31 marzo 2013

Un castello molto in Gamba!

 
Châtillon, Val d'Aosta. A poco più di un'ora da Torino e Milano c'è un piccolo tesoro fino a poco tempo fa sconosciuto agli stessi valdostani: una collezione d'arte moderna e contemporanea, proprietà della Regione, riunita e visibile al pubblico in un castello. Siamo andati a visitarla, e abbiamo parlato con chi, dell'arte nella residenza del Barone Gamba, se ne occupa in prima persona

di

Castello Gamba, Sala 2

Ci sono Emilio Tadini e Tano Festa, Franco Angeli e Ugo Nespolo, ma anche bellissimi pezzi di Schifano della fine degli anni ’80, invitato all’epoca in Val D’Aosta per un progetto “in loco”, e una sala preziosa, con i progetti di una serie di committenze chieste dalla Regione che portò alla XLIII Biennale di Venezia una serie di grandi artisti che lavorarono con la metallurgica DeltaCogne. 
E poi Maestri del Novecento italiano: Renato Guttuso, Lucio Fontana, Martini, Manzù e De Pisis, Astrattismo, Informale e Transavanguardia.
È solo un piccolo estratto di quello che si può vedere al Castello del Barone Carlo Maurizio Gamba, costruzione del 1901 a Châtillon, completamente ristrutturato dalla Regione Autonoma che ha raccolto un’ottima collezione, strappando dalle pareti degli edifici della pubblica amministrazione una serie di opere, che spesso affollano gli uffici completamente ignorate, destinate a danneggiarsi.
Ma entriamo direttamente nel Castello, e vediamo più da vicino la nuova sede del Museo di Arte Moderna e Contemporanea della Val D’Aosta, con le risposte di Viviana Vallet, Responsabile degli aspetti conservativi e di tutela delle opere della collezione, di Alessia Favre, Responsabile delle attività di valorizzazione del museo e dell’architetto Roberto Domaine, Soprintendente per i Beni e le Attività culturali alla regione e responsabile della gestione dell’istituzione.
Castello Gamba, Sala 8

Partiamo da un breve riassunto: ci racconta come si è strutturata la collezione presentata ora dal Castello Gamba e come mai è stata scelta proprio questa location? 
Viviana Vallet: «Il Castello Gamba di Châtillon, sede del nuovo museo di arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta, ospita nelle 13 sale del percorso espositivo una significativa collezione costituitasi a partire dal secondo dopoguerra, dal momento cioè della proclamazione dell’autonomia valdostana, cresciuta soprattutto a partire dagli anni Ottanta, in relazione a precisi momenti di promozione dell’arte e commissioni dirette da parte dell’amministrazione regionale. In particolare, va segnalata la straordinaria attività di organizzazione di mostre ed eventi dedicati al contemporaneo, che si svolsero nei due decenni precedenti al Duemila e fecero diventare Aosta un centro aperto alle più avanzate tendenze artistiche del momento. Queste mostre furono, insomma, il tramite di penetrazione in Valle d’Aosta del gusto per il contemporaneo e di inserimento nel territorio di opere che entrarono a far parte del patrimonio regionale grazie soprattutto a donazioni da parte degli artisti coinvolti nelle manifestazioni. Il progetto di inserire nel castello Gamba un centro per l’esposizione di opere contemporanee risale al momento dell’acquisto dell’immobile, che appartiene alla Regione dal 1982. Il restauro dell’edificio inoltre, terminato nel 2012 con l’apertura del museo, è stato elaborato tenendo conto dell’importanza della dimora, valorizzata nei suoi spazi monumentali dall’intervento di allestimento, e del bellissimo contesto paesaggistico in cui è inserita, oltre che della collezione». 
Castello Gamba

Crede che, alla luce attuale delle problematiche dello stato italiano, solo in alcune regioni autonome, come la Val d’Aosta ad esempio, siano possibili progetti di questo genere? Sarebbe possibile esportare la formula in altre realtà? E se si, cosa servirebbe? 
Roberto Domaine: «Sicuramente il fatto che in Valle d’Aosta esista una Soprintendenza unica regionale per i Beni e le attività Culturali e che i Beni Culturali appartengano al demanio regionale facilita la programmazione strategica e l’unicità degli obiettivi da raggiungere. Anche da noi è però arrivata la crisi finanziaria che ci ha obbligato a trovare soluzioni di gestione alternative, attraverso l’utilizzo di risorse interne trasversali ai differenti ambiti di competenze. Sicuramente la libertà delle scelte è maggiore in un contesto di questo tipo, ma allo stesso tempo tutte le responsabilità di riuscita di un progetto rimangono in capo allo stesso soggetto che ne risponde alla comunità».
Castello Gamba, area riservata alle esposizioni temporanee

