18 maggio 2020

8 gallerie di Napoli unite per riaprire oggi. I galleristi raccontano

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Con "Gallerie di Napoli nel Contemporaneo", otto gallerie del capoluogo campano lanciano un forte segnale di ripartenza e, da oggi, riaprono al pubblico. Le parole dei protagonisti

Piazza dei Martiri, Napoli

Oggi, 18 maggio, con Gallerie di Napoli nel Contemporaneo le gallerie del capoluogo campano si uniscono e riaprono i propri spazi ai visitatori. Ad aderire sono Galleria Acappella, Galleria Annarumma, Galleria Andrea Ingenito Contemporary Art, Intragallery, Shazar Gallery, Studio Trisorio, Galleria Tiziana Di Caro, Galleria Umberto Di Marino.

Ricordiamo che le gallerie riapriranno nel rispetto di tutte le misure sanitarie, dall’obbligo di indossare la mascherina, al numero limitato di persone presenti in galleria nello stesso momento. Per le modalità di accesso, in genere su appuntamento, vi invitiamo a contattare le gallerie.

Oltre a farci raccontare con quali moste riapriranno, abbiamo posto alle gallerie alcune domande sulla situazione attuale, sulle necessità per ripartire e sui piani per i prossimi mesi. Ecco cosa ci hanno risposto.

Studio Trisorio

Da oggi allo Studio Trisorio il pubblico potrà tornare a visitare la personale “Giallo camera” di Alfredo Maiorino (fino a fine giugno), di cui nelle scorse settimane è stato realizzato anche il virtual tour che potete trovare qui.

Parallelamente, la galleria nelle prossime settimane porterà avanti il lavoro iniziato da remoto, realizzando focus settimanali sui propri artisti, che fino a ora hanno avuto come protagonisti Francesco Arena, Marisa Albanese, Sergio Fermariello, Raffaela Mariniello, Robert Polidori, Rebecca Horn , Umberto Manzo, Eulalia Valldosera.

«In questo momento più che mai c’è un forte bisogno dell’arte, di relazionarci con la bellezza e con ciò che amiamo. È un bisogno di ritrovare la vita, di connetterci con la parte più profonda di noi che è in collegamento con gli altri. Sono stati mesi stressanti e ora c’è una gran voglia di ricominciare, anche se con grandi incertezze e punti interrogativi. Mi sento però ottimista. L’arte è un bisogno primario per il nutrimento del nostro spirito, pertanto penso che la galleria riacquisterà il suo ruolo centrale come propulsore e divulgatore del messaggio artistico.

Negli ultimi anni il mondo dell’arte aveva preso un’accelerazione che sembrava inarrestabile e tornare a ritmi un po’ più umani può far bene a tutti. Così anche la visita di una mostra sarà un’esperienza più intima, dovendo necessariamente essere fatta in solitudine o in compagnia al massimo di un paio di spettatori. Sicuramente bisognerà dedicarsi molto al digitale anche se l’esperienza diretta con l’opera d’arte non potrà essere sostituita da nessuna realtà virtuale. Durante questo tempo sospeso ci siamo concentrati su approfondimenti dei nostri artisti con focus settimanali, attraverso contenuti video e pubblicazioni di cataloghi online. Devo dire che abbiamo riscosso un buon risultato, sono infatti aumentate le richieste di informazioni sui nostri artisti, forse con un tempo più lento c’è una maggiore attenzione», ci ha detto Laura Trisorio:

«Per i prossimi mesi continueremo a programmare mostre come abbiamo sempre fatto, magari suddividendo in più giorni l’inaugurazione e stando attenti al distanziamento sociale. Tra ottobre e dicembre esporremo i nuovi lavori di Francesco Arena e Christiane Lohr e stiamo lavorando alla 25ma edizione di Artecinema, Festival internazionale di film sull’arte contemporanea. Con un po’ di accortezza e senso di responsabilità il mondo dell’arte potrà ripartire».

Alfredo Maiorino, exhibition view, ph Francesco Squeglia, courtesy l’artista e Studio Trisorio

Galleria Umberto Di Marino

«Riapriremo con la mostra Tomorrow’s weather” di Ana Manso, già in corso quando l’emergenza sanitaria ci ha sorpresi e che chiuderà il 31 maggio. La programmazione della galleria, purtroppo, è stata stravolta, avevamo in programma ben tre mostre da marzo a giugno e anche se una di esse è già pronta per essere allestita, abbiamo deciso di rimandarla a settembre/ottobre, sia perché l’artista non potrebbe essere presente, sia perché i vari decreti e ordinanze vietano gli affollamenti, quindi una inaugurazione così come l’abbiamo sempre intesa è improponibile». A giugno saranno proposti in galleria i nuovi capitoli del progetto Visto da qui (nel sito web della galleria potete esplorare il capitolo in corso).

«La situazione attuale non è decifrabile e i suoi scenari futuri non sono prevedibili poiché la nostra apertura rappresenta un segnale di vitalità, ma come ovvio che sia in tali momenti di transizione, non si attiveranno tutti i meccanismi collaterali che contribuiscono al nostro lavoro: fiere, mostre in galleria, convegni. La riapertura sarà un primo passo che non ci permette ancora di fare stime o previsioni», ci ha raccontato Umberto Di Marino, che avevamo sentito anche in occasione dei nostri approfondimenti dedicati alle grandi gallerie italiane e internazionali.

