Gallerie e lavori in corso
Da nord a sud, dove vanno, quando non chiudono, gli spazi italiani? Alcuni cambiano, altri ampliano, addirittura qualcun altro apre. Roba da pazzi in tempi di crisi? Forse si. Perché per molti, proprio ora, è il momento di rilanciare. Così diverse gallerie italiane stanno ridisegnando il loro approccio all'arte. Che dev'essere più partecipata. L'abito, lo spazio in questo caso, fa anche il monaco. E prova a dare uno schiaffo alla crisi [di Matteo Bergamini]
Mosca, dal commercio al non profit
Recentemente tre gallerie della capitale russa hanno cambiato volto, diventando centri non profit. Non è un'operazione cosmetica, anche se dietro c'è la crisi che morde. Piuttosto è determinante poter contare sull'appoggio dello Stato, perché lì il non profit è sostenuto dal pubblico. Confermando, al tempo stesso, che è l'iniziativa privata a smuovere le acque. Ecco le loro storie [di Anna Vassilenko]
La performance è viva. Viva la performance
Il nostro tempo riattualizza la performance. Che in realtà non è mai scomparsa dalla scena artistica. Linguaggio che annulla la mediazione con il pubblico, dissacrante, a volte ironico o sofferto, spesso scolpito nella carne viva dell'artista, conquista oggi nuovi adepti. Da New York a Art Basel e al Maxxi. Anche in virtù delle sue radici storiche che oggi ci restituiscono una solida tradizione. Che vi proponiamo in questo excursus [di Paola Ugolini]
America Latina, se non ora quando?
Vi proponiamo un viaggio in Costa Rica alla ricerca di nuove esperienze artistiche. Con una guida d'eccezione: Anne-Marie Meister, Co-fondatore di ARTPORT_making waves che ha sede a Valenza. Sorprese e qualche delusione. Ma, come dice lei, il tempo dell'arte contemporanea centro americana è arrivato [di Anne-Marie Meister]
Quadriennale, tra carrozzoni e pasticciacci freddi
All'indomani della seconda lettera dei tre curatori che chiede le dimissioni di Gawronski, arriva solo il silenzio. La stampa non se ne cura, gli addetti ai lavori nemmeno. Non è forse il caso di ripensare in toto alla dimensione della Quadriennale di Roma? Abbiamo cercato di ragionare un po' sulla questione, ponendoci molte domande e ponendole anche a Giacinto Di Pietrantonio, che di mostre se ne intende parecchio
Il mondo alla rovescia di Art Basel
Per i ricchi sempre più ricchi la fiera svizzera è un must, dove l'unico guaio è non riuscire ad accaparrarsi l'opera desiderata. Perché le vendite vanno alla grande, artisti di nicchia e giovani compresi. E per le opere oltre il milione di euro bisogna mettersi in fila. Soddisfatte anche le gallerie italiane. A Basilea, insomma, la crisi non sanno neanche che è [di Paola Ugolini]
L’arte al tempo di (d)OCUMENTA
La rassegna che si è aperta a Kassel pone domande sulla natura dell'arte oggi. Almeno di quella che ci ha proposto Carolyn Christov-Bakargiev. Dove si rivedono opere "belle" quasi in senso classico, sebbene fortemente conflittuali. È un ritorno indietro, una prospettiva che dice poco al pubblico più giovane, meno interessato a temi come la vita e la morte? O segna la riappropriazione di un codice autentico dell'arte? [di Adriana Polveroni]
L’intuizione è vita vissuta
In un sistema dell'arte che si regge su regole perentorie, sempre più spesso gli artisti si incontrano tra di loro. Per sottrarsi al mercato, ma soprattutto per la necessità di indagare l'arte. E per farla in maniera plurale. Ecco un breve viaggio tra queste realtà. Preziose anche per chi dagli artisti si aspetta una ricerca e una pratica del senso diversa [di Francesca Pasini]
Quer pasticciaccio brutto di via Nazionale
Due milioni di euro per una mostra che non ci sono. Così il presidente della Quadriennale di Roma, Jas Gawronski, dice che non si farà. Suscitando perplessità, ma anche prese di posizioni forti, come la lettera dei tre curatori che si propongono per realizzarla con un budget risicato. Eppure la Quadriennale è un ente statale, che necessita di fondi specifici. E cospicui. La polemica monta e dentro c’è il futuro delle mostre al tempo della crisi [di Matteo Bergamini]