2013: nuovo anno di crisi, per ora anche politica. Come è possibile far sopravvivere la cultura e come vi stanno riuscendo la regione Val d’Aosta e , in particolar modo, il castello? 
R.D. «Nonostante il momento di crisi economica, si è deciso di mantenere investimenti importanti nel settore Cultura della nostra Regione, considerando il ruolo fondamentale della formazione culturale del cittadino nello sviluppo della società democratica. A sostegno di tale scelta va anche la constatazione che gli unici consumi in crescita in questi ultimi anni sono quelli in ambito culturale e che la produzione legata a queste attività supporta un ampio indotto, che va quindi difeso con particolare impegno. Nella programmazione del settore cultura da un lato si rivelano assolutamente necessari gli interventi di conservazione e restauro dei beni culturali, ma anche la diffusione della cultura attraverso una pianificata programmazione che comprenda l’unione dei luoghi con i contenuti raccontati, favorendo esperienze di crescita individuale e collettiva che sappiano essere comprensibili, emotivamente coinvolgenti e scientificamente corrette nei contenuti».
A quanto ammontano i fondi per la struttura? Quanto si destinerà alle nuove acquisizioni? 
R.D. «Relativamente all’anno 2013 per il Castello Gamba abbiamo una disponibilità di 65mila euro per le attività di valorizzazione, la parte di comunicazione e l’organizzazione di eventuali altre iniziative per promuovere il Castello e la collezione. L’istituzione, per quanto riguarda la gestione, è un cosiddetto museo-ufficio della Soprintendenza, con una amministrazione economica data dalle strutture di riferimento del nostro Dipartimento, che si occupa delle spese per il personale, per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per gli eventuali restauri delle opere in collezione».
Castello Gamba

Quali sono i progetti futuri del Castello Gamba? In che modo si promuoverà al pubblico? Qualche anticipazione sulla progettazione futura? 
Alessia Favre: «Continua per il 2013 il programma di valorizzazione previsto al Castello Gamba. Si tratta di una serie di attività che si rivolgono a più target di riferimento: dal pubblico adulto non specialista alle scuole, dalle famiglie con bambini ai turisti. Fino a aprile continuano le visite guidate al castello, alla collezione e alla mostra temporanea dedicata ad Italo Mus, articolate su una programmazione fissa lungo tutta la settimana e che si svolgono in lingua italiana e francese e su prenotazione anche in inglese. A queste va aggiunta una new entry, ossia Opere svelate: visita guidata ai depositi del Castello Gamba. Condotta da esperti competenti della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, l’attività si rivolge ad un pubblico adulto e soprattutto residente in Valle d’Aosta, e offre l’opportunità anche ai non addetti ai lavori di frequentare il deposito, solitamente non accessibile ai visitatori. Nel corso della visita vengono spiegate le scelte che hanno portato all’attuale allestimento e cosa significa conservare e salvaguardare le opere d’arte. La didattica per le scuole ha preso avvio all’inizio del mese di febbraio e all’attività ordinaria proposta alle scuole di ogni ordine e grado, vanno aggiunte le proposte ideate per due appuntamenti studiati in collaborazione con la Sovraintendenza agli Studi, le Journées de la francophonie e le Journées de la civilisation valdotaine. Ad oggi abbiamo un coinvolgimento di oltre 60 classi delle scuole dell’infanzia e primarie già iscritte ai laboratori dal Castello Gamba. Per il periodo estivo il museo non effettuerà giorno di chiusura e avrà un orario prolungato dalle ore 10 alle ore 18 per garantire un’accessibilità maggiore sia al museo che al parco in cui il Castello è inserito. L’offerta culturale che proponiamo si fonda su una metodologia che vede nell’educazione all’arte uno stimolo per lo sviluppo della sensibilità della comunità ed in modo particolare dei giovani, per la formazione della propria identità e per la comprensione del mondo che li circonda. Per questo le iniziative proposte al Castello Gamba si pongono l’obiettivo di promuovere la cultura a 360 gradi: arte, musica, teatro, per fare del nuovo museo un luogo di produzione culturale aperto alle nuove generazioni e ad ogni forma di espressione artistica. Prima di una nuova mostra temporanea che arriverà nel prossimo autunno». 

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