14 giugno 2001

La chiesa della Santissima Annunziata di Torino

 
La chiesa della Santissima Annunziata di Torino venne costruita all’inizio del XX secolo, su una precedente chiesa barocca...

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La Chiesa
La chiesa della Santissima Annunziata di Torino venne costruita all’inizio del XX secolo, su una precedente chiesa barocca: l’edificio ha mantenuto le strutture originarie e la sua pianta è a una navata, con cappelle laterali tra loro comunicanti. Santissima Annunziata di Torino L’elemento architettonico più interessante della chiesa – molto amata dai torinesi per la presenza di un grande presepio meccanico – è l’altare maggiore, realizzato dal Vittone per la chiesa originaria: di grandi proporzioni, è di gusto barocco, con una ricca decorazione a teste di puttini, volute, cartelle in marmo bianco che danno vita a un suggestivo gioco di contrasti con gli altri materiali policromi delle decorazioni. Nell’abside della chiesa è esposta una grande tela, opera del Beamunt, che raffigura l’Annunciazione; si deve all’artista anche il disegno della grande Sacra Rappresentazione conservata nella chiesa, un gruppo ligneo che raffigura Maria Addolorata, splendido esempio di macchina processionale: la scultura è stata sottoposta ad un delicato restauro, appena concluso.
Il restauro
Il gruppo ligneo della chiesa dell’Annunziata è un esempio settecentesco delle macchine processionali che le Confraternite commissionavano per le proprie celebrazioni teatrali alle migliori botteghe di scultura del legno. Il gruppo della Madonna Addolorata venne eseguito tra il 1749 ed il 1775 dai fratelli Giuseppe e Stefano Clemente su disegno di Claudio Beaumont e rappresenta una significativa testimonianza dell’arte scultorea piemontese che in quel secolo andava affrancandosi dalla scuola barocca romana. I lavori di restauro, realizzati con la supervisione della Soprintendenza per i beni artistici del Piemonte, sono consistiti nella completa disinfestazione dagli insetti xilofagi, nel consolidamento del legno realizzato con resine, nell’otturazione delle fessurazioni che si erano aperte e nella rimozione delle ridipinture ottocentesche che avevano particolarmente incupito i colori della scultura. Con l’occasione è stata restaurata anche la cappella che ospita la scultura, con il recupero dei suoi colori originali. L’impegno economico del restauro è stato sostenuto dalla Regione Piemonte, dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRT e dall’Istituto Finanziario Italiano.



A cura diROL




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