01 luglio 2021

Ugo Mulas all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen. Le parole del Direttore

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Fino al 20 agosto l'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen ospita la mostra "Ugo Mulas. Danimarca 1961", che ricorda il viaggio del grande fotografo nel paese scandinavo

Ugo Mulas, Danimarca, 1961, Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati

L’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen presenta la mostra “Ugo Mulas. Danimarca 1961”, che celebra l’anniversario del viaggio di Ugo Mulas (1928 Pozzolegno, Brescia – 1973, Milano) in Danimarca, – ha spiegato l’istituzione – incaricato dalla rivista L’Illustrazione Italiana per cui lavorava di realizzare un reportage sul paese scandinavo, «del quale colse lo spirito nei più vari aspetti, dalla vita quotidiana alle eccellenze culturali. Soprattutto lo interessò il fenomeno del design, e rimase affascinato dal Louisiana Museum of Modern Art.
Da allora Mulas concentrò il suo interesse sugli artisti d’avanguardia, sul loro operare più che sulle loro opere: Steinberg, Calder, Rauschenberg, Warhol e tanti altri, consegnati alla storia dai suoi scatti».

Raffaello Barbieri, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, ci ha raccontato la mostra.

Ugo Mulas, Danimarca, 1961, Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati

Le parole di Raffaello Barbieri

Come è nata la mostra “Ugo Mulas. Danimarca 1961” e come si colloca nella programmazione dell’Isitituto Italiano di Cultura di Copenhagen?
 

«La mostra è nata dalla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura con l’Archivio Ugo Mulas e la IMF Foundation. L’apertura dell’esposizione coincide con l’anniversario del viaggio effettuato da Mulas in Danimarca, esattamente nel giugno 2021. L’inaugurazione, il 15 giugno, ha segnato la riapertura dell’Istituto al pubblico danese e italiano dopo la forzata e dolorosa pausa, durata più di un anno. Ricominciare le nostre attività con una mostra fotografica tutta dedicata alla Danimarca, vista da un grande artista come Ugo Mulas, ha qualcosa di simbolico; è la cifra che ha da sempre marcato il lavoro di questo Istituto, ossia evidenziare le molteplici affinità culturali e la reciproca amicizia tra Italia e Danimarca. È il percorso che vogliamo seguire anche con le numerose iniziative che ospiteremo da settembre in poi da Thorvaldsen all’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi nel 1861».

Ugo Mulas, Danimarca, 1961, Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati
Quale nucleo di lavori di Mulas sarà presentato nel percorso espositivo? Come sarà articolato, a grandi linee, il percorso espositivo?

«Tutte le foto fanno parte di un unico reportage, realizzato da Mulas nel 1961 per la rivista “L’Illustrazione Italiana”, accompagnata, allora, da testi e interviste del critico e letterato Giorgio Zampa. Mulas fotografa alcune personalità danesi, famose anche in Italia, Karen Blixen, il nobel per la fisica Niels Bohr, alcuni dei grandi designer danesi; dedica una sezione al Louisiana Museum of Modern Art, fondato qualche anno prima nel 1958 e di cui intuisce la novità nel panorama museale contemporaneo; rimane affascinato dalla grande modernità del design danese degli anni ’60 di cui descrive gli oggetti e gli spazi interni; si sofferma, però, anche su alcuni aspetti della vita rurale in Danimarca, da lui definito “un paese sereno”».

Ugo Mulas, Danimarca, 1961, Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati
Quali saranno i prossimi eventi, espositivi e non, all’Isitituto Italiano di Cultura di Copenhagen?

«Da settembre l’Istituto ha in programma di riprendere l’intensa attività culturale che ne ha sempre caratterizzato l’esistenza. Dante700 avrà certamente uno spazio importante con convegni, performance teatrali (una particolarmente suggestiva alla Danish Royal Library), esposizioni.
In occasione della Giornata del Contemporaneo continueremo a trasformare il nostro giardino in un luogo dedicato ad accogliere opere di artisti italiani, proprio sul modello che ci ha insegnato il Lousiana; quest’anno, dopo Felice Levini e Alberto Garutti, sarà la volta di Donatella Spaziani. Abbiamo già accennato al grande progetto di celebrare i 160 anni dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Italia e Danimarca con l’esposizione di importanti documenti provenienti dall’Archivio Storico del Ministero degli Esteri. Infine, la POESIA con Valerio Magrelli…».

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