«Nel mese di giugno proporremo in galleria i nuovi capitoli del progetto Visto da qui, precoce occasione per riflettere sulla struttura della galleria stessa e del fare mostre, con l’obiettivo di eliminare quel surplus generato da una sempre più evidente sovrapproduzione di contenuti e riportando l’attenzione esclusivamente sulle opere. Tre per ogni artista, una per stanza tenendo in considerazione la visuale prospettica dello spazio espositivo.
Le opere di Luca Francesconi, Satoshi Hirose, Santiago Cucullu e Jota Castro costituiranno i nuovi “episodi” di Visto da qui che si susseguiranno in percorsi immediatamente fruibili online».

Ana Manso, exhibition view, Galleria Umberto Di marino, 2020, courtesy l’artista e Galelria Umberto Di Marino

Galleria Tiziana Di Caro

Da oggi sarà nuovamente aperta la collettiva “Parabasi” (fino al 5 giugno), a cura di Francesca Lacatena, con opere di Betty Bee, Guido Casciaro, Timothy Davies, Effe Minelli, Rosa Panaro, Antonietta Raphael Mafai, Matthias Schaufler e Megan Francis Sullivan.

A giugno, invece, sarà allestita una nuova collettiva con opere inedite degli artisti rappresentati dalla galleria e da settembre riprenderà il programma, ancora da definire nella sua scansione perché leato l’evolversi della situazione sanitaria, con le personali di Tomaso Binga, Oscar Santillan, Giovanni Giaretta, Shadi Haoruni e Damir Ocko.

«L’attuale situazione per le gallerie sembrerebbe catastrofica, basti pensare che gli spazi sono rimasti chiusi, e le fiere cancellate. Quindi, se non si riparte non capiremo mai esattamente l’entità dei danni. Devo ammettere, però, che in questi due mesi ho ricevuto delle dimostrazioni di vicinanza da collezionisti che hanno molto rafforzato la mie speranze per il futuro. Spero che per i miei colleghi galleristi sia stato lo stesso. Infine: penso che per ripartire … dobbiamo ripartire», sono le parole di Tiziana Di Caro.

«Seppur consapevole del fatto che non ci sarà la fila ad aspettare di entrare in galleria preferisco lavorare su appuntamento. Siamo in un momento in cui la cautela è la massima ricchezza. La mostra di Tomaso Binga che vorrei inaugurare a settembre avrebbe dovuto includere una performance, come le altre mostre che ha fatto da noi. Dovremo lavorare perchè la performance si renda possibile garantendo gli standard di sicurezza richiesti».

Parabasi, a cura di Francesca Lacatena, 2020, exhibition view, photo: Danilo Donzelli

Galleria Acappella

In galleria è in corso la personale di Lino Fiorito “Giocare a Scomparire” e in occasione del finissage, il 30 maggio alle 12.00 sarà presentato l’Instant Book ‘8 settimane in casa’, una raccolta di 60 disegni di Lino Fiorito. A fine giugno, invece, è prevista una nuova personale.

«Durante ed in seguito a questa crisi, credo si siano visti approcci molto diversi da parte delle gallerie d’arte, la maggior parte sicuramente ha incrementato la comunicazione
in particolare quella online come pure l’utilizzo dei social; questo sicuramente ha facilitato il compito, forse al sistema dell’arte in generale, di far sentire la propria voce e la propria reazione alla crisi globale.
Un altro degli effetti positivi di questa crisi credo si sia stata la maggiore consapevolezza dell’importanza del ruolo delle gallerie così come della loro fragilità e per questo auspico una maggiore attenzione al nostro operato».

«Per i prossimi mesi abbiamo deciso di prolungare la mostra di Lino Fiorito inaugurata il 15 febbraio scorso, fino al 30 maggio prossimo, giorno in cui presenteremo un ‘instant book’ col quale abbiamo raccolto più di 60 disegni realizzati dall’artista durante la sua quarantena, una sorta di diario poetico visivo che racconta i pensieri dell’artista.
A fine giugno invece, sperando e confidando che tutto andrà bene, dovremmo presentare il lavoro di un nuovo giovane artista campano».

Lino Fiorito, Giocare a scomparire, Installation view, Galleria Acappella, 2020, courtesy l’artista e Galleria Acappella

Shazar Gallery

Sharzar Gallery riaccoglierà i visitatori con opere degli artisti della galleria, per lanciare un segnale: «Pur non avendo una mostra pronta, ma alcune sono sulle piattaforme on-line come Artsy e Artland, Shazar Gallery ha deciso di riaprire nella convinzione che tutti i nostri spazi non sono solo attività commerciali, ma presidi culturali. Perciò da lunedì sarò pronto ad accogliere amici e collezionisti anche solo per scambiare due chiacchiere. Il tutto nel dovuto rispetto delle normative emanate dal Governo», ha spiegato Giuseppe Compare.

