11 marzo 1999

fino a dicembre 2000 Jacopo della Quercia. La Fonte Gaia. Storia, restauro, collocazione di un capolavoro da riconquistare

 
Conclusa la prima fase di restauro, apre al pubblico negli spazi dell'ex fienile del complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena, la mostra in progress “Jacopo della Quercia. La Fonte Gaia. Storia, restauro, collocazione di un capolavoro da rinconquistare”, dedicata all'opera dello scultore senese realizzata tra il 1414 e il 1419

di

Jacopo Della Quercia (1371-1438) La SapienzaLa mostra espone i pezzi figurali e decorativi restaurati dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, le riproduzioni esistenti, disegni e gessi, alcuni calchi della fonte realizzati nel 1860 circa al momento del trasferimento nel Palazzo Pubblico insieme ai calchi della nuova fonte, opera ottocentesca di Tito Sarrocchi e, infine, disegni, stampe, rilievi e studi di varie epoche inerenti al capolavoro di Jacopo della Quercia.
L’ esposizione si propone di documentare lo stato attuale dei lavori di restauro della Fonte Gaia e di illustrare il progetto finale di ricomposizione della struttura, che, al termine dei lavori, troverà collocazione permanente negli spazi di Santa Maria della Scala.
Nel corso del 1999 proseguiranno i lavori di restauro all’ala destra del monumento, verranno smontati i materiali ancora collocati nella Loggia dei Nove di Palazzo Pubblico e saranno quindi esposti nel suggestivo spazio del fienile del Santa Maria.
L’iniziativa è stata promossa dall’Istituzione Santa Maria della Scala e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che segue la direzione dei lavori di restauro. Viene realizzata in collaborazione con il Comune di Siena e con le Soprintendenze per i Beni Architettonici e Ambientali e Artistici e Storici di Siena e Grosseto, ed è curata da Massimo Ferretti, Università di Bologna.Jacopo Della Quercia (1371-1438) Rea Silvia
A metà del secolo scorso le condizioni della fonte erano così compromesse da far nascere l’idea di sostituirla con una copia. Nel 1858 l’incarico fu affidato a Tito Sarrocchi e nel 1869 la nuova fonte fu solennemente inaugurata, priva delle due statue dei pilastri terminali. Dieci anni fa ebbe inizio il progetto di un restauro condotto dall’Opificio delle Pietre Dure che ha previsto un’accurata fase diagnostica e, in seguito, il restauro dei singoli pezzi e il loro rimontaggio entro una struttura rinnovata.

Orari: tutti i giorni fino al 30 ottobre ’99 dalle 10.00 alle 18.00 – Ingresso: intero 8.000 – ridotto 4.000

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