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Per un Prossimo Reale: Antonio Della Guardia sulla rete dell’ICC di Stoccolma
Progetti e iniziative
Chi è William Horatio Bates? Medico e chirurgo alla Cornell University, Bates entrò in conflitto con gli ambienti accademici quando, nel 1919 pubblicò il manuale Vista perfetta senza occhiali. Nel volume si illustrava il cosiddetto metodo Bates, un rimedio di medicina alternativa per curare difetti visivi considerati insolubili dall’oftalmologia canonica, attraverso tecniche ed esercizi. Il metodo non aveva nessun fondamento scientifico ma, in fondo, quando si parla di percezione visiva, come si fa stabilire con esattezza la differenza tra qualcosa che esiste o non esiste, che è vera o immaginaria? Intorno a questa vicenda, Antonio Della Guardia ha sviluppato Per un Prossimo Reale, progetto presentato dall’ICC – Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, nell’ambito di Shoegaze, ciclo di nuove commissioni a cura di Vasco Forconi.
Dopo gli interventi di Lisa Grip, Danae Valenza e Stefano Serretta nel 2019, che hanno dialogato con l’iconico edificio dalle finestre colorate progettato da Gio Ponti alla fine degli anni ’50, questa volta Antonio Della Guardia ha interagito con le strutture del web, presentando una serie di sette video diffusi sulle piattaforme social e sul sito dell’Istituto di Stoccolma, dal 16 al 24 dicembre 2020. Continua così il lungo percorso dell’ICC nel contemporaneo che, oltre al ciclo curato da Forconi, ha attraversato varie altre tappe, come TUTTO.Leonardo, il progetto di Mariangela Levita, a cura di Adriana Rispoli, dedicato al dialogo tra Leonardo da Vinci e Ponti.
«A partire dagli studi di Bates – quasi un detrito della cultura del ‘900 – l’artista progetta una serie di esercizi, che definisce tecniche di evasione, pensati per contrastare poeticamente le conseguenze di una prolungata e forzata esposizione dello sguardo alle sorgenti di luce digitale», spiegano dall’organizzazione. «Ciascuno dei sette video, accompagnato dalle dettagliate istruzioni dell’artista, costituisce la partitura per compiere uno specifico esercizio dello sguardo, invitando il pubblico a una sua esecuzione diffusa e quotidiana. Gli esercizi, liberati dalla loro originale funzione terapeutica, rivelano così la propria carica immaginifica e meditativa, diventando strumenti per discutere di sguardo, immaginazione ed evasione dal lavoro», continuano.
Nella sua ricerca, l’artista nato a Salerno nel 1990 ha spesso indagato i meccanismi più o meno trasparenti e invadenti delle dinamiche che animano il mondo del lavoro, tra gerarchie, processi e abitudini che transitano, spesso senza soluzione di continuità, dall’ambito pubblico a quello privato. «Della Guardia intuisce che il potere non ha più necessità di nascondersi, che la sua natura sta cambiando e, essendosi evoluto, come un animale adesso è capace di sopravvivere nella tangibilità. Non è più una linea che discende ma è figura piana, dentro le nostre cose. Un potere perfettamente integrato. Dunque non sono più un mistero le forze che dominano e indirizzano le nostre vite, è possibile riconoscerle, guardarle parlare e convertire il nostro tempo in forza lavoro. Ogni cosa è sotto i nostri occhi», scrivevamo nella recensione di “La Luce Dell’inchiostro Ottenebra”, mostra del 2018 alla Galleria Tiziana Di Caro, a Napoli, incentrata sulle grafie del potere.
E così, dopo l’atto tattile, per il suo progetto all’ICC di Stoccolma, Della Guardia affronta il visivo e farlo attraverso il medium della rete e l’inclinazione dello schermo aggiunge un ulteriore strato di pensiero. La pratica di concentrare lo sguardo o distrarlo è sottoposta a un esercizio costante, un’attitudine da coltivare e da immaginare, tra biologia e intuizione, perché, in fondo, non si crede a ciò che si vede ma si vede ciò che si crede.
Ecco il calendario delle pubblicazioni dei video: 17 dicembre, Oscillazioni ampie, 18 dicembre, Esplorazione della visione periferica, 19 dicembre, Palming, 20 dicembre, Shifting, 21 dicembre, Blinking, 22 dicembre, Sunning, 23 dicembre, Guardare lontano.