giorno per giorno
L’apertura, il 3 luglio, è affidata allo spettacolo musicale Voglio vivere così, con la direttrice artistica Lucrezia Ercoli accompagnata dall’ensemble Concertino Burro e Salvia. Un viaggio nella canzone italiana tra anni ’20 e ’40 che culminerà con la partecipazione del regista Adelmo Togliani, figlio del crooner Achille Togliani, protagonista del documentario Parlami d’amore.
Il festival entra nel vivo il 4 luglio con un’intera giornata dedicata agli anni ’80: dalla rilettura post-apocalittica di The Last of Us di Tommaso Ariemma, alla figura di Lady Oscar come icona queer discussa da Susanna Scrivo, fino alle derive nostalgiche di Stranger Things analizzate da Selena Pastorino. La sera, in Piazza della Libertà, si entra nella Terra di Mezzo con il philoshow fantasy condotto da Riccardo Dal Ferro e Licia Troisi, accompagnati dalla musica epica dei Factory.
Il 5 luglio è il turno degli anni ’90: la scrittrice Eleonora Caruso indaga sulla generazione che ha mancato l’appuntamento con il futuro, mentre Alice Oliveri e Guerino Nuccio Bovalino riflettono rispettivamente sullo spettacolo televisivo del corpo e sull’utopia perduta della tecnologia. In serata, un omaggio raffinato alla voce di Mina, icona che ha scelto l’assenza come forma di presenza, condotto da Ilaria Gaspari attraverso i brani che hanno fatto la storia della musica e dello spettacolo italiano.
Domenica, 6 luglio, si guarda ai 2000, tra esistenzialismo animato e post-celebrità: Alfonso Amendola racconta l’universo analogico perduto dai nativi digitali, Davide Navarria esplora la filosofia irriverente del cartoon Rick e Morty, mentre Alessandro Lolli ragiona sulla fine della fama e il tramonto degli influencer. Gran finale con il philoshow dedicato a Bob Dylan, The Times They Are A-Changin’, introdotto dal ritorno di Carlo Massarini, volto storico di Mister Fantasy.
Non mancheranno poi i progetti educativi: Popsophia coinvolge gli studenti dell’Istituto Mestica e del Bonifazi-Corridoni in performance musicali e sartoriali ispirate al tema della nostalgia.
Per il programma completo, potete dare un’occhiata qui.