«Il primo appuntamento per Shazar Gallery è una collettiva che parte il 12 giugno dal titolo Re_setting: si tratta di una mostra in cui esporremo opere di artisti che avrebbero dovuto partecipare a personali, fiere o altri eventi annullati.

Ovviamente è annullata la Summer exhibition, un format che aveva avuto un grande successo lo scorso anno: installare non solo la galleria, ma il cortile e tutti gli appartamenti del Palazzo Posta (del ‘700) nel centro storico di Napoli e in tutti i negozi di via Pasquale Scura, nella cosiddetta Pignasecca e/o Spaccanapoli. Un autentico debordare del format galleria con 26 artisti e più di settanta opere sparse nei vari luoghi», ha proseguito il gallerista.

«La situazione delle gallerie italiane, in particolare le medie e piccole, era già difficile prima del lockdown, stretta tra margini sempre più bassi e spese sempre più alte, in particolare per la partecipazione alle fiere. Per le gallerie sarebbe necessario una rimodulazione della leva fiscale, differenziando tra mercato primario e mercato degli artisti emergenti, da un lato, e mercato secondario e/o mercato degli artisti affermati, dall’altro. Ma sarebbe già una gran cosa se il Ministro della Cultura riconoscesse l’esistenza di una realtà complessa e variegata, come quella delle gallerie d’arte italiane.

La programmazione della galleria da qui a fine anno verrà rimodulata secondo le necessità e le emergenze che di volta in volta potrebbero emergere: la personale di Saghar Daeiri “Swallow-Kiss-Burn” era in programma il 21 aprile: Saghar è bloccata a Tehran sua città natale e non può ritornare a Istambul dove vive e ha lo studio. Quindi, tutto dipenderà da quando verranno allentate le restrizioni per i viaggi internazionali. La personale di Simone Cametti “Bolide” in programma a settembre verrà spostata a dicembre, in quanto l’artista si vede prorogata un’altra sua personale che era programmata in una galleria milanese per questa primavera. Quindi, se siamo fortunati, riapriremo a settembre con una personale di Lello Lopez, “Deposito materiale di senso”».

Lello Lopez, Paesaggio morale, 2020, pencil on paper, acrilyc on canvas, cm30x60, courtesy the artist and Shazar Gallery

Andrea Ingenito Contemporary Art

La galleria Andrea Ingenito Contemporary Art accoglierà i visitatori, su prenotazione, con opere di Banksy, Keith Haring, Giosetta Fioroni, Lello Masucci e Marco Abbamondi.

La galleria, inoltre, è già in piena fase progettuale per la realizzazione, in estate – se le condizioni di sicurezza lo consentiranno -, di una grande manifestazione che coinvolgerà varie istituzioni.

In merito alla situazione generale il gallerista Andrea Ingenito ha voluto sottolineare come un aspetto positivo, pur nella tante incertezze, possa essere rintracciato nella volontà delle gallerie napoletane di dialogare e collaborare con un’energia completamente nuova, che sta facendo emergere possibili percorsi inediti.

Giosetta Fioroni, Aspettando Godot, 1970, vernice, alluminio e matita su carta, 100×70 cm, courtesy l’artista e Andrea Ingenito Contemporary Art

Intragallery

Intragallery riapre al pubblico con la personale di Eugenio Giliberti, “L’albero di Pitlo” (fino a fine luglio).
«La situazione per le gallerie di medie e piccole dimensioni è certamente più grave di quelle con un forte posizionamento sul mercato. Sulla riapertura sono mancate e mancano le linee guide, a testimoniare la nostra invisibilità presso le Istituzioni. Se abbiamo avuto il coraggio di riaprire è stato solo grazie alla cordata che si è formata da un’idea di Umberto Di Marino. Per quanto riguarda le necessità, siamo allineate a quelle delineate dall’ANGMAC nell’ultima lettera aperta al governo, e che mettono in luce problematiche preesistenti a quelle scaturite dalla pandemia».
«In programma in galleria manterremo la mostra di Eugenio Giliberti, “L’albero di Pitlo”, fino a fine luglio. Si tratta di lavori da lui eseguiti durante la quarantena, proposti al pubblico ad un prezzo politico per incentivare il collezionismo nel post-Covid. Un fuori programma quindi, di cui siamo molto orgogliose per la pertinenza al momento storico. In autunno riprenderemo la programmazione che avevamo già stabilito, ma che abbiamo dovuto sospendere, con la doppia personale di due giovani fotografe italiane, Cristina Cusani e Chiara Arturo, “Metonìmie”, a cura di Federica Palmer».
Eugenio Giliberti, Data base 2019-2020, Albero n° 2, foto-disegno digitale

Galleria Annarumma

Negli spazi della galleria, il pubblico potrà visitare una nuova mostra: la personale di David Noro (1993, Danimarca), “Stray Bullets & Other Fabulous Stories” (fino al primo luglio), che presenta un gruppo di nuovi dipinti realizzati dall’artista tra la fine del 2019 e l’inizio di quest’anno.

David Noro, exhibition view alla Gerrit Rietveld Academie, 2018, courtesy l’artista e Gerrit Rietveld Academie

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