02 luglio 2022

La visione di Leonardo: otto installazioni in realtà aumentata a Milano

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Arte phygital diffusa a Milano: il Museo Leonardo da Vinci presenta otto installazioni fruibili via app, per unire la dimensione fisica a quella digitale e incontrarsi all'aria aperta

Giulia Roncucci, Tu sei il messaggio
Giulia Roncucci, Tu sei il messaggio

L’arte diffusa in diversi luoghi a Milano non è una novità, la diventa quando cambiano linguaggi e tecnologie, come dimostrano le otto installazioni permanenti in realtà aumentata, realizzate da altrettanti artisti invitati a celebrare il genio interdisciplinare di Leonardo da Vinci dall’omonimo Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, fruibili da tutti grazie a una apposita app ma invisibili a occhio nudo.

La città è un dispositivo di creatività diffusa da riscoprire attraverso le otto installazioni “phygital”, che uniscono la dimensione fisica a quella digitale, come ha dichiarato Giovanni Franchina, Amministratore Delegato Bepart  – società specializzata in progetti capaci di intrecciare cultura, realtà aumentata, partecipazione e inclusione, in cui luoghi fisici e digitali sono convergenti  -, che attraverso questo ambizioso progetto costruisce nuove narrazioni dei luoghi urbani, in cui passato e futuro sono connessi.

Lorenzo Fonda, Viaggio di un’idea

Stiamo parlando di un progetto non di videomapping o di ologrammi ma di Street art digitale, nominato “La visione di Leonardo” e sviluppato da Bepart, in collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, che ha ideato un itinerario digitale sulle tracce di Leonardo, l’artista-scienziato che ha trasformato Milano in una culla del Rinascimento. Il progetto è finanziato nell’ambito dell’accordo per lo sviluppo e competitività del sistema lombardo InnovaMusei di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Fondazione Cariplo.

Livia Ribichini, Urbs

Le sedi individuate sono Piazza Gae Aulenti, Parco Sempione, Castello Sforzesco, Piazza della Scala, Palazzo Reale, Conca del Naviglio, Darsena e Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. Attraverso l’utilizzo dello smartphone, scaricando l’app ImaginAR, una applicazione sviluppata e progettata da Stefania Solari e Bepart, basata su coordinate GPS e scaricabile gratuitamente da Google Play e Apple Store o tramite link dove sono riportate le istruzioni per l’uso e l’elenco dei dispositivi  mobili con essa compatibili. Per visionare una installazione è necessario aprire l’app, scaricare la mostra e attivare la posizione in modo che l’app riconosca e segnali le opere presenti nelle vicinanze.

Claudio Vittori, Dio è natura

Basta tanta curiosità, uno smartphone, inquadrare con la fotocamera dell’app et voilà, compariranno le opere digitali nei luoghi dove sono ubicate le otto installazioni di Lorenzo Fonda, Luca Pozzi, Livia Ribichini, Claudio Vittori, Davide Capuano, David Szauder, Giulia Roncucci, Francesca Guiotto, diverse per tema, contenuto e visione, comunque sorprendenti.  Da oggi la caccia al tesoro è aperta, c’è né per tutti i gusti, gli elementi leonardeschi sono riconoscibili. Cercateli!

Davide Capuano, L’ombra si figura

Queste installazioni dinamiche sono fruibili in autonomia o prenotando un tour speciale con una guida, grazie alla fotocamera del telefono e integrati con spazi aperti, per lo più pubblici, in relazione alle superfici piane e sgombre, come ad esempio pavimentazioni, selciati, prati. Tutte le informazioni le trovate sul sito museoscienza.org.

Ovviamente non raccontiamo le installazioni digitali che generano un legame con Milano e l’operato di Leonardo da Vinci. Tutte sono all’insegna dell’intreccio tra scienza e arte, tecnica e immaginazione, come ha dichiarato Claudio Giorgione, curatore del Museo e storico dell’arte.

David Szauder, Macchina di levitazione

Così il Museo propone la realtà aumentata all’intera città, raccontando Leonardo secondo la nuova visione degli artisti, attraverso un percorso fisico e digitale che accresce il valore simbolico e il fascino di luoghi trasfigurati da interventi davvero unici, in linea con la filosofia di mettere al centro il visitatore, anche con laboratori per sperimentare linguaggi innovativi.

Francesca Guiotto, Curioso d’assai pensieri

«“La visione di Leonardo” si inserisce all’interno di una più ampia missione del Museo – l’unico in Italia ad avere nel proprio organico un game specialist, esperto di game design – volta all’utilizzo dei linguaggi digitali per la valorizzazione del proprio patrimonio, sia come parte dell’esperienza della vista, sia fuori, sfruttando la rete e le tecnologie mobili», ha dichiarato Luca Roncella, Responsabile Gaming & Digital Interactivity del Museo. «Le opere degli artisti vivono esclusivamente nei luoghi della città per le quali sono state immaginate, grazie al GPS. La realtà alternativa diventa così un luogo condiviso, coabitato e reale nell’esperienza di coloro che stanno giocando a quelle visioni. Sarebbe divertente se le perone si trovassero insieme all’aria aperta per condividere queste esperienze».

Luca Pozzi, Third Eye Prophecy

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