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Dopo la pubblicazione del bando lo scorso marzo, la Provincia Autonoma di Trento ha comunicato i nomi degli otto candidati ammessi al colloquio per la direzione del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. A contendersi il ruolo saranno Beatrice Avanzi, Lorenzo Balbi, Andrea Bruciati, Margherita de Pilati, Micol Forti, Denis Isaia, Fabio Migliorati ed Eugenio Viola. Otto personalità di alto profilo e dalle esperienze eterogenee, a rappresentare visioni differenti e percorsi articolati all’interno del sistema museale italiano e internazionale.
Il MART si prepara così ad aprire un nuovo capitolo, dopo la direzione amministrativa di Diego Ferretti e con la presidenza, ancora in carica, di Vittorio Sgarbi. Si attende ora una figura capace di coniugare rigore curatoriale e slancio strategico, con competenze gestionali, visione internazionale e capacità di riposizionare il museo nel dibattito contemporaneo.
La posta in gioco non è irrilevante: il MART è una macchina culturale complessa, con tre sedi – Rovereto, Trento e la Casa d’Arte Futurista Depero – e una collezione che attraversa il Novecento italiano da Segantini a Manzoni, da Carrà a Fabro. Ma è anche un’istituzione che negli anni ha saputo dialogare con l’architettura, la didattica, la ricerca e il territorio, immaginando la cultura come sistema integrato.
Gli ultimi anni, dopo l’uscita di scena di Gabriella Belli, sono stati segnati da direzioni più amministrative che curatoriali. Ora, con il nuovo bando e l’attenzione riservata alla visione progettuale del candidato, sembra delinearsi un ritorno a una governance più marcatamente culturale. Il nuovo direttore, come indicato nel bando, dovrà possedere una solida esperienza nella gestione di istituzioni complesse, competenze in fundraising, tecnologie museali e una profonda conoscenza del contesto normativo italiano.
Tra i nomi in lizza spiccano figure già ben conosciute nel panorama dell’arte contemporanea: come Lorenzo Balbi, attuale direttore del MAMbo di Bologna, Eugenio Viola, oggi direttore artistico del MAMBO di Bogotá ma con una lunga esperienza in Italia, Andrea Bruciati, già direttore di Villa d’Este e Villa Adriana, e Micol Forti, Responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani. Più manageriale il taglio di Fabio Migliorati. Ci sono poi candidature “interne”, come quelle di Beatrice Avanzi, Margerita de Pilati, Denis Isaia, rispettivamente Conservatrice, Responsabile delle Collezioni e Servizi Culturali e Curatore responsabile per le mostre e le collezioni d’arte contemporanea del MART.

Parallelamente al MART, sono stati resi noti anche i cinque candidati ammessi al colloquio per la direzione del Museo Castello del Buonconsiglio: Cristina Collettini, Adriano Conci, Margherita de Pilati – unica figura presente in entrambi gli elenchi -, Francesco Frizzera e Armando Tomasi. Anche per questo museo storico, che guida una rete diffusa di castelli su tutto il territorio trentino, si attende un cambio al vertice entro l’anno.
La fase finale delle selezioni per entrambi i ruoli, con colloqui l’8 luglio per il Mart e il 9 luglio per Buonconsiglio, si annuncia decisiva per ridefinire la traiettoria culturale dei due principali musei della Provincia Autonoma di Trento. Con il MART che, dopo anni di gestione transitoria, potrebbe finalmente riconquistare un profilo direttivo in grado di restituirgli un ruolo propulsivo nel panorama dell’arte contemporanea nazionale e internazionale.