La differenza tra Dante e la salsiccia
Con la cultura non si mangia. Eppure, dicono che sia il petrolio italiano. Furbizie e semplificazioni a parte, che vogliamo dire quando chiediamo che la cultura e l'arte siano difese come 'beni comuni'? [di Stefano Velotti]
Gli esami non finiscono mai
Si moltiplicano corsi e master legati alle arti visive. Istituzionali, privati e ormai anche museali. Di un anno e di una settimana. Economici e molto costosi. Perché l’arte contemporanea tira anche nelle aule universitarie. Ma che prospettive aprono? [di Silvia Bottani]
L’etica prima della forma
Ospitiamo il testo con cui Raffaele Gavarro ci introduce alla mostra da lui curata per la Biennale dell’Avana. Una riflessione sullo slittamento dell’opera verso una soglia etica, condotta insieme agli artisti invitati: Favelli, Mottola, Orlando, Senatore e Stampone. Perché se l’arte oggi prende posto nella realtà, “assume per forza di cose un carattere e una funzione etica che ne precede e ne condiziona la stessa forma” [di Raffaele Gavarro]
L’inchiesta/ | Museo delle mie brame
Quella dei musei, in Italia, è una storia parecchio tormentata e anche controversa. A partire dalle nomine non sempre trasparenti. E dettate dalla politica. Attualmente, però, ci sono due bandi aperti e rigorosi, almeno nelle intenzioni: per Villa Croce a Genova e il MAN di Nuoro. E in arrivo c’è quello per il MADRE di Napoli. I criteri? I compiti del direttore? La composizione delle giurie? Vi raccontiamo tutto in questa inchiesta [di Eleonora Minna]
Berlino, la Biennale delle polemiche. Uno zoo dell’arte?
La settima edizione curata da Artur Zmijewskj suscita reazioni controverse. Di disagio e addirittura di rabbia. Troppi artisti polacchi e troppi Indignados esibiti come animali da circo. Sedi difficili da raggiungere, soldi spesi per soddisfare l’ego del curatore e una politicizzazione che odora di vecchio. “Una Biennale dei perdenti”, mentre le gallerie sfornano il meglio delle loro proposte. Ma per giudicarla definitivamente ci vorrà del tempo [di Paola Tognon]
MAXXI paradosso
Il commissariamento del museo annunciato alla stampa dal Mibac, apre uno scenario disastroso. Dove il Ministero fa la guerra al suo museo, togliendogli i soldi, ma soprattutto sfiduciandolo. E dando chiari messaggi ai privati: “non investite nella cultura, siamo i primi noi a non crederci”. In quale Paese va in onda un film grottesco come questo? Solo nell’Italia del ministro Ornaghi, l’unico non tecnico di un governo di tecnici, che non voleva nessuno [di Adriana Polveroni]
Musei molto indignados
Le recenti vicende italiane mettono in luce una situazione finanziaria critica ma soprattutto una crisi di idee. Mancano trasparenza e autorevolezza. Cose che non regala nessuno, ma che bisogna conquistare. E poi difendere. Ripartendo ora dall’abc
L’intervento/ Maria Morganti | Che cosa sono le CORRISPONDENZE
Gli artisti si guardano l’un l’altro. E a volte il loro sguardo è più sottile di quello di un critico. Invece di recensire il libro "New italian art. L'arte italiana delle ultime generazioni" di Ludovico Pratesi, abbiamo scelto di pubblicare l’intervento scritto da un’artista di una generazione appena precedente a quella proposta nel volume. Maria Morganti ha letto questo testo a Ca' Giustinian, a marzo
Bentornata Politica! |
Sempre più spesso la politica e le dinamiche sociali dell’Occidente in crisi entrano nelle pratiche dell'arte come temi privilegiati attraverso i quali sviluppare, e mappare, l'andamento del contemporaneo. E spesso, in queste dinamiche, i ruoli sono labili: gli artisti diventano critici, curatori, scrittori, videomaker. Attenti e senza timore di assumere la scomoda posizione dell'indagine. Perché forse questa è l’urgenza di oggi. Capire e ricominciare [di Matteo Bergamini]












