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OZMO ha presentato un nuovo, grande murales, in ricordo della tragedia del Ponte Morandi, crollato alle ore 11:36 del 14 agosto 2018. L’opera è stata realizzata a poche decine di metri dalla zona rossa evacuata dopo il crollo del viadotto, che provocò 43 morti, 11 feriti e 566 sfollati. Ma per provare a ribaltare questa prospettiva tragica, OZMO ha scelto un soggetto di potente serenità, ispirandosi all’Amore e Psiche di Antonio Canova.
Alle ore 11:36 del 14 agosto 2018, la sezione del viadotto Polcevera, comunemente chiamato Ponte Morandi, che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga 250 metri, collassò improvvisamente, insieme al pilone di sostegno numero 9, provocando 43 vittime, tra le persone a bordo dei mezzi che transitavano sul ponte e gli operai al lavoro nella sottostante isola ecologica dell’AMIU. La struttura fu progettata dall’ingegnere Riccardo Morandi e venne costruita fra il 1963 e il 1967 ma, già poco dopo l’inaugurazione, iniziò a mostrare i primi problemi strutturali e di precoce obsolescenza. Negli anni, diversi sono stati gli interventi conservativi e nel 2006 l’architetto spagnolo Santiago Calatrava ne propose la demolizione e la ricostruzione con una nuova struttura in acciaio. Dopo il crollo, si è aperto un dibattito tecnico e culturale relativo alle azioni concrete da seguire per ripristinare la viabilità di Genova. Da un lato si è posta l’idea di demolire e ricostruire tutto il ponte, con diverse proposte da parte di molti progettisti fra i quali ancora Calatrava – che pochi giorni fa è stato condannato al risarcimento per il Ponte della Costituzione a Venezia – Pierangelo Pistoletti e il genovese Renzo Piano. Ma la prospettiva di affidare il progetto ad personam a Piano è stata criticata dal sindacato di architetti e ingegneri, che ha invece sollecitato l’indizione di un concorso pubblico.
Nel frattempo, a un anno dalla tragedia, procedono le indagini ma saranno pochissimi i famigliari delle vittime che, al processo, si costituiranno come parte civile. Infatti, come riportato dall’edizione genovese di Repubblica, quasi tutti hanno accettato il risarcimento proposto da Aspi-Autostrade per l’Italia che, fino a oggi, ha distribuito complessivamente 60 milioni di euro alle famiglie colpite dalla sciagura, oltre che aiuti a 500 esercizi commerciali di via Fillak.
L’intervento artistico di OZMO è inserito nell’ambito di On The Wall, progetto del Comune di Genova realizzato in collaborazione con l’Associazione Linkinart e con il contributo di Fiumara, che punta a cambiare radicalmente il volto del quartiere Certosa, coinvolto nella disordinata urbanizzazione del periodo industriale genovese e colpito dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi.
OZMO, considerato il pioniere della Street Art, è stato invitato a realizzare il murales nell’ambito del progetto On the Wall, su una parete dalla quale si possono vedere ancora le macerie del Ponte Morandi, che chiudono via Fillak, la strada principale che collegava il quartiere Certosa, oggi ancora quasi isolato da Genova. Reinterpretando uno dei capolavori del Canova, il gruppo scultoreo di Amore e Psiche, realizzato tra il 1787 e il 1793 e conservato al Louvre di Parigi, lo street artist ha evocato un moto ascendente e unitario, in grado di contrapporsi a quello discendente del crollo e della separazione. Il sentimento è quello del soccorso, della condivisione, del conforto reciproco, attraverso un abbraccio idealmente esteso alle vittime e all’intero quartiere. A completare la composizione è la scritta This is Site Specific, che l’artista ha posto con un gesto Dada sopra i visi delle due divinità.
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