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Sergio Lombardo, una precisa casualità: la mostra alla Galleria La Nuvola di Roma
Mostre
Con una nuova personale alla Galleria La Nuvola di Via Margutta, a Roma, Sergio Lombardo mostra i suoi lavori più recenti di pittura stocastica. A cura di Alice Falsaperla e in collaborazione con l’Archivio Sergio Lombardo, l’esposizione Fortuita eventa si focalizza sul particolare procedimento del “quilting”, sviluppato nel 2017 dall’artista romano. Col Patrocinio del Comune di Roma e della Fondazione Scuola Romana Rorschach, la mostra mette in luce il legame tra caso e algoritmo attraverso opere che sfidano l’osservatore a trovare significato nelle forme generate da calcoli probabilistici. Artista, psicologo ed eventualista, Sergio Lombardo prosegue la sua ricerca tra arte e scienza, con un’esplorazione in cui l’aleatorietà controllata evoca interpretazioni multiple.
Quilting: l’algoritmo che genera arte
Al centro di Fortuita eventa è il procedimento del quilting: un metodo in cui forme geometriche all’apparenza casuali sono frutto di precise regole matematiche e si combinano seguendo un principio di alternanza tra forma semplice, che Lombardo definisce “corpo” (body), e forme complesse, gli “arti” (limbs). Così, le mattonelle stocastiche bianche e nere vengono assemblate in una trapuntatura, appunto quilting, e si congiungono tramite un identico border cut sui quattro lati esterni, a ogni mattonella ne corrisponde una successiva. Sergio Lombardo ha impreziosito la mostra con un suo scritto in cui spiega dettagliatamente questo processo dei suoi ultimi anni di ricerca.

In questo modo, l’artista dà luogo a una generazione di forme evocative, in cui la disposizione a scacchiera di body-tiles, poco complesse, circondate da limb-tiles, più complesse, crea figure che stimolano l’interpretazione visiva. Nel quilting risiede un delicato equilibrio tra rigore matematico e potenziale espressivo: ogni combinazione segue le stesse regole ma gli esiti visivi sfuggono alla prevedibilità, sono unici. Con la mostra alla Galleria La Nuvola si ha l’occasione di osservare gli esemplari cartacei di questa ricerca più recente di Sergio Lombardo, in un elegante allestimento di soli lavori in bianco e nero e con una tela hazard.
Il metodo di Sergio Lombardo, tra algoritmo, caso e sentimento
In Fortuita eventa il metodo di Sergio Lombardo si rivela come sintesi tra approccio scientifico e creatività artistica: sono precise regole matematiche a generare i risultati imprevedibili nella sua opera. Un metodo che trova la sua origine prima negli anni Settanta, quando Lombardo si dedicò per un decennio alle sperimentazioni in ambito di psicologia percettiva, e poi tra gli anni Ottanta e Novanta, periodo in cui nacque la pittura stocastica, la tecnica pittorica basata sull’algoritmo e sulla randomizzazione che unisce estetica e matematica.

Artista e psicologo, Sergio Lombardo è riuscito a sviluppare un linguaggio visivo che si basa su processi casuali controllati ma conserva una forte componente soggettiva, emotiva. La combinazione della logica categorica, del caso e del sentimento irrazionale è il quid che rende unica l’opera di Lombardo, nella sua cifra stilistica inconfondibile. Con un metodo in cui la complessità matematica diventa lo stimolo di processi cognitivi universali, Lombardo si fa pioniere dell’arte algoritmica in Italia, anticipatore di quel filone di ricerca contemporanea sull’arte generativa.
La pittura stocastica: percezione e interpretazione
Quella davanti alle opere stocastiche è un’esperienza psicologica, che apre le porte della percezione. La pittura stocastica di Sergio Lombardo attiva meccanismi psicologici cognitivi, interpretativi in cui si riconoscono forme, geometrie, pattern. Se da una parte abbiamo il parallelo con le macchie di Rorschach, dall’altra pensiamo anche alla pareidolia di Karl Jaspers, quell’illusione subcosciente per cui associamo a forme note immagini indefinite. In effetti proprio questo vuole la teoria eventualista, fondata dall’artista in tanti anni di lavoro: lo stimolo estetico dovrebbe evocare il massimo numero possibile di interpretazioni differenti. Quando osserviamo la pittura stocastica di Sergio Lombardo si attivano i meccanismi di organizzazione percettiva e al tempo stesso si proiettano pensieri, esperienze e sentimenti.

In Fortuita eventa la curatrice ha saputo dare lo spazio necessario alla zona personale, intima, in cui si sviluppa la relazione tra osservatore e opera, occhio e segno. Alice Falsaperla si riconnette al pensiero di Maurizio Calvesi, che sempre negli spazi de La Nuvola curò la mostra di Lombardo Dai Monocromi ai Gesti Tipici, e ne trae ispirazione per questa nuova mostra. «Ma è un ordine o un disordine, quello a cui i “fortuita eventa” provocati dall’eventualista Lombardo più segretamente ambiscono? Un modo scientifico e artistico, inseparabilmente, di guardare all’ignoto che è in noi, senza alcuna concessione al mistero», Maurizio Calvesi (1995).

