-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ricordando Christian Boltanski: un convegno di due giorni a Bologna
Progetti e iniziative
di redazione
La testimonianza e la rappresentazione, l’individuo e la collettività, l’archivio e la perdita, l’intensità e l’assenza. Poeticamente sospese tra alcune delle parole chiave più significative della contemporaneità, le opere di Christian Boltanski, fotografie, installazioni, assemblaggi, hanno la rarissima dote della permanenza. Tra giochi di luci e di ombre, di vuoti e di pieni, rimangono in qualche strato della percezione e continuano a lavorare, ad agire, a distanza di tempo e di spazio. Nato a Parigi, nel 1944, scomparso il 14 luglio 2021, il grande maestro dell’arte della seconda metà del Novecento sarà ricordato a Bologna, in occasione di un convengo che si svolgerà il 15 e il 16 settembre, alla Sala Rossa del Centro Internazionale di Studi Umanistici Umberto Eco, organizzatore dell’evento insieme all’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati.

Legatissimo a Bologna da un lungo e fecondo dialogo, all’artista francese era stato affidato il compito di realizzare un’installazione permanente che potesse ricordare la tragedia di Ustica del 27 giugno 1980, uno dei lutti collettivi più discussi e sentiti della storia italiana. “A proposito di Ustica” è il titolo dell’opera, presentata nel 2007 proprio in occasione dell’apertura del Museo per la Memoria di Ustica, attraverso la quale Boltanski ricorda le 81 vittime della strage: 81 luci sospese dal soffitto del Museo che si accendono e si spengono al ritmo di un respiro. 81 specchi neri circondano il velivolo ricostruito, riflettendo l’immagine di chi percorre il ballatoio, mentre dietro a ognuno di essi, 81 altoparlanti emettono frasi sussurrate a sottolineare la casualità e l’ineluttabilità della tragedia.

Intorno ai resti del DC9 sono state disposte alcune grandi casse coperte da drappi neri che contengono le decine di oggetti personali appartenuti alle vittime. Una proiezione video raccoglie filmati e testimonianze riportate da agenzie giornalistiche e telegiornali a partire dal momento della tragedia fino alla realizzazione del museo bolognese.

Il convegno vede protagonisti, tra gli altri, Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou Metz, Angela Vettese, critica d’arte e docente dello IUAV Venezia, il compositore Franck Krawczyk, Sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Danilo Eccher, critico d’arte e docente all’Università di Torino, Lucia Corrain dell’Università di Bologna e, sempre dal Centre Pompidou di Parigi, Annalisa Rimmaudo e l’ex Direttore Bernard Blistène.

A introdurre i lavori, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, Giuliana Benvenuti, Delegata del Magnifico Rettore per il Patrimonio Culturale dell’Università di Bologna, Costantino Marmo, Direttore del Centro Internazionale di Studi Umanistici Umberto Eco, Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, Maria Patrizia Violi, scrittrice e docente dell’Università di Bologna, Francesco Mazzucchelli, ricercatore dell’Università di Bologna.
