11 agosto 2022

exibart prize e le visioni oniriche di Sandra Andreetta

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Lascio che la musica mi ispiri, cerco di ascoltare il momento, il qui e ora. Lavoro dopo aver meditato, cerco di portare sulla tela quiete, paesaggi forse onirici, sfumature indefinite, sfuocate.

Sandra Andreetta

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Mi chiamo Sandra Andreetta ho frequentato il  Liceo Artistico, e da lì mi sono sempre interessata all’arte in tutte le sue forme.

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Gli elementi principali sono l’acqua che fa vibrare il colore. Se io sono uno strumento, pura energia, anche il colore  e l’acqua lo sono. Si muovono, creano, è una somma di elementi che costruisce un’opera.
Lascio che la musica mi ispiri, cerco di ascoltare il momento, il qui e ora. Lavoro dopo aver meditato, cerco di portare sulla tela quiete, paesaggi forse onirici, sfumature indefinite, sfuocate. Questo elemento forse può portare allo smarrimento ma in realtà vuole solo far fermare lo spettatore, portarlo a osservare , all’ascolto, a respirare più in profondità. Vorrei indurre alla ricerca più profonda verso noi stessi, per raggiungere un attimo di calma. Le linee verticali e orizzontali sono la definizione del movimento.

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

I miei programmi per il futuro….trovare il mio posto nel mondo.

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Credo che le istituzioni dovrebbero promuovere con spazi pubblici gratuiti, attività nelle scuole, per far nascere la curiosità nei ragazzi, educare all’arte è educare alla libertà, alla comprensione delle infinite opportunità che nascono dalle differenze.
Oggi come oggi servono sostegni economici, la creatività c’è e va sostenuta.

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