Fondazione Prada Pino Pascali
Fondazione Prada Pino Pascali
Collezione Maramotti
Collezione Maramotti

Progetti e iniziative

Al Terminal 1 dell’Aeroporto di Milano Malpensa, l’ultimo progetto di Gianluca Cingolani, a cura di Pasquale Fameli: l’arte digitale esplora l'antichissimo gesto della scrittura
Il gigante meccanico di Antony Gormley   |

Il gigante meccanico di Antony Gormley |

Il sogno rinascimentale che voleva la città a misura umana è svanito. Al suo posto, la geometria, la serialità, la meccanica. E tale è il nostro corpo di oggi. Ma anche fragile, caduco, frammentato. Ce lo dice Antony Gormley in una potente ed emozionante mostra a San Gimignano. Che dal grande ovale della galleria Continua sale nella torre, irrompe nel giardino, si snoda nel borgo medievale [di Paola Ugolini]
Un Pinault da Medioevo

Un Pinault da Medioevo

Un altro spazio targato PPR, l’holding del lusso: il Gucci Museum di Firenze. La cornice è medioevale: Piazza della Signoria. Il contenitore, una sede rigorosa: Palazzo della Mercanzia. L’offerta varia tra l’archivio storico della Maison e le opere della François Pinault Collection. Ma le scelte non sono sempre felici, come emerge dalla mostra attualmente in corso [di Fiammetta Strigoli]
Una Biennale contro lo Stato dell’Arte

Una Biennale contro lo Stato dell’Arte

Quella che si apre domani, a Berlino, più che una biennale, è una bomba a orologeria innescata nel sistema dell’arte. Esploderà? Farà vittime? Cambierà le cose? Lo vedremo nel tempo. Perché Artur Zmijewski e i suoi collaboratori non hanno fatto sconti a nessuno e non sono indietreggiati di una virgola rispetto alle loro più radicali intenzioni. Realizzando una manifestazione ambiziosa, difficile, controversa, utopica. E molto probabilmente epocale [di Fabio Cavallucci]
Il paesaggio è la fine dello sguardo

Il paesaggio è la fine dello sguardo

Vittorio Corsini espone alla Palazzina dei Giardini di Modena. E la satura con opere e installazioni che raccontano la sua idea del paesaggio. Non tanto natura, ma ambiente umano. A volte domestico. E che scompare con il passaggio delle persone. O altre volte affidato alle parole dello scrittore Paolo Nori. Un’altra tappa del suo percorso dove l’arte incontra il linguaggio. Perché per lui questo conta quanto l’arte [di Ludovico Pratesi]
La post-tradizione in un paese piccolo piccolo

La post-tradizione in un paese piccolo piccolo

Alla Biennale di Roncaglia gli artisti si confrontano con materie non facili: il passato e la tradizione artigianale. Ma così una manifestazione che rischia di apparire datata si rinnova e guarda al presente. Esempio virtuoso di una piccola Amministrazione che non ha paura di cambiare. E della scommessa intelligente dei curatori [di Alice Zannoni]
Metti l’artista in azienda

Metti l’artista in azienda

Dopo la Public Art e altre sperimentazioni in cui l’arte si è confrontata con il tessuto sociale, assistiamo ora al suo ingresso nell’impresa. A contatto diretto con il personale, per realizzare prodotti nuovi ma soprattutto fuori dai canoni. Perché l’arte è quell’in più che fa la differenza. Anche nel mondo produttivo. Ecco la storia di Sissi e della sua “incubazione” nell’azienda Elica [di Stefania Fois]
L’ingovernabile mondo di Urs

L’ingovernabile mondo di Urs

Palazzo Grassi apre oggi le porte a uno dei pupilli del suo proprietario, l'arciricco François Pinault. E lui, a sua volta, spalanca le porte del suo mondo onirico, debordante, eccessivo. Fatto di vita quotidiana e dove l’errore è di casa. Perché ciò che conta non è la compiutezza, ma l’esserci. L’energia spericolata del fare, come atto d’amore di Urs Fischer per l’arte. Abbiamo visto la mostra in anteprima [di Valentina Tosoni]
ACACIA chiama, ma Milano risponde sì o no?

ACACIA chiama, ma Milano risponde sì o no?

Si è aperta ieri a Palazzo Reale la mostra dell’Associazione che a Milano raccoglie i più illustri collezionisti italiani. Impegnati da nove anni a costruire una collezione per il futuro museo di arte contemporanea della città. Ma finora il Comune non ha raccolto l’offerta. E continua a non sentirci. O è ACACIA che non morde a sufficienza? Sembra un dialogo tra sordi. Eppure le opere ci sono e sono anche parecchio buone. Come vi raccontiamo nel giro che abbiamo fatto
Damien Hirst house: vecchi pezzi e nuove tappezzerie

Damien Hirst house: vecchi pezzi e nuove tappezzerie

Opening oggi alla Tate Modern dell’artista britannico che festeggia 25 anni di carriera. Con nuove carte da parati e tante opere viste e riviste. Le solite critiche sui grandi nomi? No, qui si tratta davvero di riconoscere il probabile declino di una stella dell'arte. Che negli anni ha regalato rabbia, emozioni e stupore. Ma che oggi non va oltre la vanitas. Seppure di dimensioni ambientali [di Valentina Tosoni]

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