02 aprile 2022

Il Louvre reclama le fragole di Chardin

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È stato battuto per la cifra record di € 24,4 milioni. Ma adesso il Louvre si mobilita «per portarlo nelle collezioni nazionali»

chardin louvre
Jean-Baptiste Siméon Chardin (1699-1779), Il cestino di fragole selvatiche. Courtesy of Artcurial

Ci eravamo lasciati così, con una natura morta di Jean-Baptiste-Siméon Chardin fatta di trasparenze ostentate, riverberi di luce, profili perlacei di fiori (qui tutti i dettagli sul dipinto straordinario). Nel frattempo, la casa d’aste francese Artcurial l’ha venduta – forse al Metropolitan Museum di New York, secondo alcune indiscrezioni – per € 24,4 milioni, su una stima di € 12-15 milioni. Adesso, a una settimana di distanza, il colpo di scena: l’aggiudicazione da record è stata sospesa. Il motivo? Il Louvre vuole acquistare la tela, per annetterla alle sue collezioni.

«Siamo completamente mobilitati per portarla nelle collezioni nazionali», avrebbe dichiarato Laurence des Cars, presidente e direttrice del Louvre, a Le Figaro. In altre parole: i fondi attualmente non ci sono, ma il museo ha reclamato il dipinto di Chardin appellandosi al suo valore per la Francia, chiedendone la classificazione come tesoro nazionale. Un’etichetta che ne impedirebbe l’esportazione.

La battitura del capolavoro di Chardin, presso la casa d’aste Artcurial

Niente di nuovo sotto il sole se pensiamo che, nel corso della stessa vendita, una bellissima tela dell’italiano Mattia Preti è stata battuta “in differita” dall’Italia, per non violare il famoso vincolo (ve ne parlavamo qui). E pullulano di opere notificate gli incanti in giro per il mondo, al punto che alcune case d’asta hanno creato vendite ad hoc, con cataloghi preziosi interamente dedicati ai cosiddetti “tesori nazionali”.

Ma torniamo alla piramide di fragole di Chardin. Secondo The Art Newspaper, Artcurial avrebbe richiesto il certificato di esportazione per il dipinto 10 giorni prima della vendita – un periodo troppo breve per ottenerlo. La stessa testata, inoltre, riferisce che «la casa d’aste dice che tutti dovrebbero sapere che i capolavori possono essere soggetti a tale procedura in Francia e le informazioni sono menzionate nelle sue condizioni di vendita». Ancora, in una dichiarazione riportata da Artnet News, i rappresentanti della maison hanno riferito di non avere problemi ad attendere l’esito, perché «consapevoli dell’importanza del dipinto». Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti.

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