24 giugno 2003

Un autunno con Duccio

 
Sotto gli occhi compiaciuti della Maestà di Simone Martini è stata presentata la mostra che Siena dedica al suo figlio prediletto Duccio di Buoninsegna. La grande esposizione aprirà i battenti in autunno, tra molte sorprese, prestiti inediti (un’opera è della Regina d’Inghilterra) e grandi aspettative. Una mostra incredibile nella città dove è nata l’arte modernamente intesa. Con una chicca sotterranea…

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La mostra sarà allestita nei locali del Santa Maria della Scala e del Museo dell’Opera della Metropolitana. L’evento vuole riallacciarsi alla tradizione delle grandi esposizioni senesi che hanno caratterizzato la vita espositiva cittadina nell’arco di oltre un decennio con il merito di far conoscere al pubblico l’arte senese medioevale e moderna ma anche di valorizzare, attraverso importanti restauri, il patrimonio artistico locale.
Per l’occasione si potranno incontrare non solo i capolavori di Duccio come la Maestà del 1311, la Vetrata circolare che adornava l’abside della cattedrale, la Maestà di Berna ed il Crocifisso dipinto proveniente da Asciano (provincia di Siena), ma tantissime opere realizzate da artisti precedenti e contemporanei del pittore. Non solo dipinti ma anche sculture, codici miniati, tavole, manoscritti, biccherne ed oggettiduccio di buoninsegna_madonna con bambino di oreficeria.
Il grande numero di opere in mostra e la loro grande varietà ha portato il comitato scientifico – coordinato dal Prof. Luciano Bellosi dell’Università di Siena – a dividere in otto sezione il percorso espositivo.
Ecco che nella prima sezione, dedicata ai contemporanei, si sveleranno davanti agli occhi dei visitatori gran parte delle opere realizzate tra la fine del XIII e la primi anni del XIV secolo da Dietisalvi di Speme, Guido da Siena, Guido di Graziano e Vigoroso da Siena. La seconda sezione che sorprende per la ricchezza delle opere conterrà i capolavori di Cimabue, Duccio e del giovane Giotto indagando i rapporti stilistici che intercorseono tra questi tre grandi maestri dell’arte italiana. In questa sezione sarà possibile trovare anche la Madonna di Crevole, il capolavoro giovanile di Duccio che apre la terza fase del percorso dedicata a tutta la sua opera con lavori provenienti da collezioni e musei di tutto il mondo.
E’ da segnalare l’arrivo del piccolo trittico della Crocifissione di proprietà della Regina d’Inghilterra. Tre sezione, poi, saranno dedicate ai diretti seguaci del grande pittore senese. Si inizia col Maestro di Badia a Isola, proseguendo con il Maestro degli Aringhieri ed il Maestro di Città di Castello autori conosciuti con nomi convenzionali poiché le loro identità sono totalmente avvolte nel mistero.
L’esposizione prosegue con la presentazione dell’esordio duccesco dei grandi pittoriDuccio - madonna francescani senesi della prima metà del Trecento. Non potevano mancare a questo importante appuntamento le opere di Simone Martini e quelle dei fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti provenienti dal Museo Diocesano di Cortona, dalla Pinacoteca di Brera e dalla Pinacoteca Nazionale di Siena. Arricchiscono la mostra le sezioni dedicate all’oreficeria e alla scultura del trecento con opere di Giovanni Pisano, Goro di Gregorio e di Guccio di Mannaia
La mostra, dunque, ricostruisce gran parte del panorama artistico del Due e del Trecento senese, mettendo in mostra anche opere a cui sono state date nuove attribuzioni e che da anni sono oggetto di discussione tra i critici.
Darà inoltre modo di creare una sorta di itinerario “duccesco” all’interno della provincia di Siena portando i visitatori alla scoperta dei luoghi liturgici dove sono conservate opere attribuite a Duccio ed ai suoi allievi. Meriterà una visita in questo ambito un ambiente ritrovato al di sotto della Cattedrale di Siena completamente affrescato con le Storie dell’Antico Testamento e che sarà accessibile per la prima volta con l’apertura della mostra. Le pitture sono originali dell’epoca di Duccio e non presentano alcuna ridipintura, nessuna aggiunta di colore di epoche Duccio - bottega successive, immagini ancora intatte, perfette nelle loro forme e nelle loro vive tinte dopo ìcentinaia di anni.

alessandra marzuoli


Duccio. Alle origini della pittura senese
Santa Maria della Scala, Museo dell’Opera della Metropolitana
Piazza Duomo, Siena
dal 4 ottobre 2003 al 11 gennaio 2004
Comitato scientifico: Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini, Luciano Bellosi, Michel Laclotte
Direttore della mostra: Bruno Santi, Soprintendente per il patrimonio Storico, Artistico e Demoantropologico per le provincie di Siena e Grosseto
Catalogo Silvana Editoriale, Milano
Ingresso: Intero 10 euro
Ridotto 8,50 euro (minimo 15 persone max. 25), minori di 18 anni e maggiori di 65, studenti universitari con tesserino
Ridotto 5,00 euro classi scuola elementare e medie (min 15 alunni max 25)
Orario di apertura: tutti i giorni compreso il lunedì e festivi
Dal lunedì al giovedì 9.00- 18.00 (la biglietteria chiude alle ore18.00)
Venerdì e sabato 9.00 – 22.00 (la biglietteria chiude alle 20.30)
Prenotazioni e prevendita biglietti: Numero Unico Nazionale tel. 199109910, dall’estero 0935564767, dal lunedì al venerdì 9.00- 21.30, sabato 9.00-16.00
Per informazioni: www.duccio.siena.it


[exibart]

1 commento

  1. Alla mostra mancherà la Madonna di Campagnatico, che il Prof. Carli giudicò “la più antica e la più bella di quelle della scuola del Maestro” e fors’anche (dico io) del Maestro stesso, tant’è la somiglianza con la Madonna di Crevole. Perché non se n’è tenuto conto? Complimenti, comunque! Bacciarelli Vincenzo.

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