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I festival di teatro aprono l’estate di Milano e si diffondono nello spazio urbano
Teatro
Ha aperto la stagione estiva milanese Da vicino nessuno è normale, lo storico festival curato da Olinda onlus negli spazi dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini. Giunta alla XXIX edizione, la rassegna si conferma un punto fermo della scena culturale cittadina, capace di intrecciare arte performativa, partecipazione e trasformazione urbana. Il titolo della rassegna, ispirato a Franco Basaglia, non è un vezzo ma una dichiarazione d’intenti: promuovere pratiche culturali che sfidano le logiche dell’esclusione e dell’omologazione.
Tra teatro, musica, incontri e azioni site specific, il programma 2025 esplora il corpo come spazio di frontiera e memoria, indagando i confini tra normalità e devianza, cura e abbandono, singolarità e comunità. Tra gli appuntamenti di spicco dell’edizione 2025, lo spettacolo Controimmagini di Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi, omaggio performativo e visionario a Joseph Beuys, il 10 e 11 giugno, e Noi siamo un minestrone del Teatro delle Ariette, racconto conviviale che mescola autobiografia, cibo e condivisione in un dispositivo teatrale semplice e potentissimo, dal 13 al 15 giugno.

Da vicino nessuno è normale si distingue per la sua capacità di attivare lo spazio, sia fisico che simbolico: spettacoli site specific, performance itineranti, incontri con autori e momenti di socialità trasformano l’ex manicomio in un luogo di attraversamento e immaginazione collettiva. Il programma include anche talk, concerti, progetti radiofonici e azioni partecipate, sempre all’insegna di una cultura che unisce rigore e accessibilità.
A inaugurare il festival la grazia e la profondità di Il paese dove non si muore mai. La giovane toubab, interpretata da Alice Cottifogli, attraversa una savana immaginaria per sfuggire alla morte, guidata da saggi intensamente vivi – Fallou Diop, Adama Gueye, Moussa N’Diaye – in una scena che mescola parole, canti e presenze. La regia di Alessandro Argnani e Damiano Grasselli, nutrita dalla lezione del Teatro delle Albe e di Mandiaye N’Diaye, restituisce con delicatezza una narrazione dove l’Africa è radice, visione e riflessione sul futuro. Una fiaba adulta, lirica e struggente, che tocca il nodo più profondo e che conduce il pubblico in un viaggio sospeso tra fiaba e memoria collettiva: la paura della fine e il desiderio ostinato di un luogo che ci accolga oltre.
Ancora una volta, il festival conferma che la cultura, quando radicata in un luogo e aperta al dialogo, può diventare pratica di cura e resistenza. Un inizio di stagione che non si limita a intrattenere ma invita a guardare da vicino, e senza filtri, ciò che spesso resta ai margini. Fino al primo luglio 2025.
Per il programma completo, potete dare un’occhiata qui.
FringeMI, un’esperienza di comunità
Invece, se mentre passeggiate per Milano vi imbattete in scritte o disegni color magenta, sappiate che siete arrivate in una delle numerose location in cui si è disseminato il FringeMI Milano, la rassegna di spettacolo dal vivo, multidisciplinare, che si svolge in spazi non teatrali della città di Milano. È strutturato secondo una formula Fringe, cioè senza un tema specifico, senza una vera e propria direzione artistica, con varietà di toni, stili e linguaggi, libertà espressiva, uso di spazi non convenzionali e vicinanza con il pubblico.

Iniziato il 30 maggio prosegue fino all’8 giugno, trasformando la città in un palcoscenico diffuso, portando le arti performative in 13 quartieri e oltre 75 spazi non convenzionali, tra cui bar, librerie, mercati, parchi e cortili. Con più di 200 eventi, il festival celebra la creatività e la partecipazione, offrendo spettacoli di teatro, danza, musica, performance itineranti e laboratori per tutte le età. Sin dalla prima edizione il festival si è distinto per l’impegno verso la sostenibilità ambientale: gli allestimenti, realizzati con materiali riciclati e grazie al contributo di studenti e cittadini, incarnano un modello di cultura ecologica e condivisa.

FringeMI è un’esperienza urbana che invita a riscoprire la città attraverso l’arte, promuovendo l’accessibilità, la rigenerazione degli spazi e la connessione tra le persone. In una parola, comunità.
Per la mappa completa degli appuntamenti di FringeMI potete cliccare qui.