30 dicembre 2020

Il 2020 è stato tutto da buttare? No, dai! Ecco la nostra classifica

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Un anno solo virtuale? Non proprio. Un anno combattivo, dove ci si è dovuti dotare di grande ingegno e coraggio. Sul nostro podio? Qualche classico e diverse rivelazioni

Paquita Gordon © stefano masselli, courtesy MACRO

Ultimi giorni di anno pari, pandemico, bisestitle: tra gli strali e le ingiurie per come è andata a finire (non affatto bene, si direbbe) sarebbe però troppo facile scrivere che tutto, di questo 2020, va buttato nella spazzatura.
Certo, è stato un vero e proprio anno “virtuale”, dove le occasioni di incontro si sono drasticamente ridotte, dove non abbiamo visto fiere, e dove le mostre sono state vissute come ci ricordiamo solo nei primi due mesi dell’anno.
Ma visto che qualcosa rimane, sempre, ecco la nostra classifica dell’anno, divisa per categorie.

La nostra classifica 2020

La mostra: JUDD (MoMA, New York, fino al 9 gennaio 2021)

La retrospettiva dedicata a Donald Judd è stata prorogata fino al 9 gennaio 2021, e inserita tra le migliori dell’anno dal New York Times. E grazie: come avevamo scritto dopo la nostra visita, lo scorso 1 marzo, la mostra “Judd” è uno spaccato incredibile sulla poetica del Minimalismo, sulla capacità dello scultore statunitense di fondere poesia com forme pure e industriali, povere e “oggettuali”. Ma a Judd l’appellativo di “Minimal Artist” stava stretto, d’altronde lui – dichiarava – cercava semplicemente il mutamento della forma oggettuale. Al MoMA il plauso di averla rimessa in azione.

La serie: COISA MAIS LINDA (Netflix)

La prima stagione di Coisa mais linda fu lanciata a marzo 2019 e la seconda, su Netflix, il 19 giugno 2020. Pertanto si può ben sperare che una terza sia in arrivo, nonostante non vi siano notizie certe. In una nuova epoca di rivendicazioni di genere e sorta Coisa mais linda è una serie che beve tutta d’un fiato e si potrebbe definire “di gran classe”, visto che narra le imprese di quattro donne (Malu, Adélia, Thereza e Lígia) alle prese con la società maschilista degli anni ’50 del Brasile, con la nascita del genere musicale della Bossa Nova in sottofondo…nessuna epidemia, nessuna distopia, nessun “regno a venire”. Amore e morte, desiderio e musica, spiagge e lacrime. Trasgressione pura!

La fiera: ex-aequo ARTVERONA (Verona) e ARTISSIMA (Torino)

Un anno di fiere online. Piccole, grandi, belle, brutte. E alcune che fanno la differenza. ArtVerona, per esempio, virata tutta online attraverso una piattaforma veramente ben fatta e godibile nella navigazione (nonostante la registrazione obbligatoria), che non offre solo opere e prezzi ma approfondimenti di varia natura, chiacchiere, interviste, immagini…se fiera non può essere, almeno che sembri un po’ interessante!
Applausi anche ad Artissima: coinvolgere gli spazi di MAO, GAM e Palazzo Madama ed estendere la fiera per due mesi è un’idea vincente che potrebbe tranquillamente superare le contingenze pandemiche per riproporsi come format. Peccato che, ancora, il pubblico non abbia potuto vederla…

La città: ROMA

Parliamoci chiaro: se c’è una città che ha saputo dimostrare di essere vagamente combattiva attraverso la cultura, in questo 2020, è stata Roma. Mentre Milano si è scoperta essere completamente paralizzata in assenza di “grandi eventi” (per fortuna vi sono ancora le gallerie private), Roma ha riaperto due spazi (il MACRO e il Mattatoio) con una programmazione d’autore, ha trasmesso film sulle facciate dell’Ostiense, non há rinunciato alla Quadriennale. e ora nemmeno al Capodanno, con la grande istallazione di Alfredo Pirri al Circo Massimo. Può bastare. Venezia e Bergamo concorrono a loro volta al podio con la Glass Week per esempio, e con Buren alla Sala delle Capriate, tutta la scorsa estate (qui la nostra bella intervista). Milano? Pronto ci sei?

Daniel Buren, Fibres optiques tissées. Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati, GAMeC, Palazzo della Ragione, Bergamo, 2013 – 2020, Copyright Daniel Buren by SIAE 2020. Foto di Marco De Scalzi

Il disco: MERCE FUNEBRE, TUTTI FENOMENI

Prodotto da Niccolò Contessa, è uscito il 17 gennaio ma è rimasto indiscutibilmente il disco dell’anno. Potete ascoltarlo qui:

Graphic Novel: COME VITE DISTANTI 

Durante i mesi del lockdown, CoViD è diventato anche l’abbreviazione di COme VIte Distanti, il progetto benefico promosso da ARF! – Festival di Storie, Segni & Disegni, il Festival del Fumetto di Roma che ha riunito i pesi massimi del fumetto italiano per una storia composta tavola dopo tavola, a sostegno dell’Ospedale Spallanzani di Roma.

Il Libro: FIGURE DI RICCARDO FALCINELLI (Einaudi Edizioni)

Alla scoperta del funzionamento delle immagini, dal Rinascimento a Instagram. Ve ne abbiamo parlato in diretta con l’autore in occasione di In arte scrittorə, il nuovo progetto di Libreria Teatro Tlon ed exibart. Se vi siete persi l’incontro, tranquilli! Presto lo potrete riascoltare su exibart.podcast.

Guardando all’estero, non potevamo non inserire The Art of Behaving Badly, l’ultima autobiografia delle Guerrilla Girls.

L’opera più costosa in asta: TRIPTYCH INSPIRED BY ORESTEIA OF AESCHYLUS DI FRANCIS BACON (1981)

L’aggiudicazione da record è passata sotto il martelletto di Sotheby’s lo scorso 29 giugno. Si tratta di uno dei grandi trittici che Bacon dipinse tra il 1962 e il 1991 e apparteneva al collezionista norvegese Hans Rasmus Astrup, che l’ha venduta per finanziare la sua fondazione privata, a Oslo. Il risultato? $84,6 milioni (spese incluse). Niente a che vedere con il record assoluto di Bacon, è vero, quei $142,4 milioni spesi nel 2013 per Three Studies of Lucian Freud. Ma per un’asta online (la prima grande live streaming del 2020, tra l’altro) non ci possiamo proprio lamentare. Se volete scoprire quali sono le altre opere più costose del 2020, qui trovate la classifica completa. 

Il progetto online: LA VITA DI GILBERT&GEORGE NEL VIDEODIARIO DI WHITECUBE 

 

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L’episodio più chiacchierato: CHIARA FERRAGNI AGLI UFFIZI

L’influencer Chiara Ferragni in visita agli Uffizi dopo uno shooting con Vogue. Ed è subito polemica. Ve ne abbiamo parlato qui.

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La collaborazione più esplosiva: MARINELLA SENATORE E DIOR 

A Luglio, Dior ha sfilato per la prima volta in Italia, a Lecce. Un omaggio al Salento, terra natale di Maria Grazia Chiuri, con la nuova collezione e una grande installazione di Marinella Senatore.

 

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Ghinea, la newsletter femminista a cura di Gloria Baldoni, Francesca Massarenti e Marzia D’Amico, con il sostegno tecnico di Stefania Serra. Potete iscrivervi qui.

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