26 settembre 2022

exibart prize incontra Stefano Giorgio Acconci

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La pittura per me è stata e lo è ancora, una forma di autoterapia e conoscenza , uno strumento per comunicare con gli altri " un'altra forma di tenere un diario" come diceva Picasso.

 

Qual è stato il tuo percorso artistico?

Ho iniziato a dipingere come autodidatta nel 1994 frequentando diverse associazioni cittadine ed esponendo per la prima  volta.
La pittura per me  è stata e lo è ancora, una forma di autoterapia e conoscenza , uno strumento per comunicare con gli altri ” un’altra forma di tenere un diario” come diceva Picasso.

 

Quali sono gli elementi principali del tuo lavoro?

Nei miei primi lavori sono stati riconosciuti riferimenti all’Art brut o all’Espressionismo tedesco.
Devo dire che queste espressioni artistiche rispecchiano bene il periodo che attraversavo in quel momento.
Mi piace molto dipingere di getto anche se parto sempre da schemi o riferimenti precisi.
Mi piacerebbe sperimentare anche la tecnica del collage.

 

In quale modo secondo te l’arte può interagire con la società, diventando strumento di riflessione e spinta al cambiamento?

Penso che l’arte di oggi stia già interagendo con la società….mi viene in mente il lavoro di Bansky che usa la street art per comunicare il suo pensiero o tutti i ragazzi che fanno graffiti per le strade.
Un altro modo sono le installazioni ambientali che ci fanno riflettere sull’importanza di rispettare la natura.
Un esempio mirabile di arte che interagisce con la società è la Chiesa dell’autostrada di Michelucci o lo stadio Flaminio di Roma di Nervi (spero possa essere recuperato).
La spinta al cambiamento deriva proprio dal mostrare possibili vie di uscita a situazioni di degrado o abbandono.

 

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Ho ripreso a dipingere dopo il periodo critico della pandemia e altro.
Spero di riuscire a fare delle mostre personali a breve tempo magari a Pisa o in altre parti della Toscana ed oltre.
Lo prendo come un traguardo ed un auspicio personale oltre a cercare di valorizzare ancor di più il mio lavoro.

 

In quale modo le istituzioni potrebbero agevolare il lavoro di artisti e curatori?

Secondo me le istituzioni dovrebbero aiutare gli artisti e mettere a  disposizione degli studi a prezzi accessibili oltre che cercare di creare circuiti nazionali ed internazionali per dar loro il modo di esporre e relazionarsi con altri artisti.
Penso che da alcune parti sia già così…non so
Lo stesso discorso vale per i curatori d’arte o gallerie che dovrebbero essere agevolati creando per loro opportunità di lavoro e relazione (eventi, fiere, convegni)

 

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