20 novembre 2001

fino al 9.XII.2001 Berlinde De Bruyckere – Sabrina Mezzaqui San Gimignano (si), Galleria Continua

 
La Galleria Continua presenta due mostre personali che si svolgono in contemporanea nei suoi spazi: la belga Berlinde De Bruyckere nell’ex-cinema di via Castello e l’italiana Sabrina Mezzaqui in quello, più piccolo, situato sotto l’Arco dei Becci...

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Berlinde De Bruyckereaccoglie il visitatore della galleria con un’immagine inquietante: una figura di donna, realizzata in cera, se ne sta ranicchiata su un piedistallo di legno, con la faccia contro le ginocchia e i lunghissimi capelli –fatti con crine di cavallo- che scendono fino a terra. Il tono livido della pelle, la posa contratta e la lunga capigliatura animale donano a quest’opera un aspetto grandguignolesco, da ricostruzione orrorifica del museo delle cere, atmosfera che ritorna anche nelle sale adiacenti.Berlinde De Bruyckere Altre donne pallide e magre stanno in piedi al centro di stanze vuote, con il viso e il busto completamente nascosto da pesanti coperte, che lasciano intravedere solo le gambe nude.
Le coperte sono un elemento ricorrente dell’immaginario della De Bruyckere, e sin dai primi anni Novanta popolano le sue sculture e le sue installazioni. Esse rivestono per l’artista un significato dualistico: “Le coperte sono il simbolo della sicurezza. Hanno un’anima, solitamente con una connotazione positiva, ma io le uso anche come oggetti negativi…puoi dare così tanto amore e sicurezza a qualcuno fino a soffocarlo, impedendogli perfino di trovare se stesso”.
E questa doppia valenza si può riscontrare anche nelle installazioni, dove piccoli letti in ferro battuto vengono ricoperti di innumerevoli strati di coperte – in alcuni punti anche scavate come materiale scultoreo- fino a renderli inservibili, carichi, soffocati.
Nella ex-platea del vecchio cinema si trova però l’installazione più grande e suggestiva, che conclude il percorso espositivo: due enormi cavalli –realizzati a fusione e poi ricoperti con la pelle stessa degli animali- stanno aggrappati a grandi strutture in ferro, in posture innaturali e drammatiche, sprigionando ancora una volta un debruyckere forte senso di disagio fisico e mentale.
Di tutt’altro segno la mostra intitolata “Carezze”, allestita da Sabrina Mezzaqui nello spazio sotto l’Arco dei Becci. L’artista bolognese, presente anche alla Galleria Minini di Brescia con la personale “ Il pomeriggio è troppo azzurro”, presenta in questa occasione due opere video. Una grande proiezione sul muro di fondo ci racconta una tranquilla e silenziosa giornata di primavera a Place Saint-Sulpice attraverso un’inquadratura fissa sul panorama che circonda la casa dell’artista. La ripresa, che dura quasi venti minuti, sembra voler catturare, con la sua inesorabile lentezza e fissità, l’impercettibile scorrere del tempo, sottolineato solo dal movimento delle nuvole, che coprono e scoprono le verdi colline. Tre schermi disposti a terra isolano gli elementi essenziali della visione: il cielo azzurro, solcato dalle nuvole, e frammenti di prato. Il secondo video, che è invece brevissimo (13’), mostra la forzata fioritura di un papavero, aperto e stropicciato da due mani inquiete.

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Berlinde De Bruyckere – Sabrina Mezzaqui, dal 20 ottobre al 9 dicembre 2001, San Gimignano, Galleria Continua, via del Castello 11/via Arco dei Becci 1. Da martedi a domenica ore 15-19 e su appuntamento. Tel 0577-943134, fax 0577 940484, e-mail: continu@tin.it



[exibart]



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