08 maggio 2021

Sabrina Mezzaqui porta il suo mandala in trasformazione all’Oratorio San Filippo Neri

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Nell’ambito del programma di Art City Bologna 2021, Sabrina Mezzaqui presenta un grande mandala in trasformazione, al centro della navata dell’Oratorio San Filippo Neri

sabrina mezzaqui oratorio
L'abilità di mutare con le circostanze, Sabrina Mezzaqui, ph. Alessandro Ruggeri

Nel programma istituzionale di ART CITY Bologna 2021 segnaliamo L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Galleria Continua, “L’abilità di mutare con le circostanze”. Un’installazione site-specific di Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964) a cura di Maura Pozzati visitabile fino al 9 maggio negli storici spazi dell’Oratorio San Filippo Neri al civico 3 di via Manzoni. Un allestimento, in progress, promosso da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna che, a pochi passi, sta ospitando la collettiva 141 – Un secolo di disegno in Italia nella quale è presente un altro lavoro dell’artista di Marzabotto (BO).

Una grande decorazione, un mandala, posizionato al centro della navata dell’Oratorio, sul pavimento in cotto ai piedi del lampadario, muterà ogni mattina quando l’artista modificherà la forma dell’opera, spostando i singoli elementi metallici di cui è fatta, trasformandone i ritmi delle sue forme, i perimetri e il suo centro per impostare una riflessione sull’impossibilità di avere delle certezze, oggi più che mai.

L’abilità di mutare con le circostanze, Sabrina Mezzaqui, ph. Alessandro Ruggeri

Il mandala è un elemento meditativo cui la Mezzaqui è particolarmente legata essendo una pratica trasformativa che porta alla pace interiore e la meditazione e che è destinato a essere spazzato via in un nonnulla dopo un lungo lavoro. Anche per questo il fruitore è invitato a tornare a vedere l’opera e a seguirne lo sviluppo nei giorni di apertura per notare come essa muterà e osservarla nel suo disegno e nelle linee armoniche. Seppur fatta di materiali comuni ha una forte valenza simbolica coerente con il modus operandi dell’Artista ma è anche uno sguardo profondo e consapevole sulla realtà che stiamo vivendo nell’ultimo anno e mezzo, instabile, incerta e bisognosa di condivisione. Il mandala cercherà di superare questi limiti percepiti cercando di dialogare con lo spazio “sacro” del luogo.

L’opera sarà inoltre fotografata e ripresa durante tutto il processo fino al suo smontaggio per produrre la documentazione delle sue modificazioni e caricarle sul sito dell’artista in tempo reale, reso fruibile all’ingresso della mostra. Nell’ovale sopra al palco, invece, ogni giorno sarà proiettato un video diverso, così come differenti saranno le immagini scelte per la comunicazione della mostra e sarà realizzata una pubblicazione con foto e disegni dei mandala realizzati nell’occasione accompagnati da una serie di testi.

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