11 marzo 2025

Obù: nasce un nuovo spazio d’arte nella Napoli che resiste alla gentrificazione

di

A Napoli, nel cuore del Borgo di Sant’Antonio, la Fondazione Terzoluogo apre uno spazio per l’arte e la cultura, in uno storico complesso monastico: in programma laboratori, mostre e residenze

Obù napoli
Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda

Nella Napoli che si fa bella per i turisti, chi non scende a compromessi è il Borgo di Sant’Antonio Abate. ‘O Bùvero, ossia “Il budello” – così lo chiamano le persone del quartiere, a indicare il suo andamento lungo, tortuoso e buio – mantiene un’allure da Napoli anni ’70, con le botteghe polverose e il vago sentore di urina, la Napoli che promette scippi e regolamenti di conti da Mezzogiorno di fuoco ma scampa ai B&B e alle cuopperie. In questo “complesso” quartiere napoletano a due passi dalla Stazione di Piazza Garibaldi, che resiste alla gentrificazione diffusa e appare come il parente impresentabile nei siti inneggianti la neapolitan experience, la Fondazione Terzoluogo ha dato il via a un progetto di rigenerazione urbana e di offerta culturale e formativa ai cittadini.

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli
Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli

La realtà milanese – che coniuga risorse finanziarie a iniziative sociale e culturali –  ha infatti firmato un Protocollo d’Intesa con il Comune di Napoli per la gestione e l’utilizzo del complesso cinquecentesco dell’ex Convento delle suore di S. Anna a Capuana, utilizzato per diversi anni come cimitero di carte e scartoffie della Pretura e abbandonato a se stesso per oltre un decennio. Tale Protocollo prevede la ristrutturazione dell’Intero Complesso dell’ex Convento – 1900 mq di spazi coperti e un’area di 1800 mq all’aperto – e il suo utilizzo a fini sociali, culturali e di inclusione.

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda
Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda

Niente promesse di miracoli ma piccoli passi compiuti giorno per giorno, mettendo a frutto le risorse con realismo e senso pratico. Dei 4000 mq che compongono la struttura su tre piani, oggi sono agibili le sale del piano terra e parte del chiostro, per un’area complessiva di circa 800 mq. Un lavoro iniziato nel marzo 2024, che ha preso forma nei mesi successivi in termini di contenuti e contenitore, e che viene oggi inaugurato con il nome di Obù.

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda
Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda

«È questo il momento di accendere i riflettori su qualcosa che ha avuto origine più di un anno fa», ha spiegato Maria Sebregondi, Vice Presidente di Fondazione Terzoluogo. «Quando a novembre 2023 siamo entrati in possesso della struttura non abbiamo perso tempo: ci siamo messi subito a lavoro. Man mano che gli spazi del piano terra diventavano agibili aprivamo i primi laboratori. Eravamo ansiosi di entrare in contatto con gli abitanti del luogo. Obù nasce per il quartiere e vogliamo che il quartiere lo consideri qualcosa in cui riconoscersi. Ad incominciare dalle famiglie e dai più piccoli». L’area allestita al piano terra, infatti, ospita in via sperimentale il progetto Criscito, attività laboratoriali ed educative per l’infanzia da 0 a 6 anni.

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda

«A partire da aprile 2025 ospiteremo nuove attività come il laboratorio di promozione della lettura Read-y pagine in movimento e il laboratorio musicale A manovella lab, mentre a giugno sarà attiva la Biblioteca senza frontiere, progetto nato in collaborazione con Unesco e Fondazione Prada», ha continuato Massimiliano Massimelli, Direttore Generale di Fondazione Terzoluogo.

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli

Ampio spazio è dato all’arte. Man mano che i lavori di recupero del Convento giungeranno a termine, entro il 2027, il secondo piano e l’ampia terrazza saranno dedicati alle residenze d’artista, mentre già dalla primavera 2025 prenderà il largo l’ambizioso progetto guidato dal fotografo e artista Fabio Donato: L’archivio del Borgo Futuro. «La consapevolezza di chi si è e del luogo a cui si appartiene nasce dalla memoria – ha raccontato Donato – Il progetto che oggi stiamo tratteggiando intende, attraverso laboratori dedicati agli adolescenti ma aperti a tutti, raccogliere ciò che sarà la memoria futura del borgo. Ad iniziare dalle immagini per poi ad aprirsi ad altre forme di narrazione: i racconti degli anziani, i documenti, i ricordi di famiglia».

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, ph. Marcello Merenda

L’iniziativa è realizzata con APS Amici di Peter Pan, IF Imparare a Fare, CNOS-FAP Napoli, ITIS “A. Volta”, IC “Bovio-Colletta”, Parrocchia S. Anna a Capuana e Comune di Napoli – ed è co-finanziata da Fondazione con i Bambini e Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale, coinvolgendo un partner strategico come “Bambini Bicocca di Milano”.

Spazio Obù, Terzoluogo, Napoli, Neaphoto Sergio Siano

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui