11 maggio 2025

Alle OGR The Phair, la fotografia tra tradizione e intelligenza artificiale

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The Phair, con la partecipazione di 50 gallerie nazionali e internazionali, conferma essere un evento di riferimento affidabile per seguire gli sviluppi della fotografia e dell’immagine contemporanea. La fiera offre la possibilità a collezionisti, professionisti e appassionati di immergersi nella concezione estetica della fotografia, seguendone l’evoluzione e le nuove tendenze, tra innovazione e tradizione

The Phair, Torino, 2025. Ph. Carolina Lemmi

Nell’epoca contemporanea il concetto di fotografia, inteso come l’arte e la tecnica di catturare immagini attraverso la luce, ha subito delle evidenti trasformazioni dettate dalle innumerevoli possibilità tecnologiche. In un mondo sommerso dalle informazioni visive il suo sviluppo è costante e tende ad adattarsi per trovare nuove forme per distinguersi all’interno della saturazione visiva che ci circonda. Intorno a noi le immagini sono onnipresenti e facilmente manipolabili al punto che la fotografia documentarista ha avuto un declino, lasciando spazio a nuove forme d’espressione capaci di fondersi con le arti visive, tra cui in particolare l’intelligenza artificiale. Sono molteplici le gallerie in fiera che per questa edizione offrono delle immagini manipolate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. 

La galleria Tallulah Studio Arte presenta il progetto Another America di Phillip Toledano (1968), offrendo un immaginario surreale appartenente ad un ipotetico universo parallelo ambientato negli anni Quaranta e Cinquanta nelle grandi metropoli degli Stati Uniti. Attraverso immagini sofisticate è presentato un mondo illusorio in bianco e nero, capace di ricreare la sensazione dell’epoca attraverso dettagli e costumi iconici. La galleria MC2 questiona invece lo stato della fotografia contemporanea con il trittico Allucinazione Post-Umana di Pietro Catarinella (1983). Le grandi opere sono quadri ad olio creati attraverso un processo ripetitivo e circolare intento ad esplorare il connubio tra intelligenza artificiale e pittura. Frammenti di opere ricreano grovigli di corpi forme mescolati in una visione fluida di anatomie senza confini, trasportando la pittura nell’universo fotografico. 

Pietro Catarinella, Post-Human Hallucination, Midnight Summer Kebap, 2024

Ma il punto più alto dell’impiego dell’intelligenza artificiale e della tecnologia è proposto dalla galleria Gagliardi&Domke Contemporary con il solo show dell’artista Giuliana Cunéaz (1959). Sogni, Spiriti e Spiriti Guida Animali. Le sue immagini si svincolano dalla bidimensionalità della fotografia coinvolgendo l’osservatore con l’ausilio della Realtà Aumentata. Attraverso un qr code le immagini realizzate con l’AI prendono vita in un’animazione che incarna lo spirito degli animali, delle rocce e delle figure antropoforme ideate dall’artista.

Osservare le immagini contemporanee è una sfida che domanda di questionare la natura a cui appartengono. Le fotografie di Antonio Schivano (1964) nell’opera creativa The Beauty and the Bane, sono scatti fotografici trasformati attraverso l’utilizzo di oli, vernici e materiali abrasivi in opere fotografiche artigianali. Il suo lavoro è valorizzato dal processo creativo in un atto di ribellione contro la standardizzazione imposta dalla società contemporanea. I suoi corpi, imperfetti e deformi, criticano gli ideali insaziabili indotti dalle possibilità della chirurgia estetica.

The Phair, Torino, 2025. Ph. Carolina Lemmi

Fabbrica Eos propone la ricerca di Rudy Falomi (1964), un lavoro di esplorazione urbana che riporta la fotogafia nella sua genuina dimensione di documento contemporaneo artistico. Le sue immagini riprendono chioschi sparsi nelle strade, edicole dismesse e riconvertite in banchi di fiori. I suoi scatti sono accompagnati da un’installazione floreale che diventa anche un omaggio alla recente scomparsa del critico d’arte e curatore Luca Beatrice. Continuando nella direzione autentica della tradizione fotografica, la galleria Umberto Benappi crea un’ambientazione dedicata al volo immortalato dagli scatti di Paolo Pellegrin (1964), uno dei fotografi italiani più affermati a livello internazionale. Le sue suggestive foto in bianco e nero sono un inno alla leggerezza e la semplicità degli stormi liberi nel cielo.

Mentre Roberto Rinella (1984) rappresentato dalla Ticinese Art Gallery, frammenta e trasforma i paesaggi architettonici dei quartieri abbandonati delle città del sud Italia. Le sue grandi composizioni fotografiche sono collage di numerosi scatti che danno vita ad architetture fittizie, ricche di dettagli coerenti, in un esercizio fotografico che ricorda i lavori di David Hockney e Maurizio Galimberti.

Di seguito tutti gli espositori dell’edizione 2025: A. More Gallery, AD Gallery, Albumen Gallery, Art Education Trust, Artra, Beatrice Audrito Art Consulting, Galleria Valeria Bella, Galleria Umberto Benappi, BKV Fine Art, Galleria Brescia, Luisa Catucci Gallery, Contemporary Cluster, Crag Gallery, Crumb Gallery, Alberto Damian Gallery, Die Mauer, Davide Di Maggio, Fabbrica Eos, Febo e Dafne, Galleria Forni, Gagliardi e Domke, Gaze Off & Franco Marinotti, Galleria Federica Ghizzoni, Il Ponte, Andrea Ingenito Contemporary Art, Jaeger Art, Jus Museum, Kuckei + Kuckei, Made4Art, Magreen Gallery, Marcorossi Artecontemporanea, Mazzoli, MC2, Galleria Franco Noero, Galerie P, Alessia Paladini Gallery, Persons Projects, Photo & Contemporary, Galleria Erica Ravenna, Raw Messina, Red Lab Gallery, Nicoletta Rusconi Art Projects, Simóndi Gallery, Ticinese Art Gallery, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Tallulah Studio Art, Galleria Antonio Verolino, VisionQuest 4Rosso.

The Phair, Torino, 2025. Ph. Carolina Lemmi

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