26 aprile 2025

Art Brussels 2025: ecco le proposte delle gallerie italiane

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Ci sono 165 gallerie da 35 Paesi al Brussels Expo, per la 41esima edizione della fiera, inclusa un'ampia selezione di protagonisti italiani. Sguardo agli highlights degli stand

Dep Art Gallery ad Art Brussels 2025. Solo / Gerold Miller

41esima edizione per Art Brussels, la fiera d’arte che nel 2025 è tornata al Brussels Expo con 165 gallerie da 35 Paesi, incluse ben 63 new entries, tutte in scena fino al 27 aprile. Ovviamente sparpagliate tra le varie sezioni, da Prime (il settore principale) ai solo-show di Solo, poi gli artisti emergenti di Discovery, l’approccio innovativo di Invited e la nuovissima ’68 Forward. Ci sono i grandi nomi internazionali ad Art Brussels 2025, da Almine Rech a Mendes Wood DM, da Galerie Lelong a Xavier Hufkens, da Axel Vervoordt Gallery a Dirimart. E c’è, come sempre, una bella rappresentanza di gallerie italiane (e con sede in Italia): ecco che cosa propongono quest’anno, all’ombra dell’Atomium.

Nella sezione Solo, nel 2025, Dep Art Gallery presenta la personale di Gerold Miller, festeggiando così il primo anniversario di collaborazione con l’artista. Mentre nella sezione principale, la galleria rivolge l’attenzione all’esplorazione della tridimensionalità e dello spazio nell’arte contemporanea, dagli anni ’60 a oggi, attraverso le opere di Imi Knoebel, Pino Pinelli, Regine Schumann, Turi Simeti e Wolfram Ullrich. Il feedback del fondatore e gallerista Antonio Addamiano: «Per noi, questa nostra quarta partecipazione ad Art Brussels è stata la migliore», rivela a exibart. «C’è stato molto interesse per il solo show di Gerold Miller, che anticipa la mostra che faremo a settembre in galleria. E abbiamo già chiuso il primo giorno di fiera vendite importanti nel nostro stand in main section: Regine Schumann da € 50.000 e diverse opere piccole da € 3000 a 6000, un Pino Pinelli da € 9000 e un Knoebel da € 15.000. Trattative importanti in corso anche per Simeti e Ullrich. Dopo il periodo difficile affrontato durante miart, i collezionisti si sono tolti un po’ di paura nell’acquistare in fiera».

Dep Art Gallery ad Art Brussels 2025. Installation view

«La fiera è di altissimo profilo», rivela a exibart Marco Poggiali di Galleria Poggiali, dallo stand 5B-18 della Prime Section, «anche se le presenze in termini di visitatori sono minori quest’anno, probabilmente dipende dall’instabilità generale. Abbiamo l’impressione, in questo senso, che la fiera stia patendo la scena politico-sociale del Paese. Chi è venuto in fiera – e si tratta di un bacino di grandi collezionisti – ha comunque manifestato un buon interesse, che come l’anno scorso si conferma forte per Claudio Parmiggiani e Goldschmied & Chiari».

Galleria Poggiali ad Art Brussels 2025

Presente Monitor nella Prime Section, espone tra gli altri Lucia Cantò, Nicola Samorì, Oscar Giaconia, Diogo Pinto, Benedikt Hipp nella Prime Section. La bolognese P420 porta a Bruxelles i lavori di Irma Blank, Adelaide Cioni, June Crespo, Victor Fotso Nyie, Francis Offman, Monika Stricker, Pieter Vermeersch, Shafei Xia. Mentre Richard Saltoun Gallery, con sedi tra Londra, Roma e New York, espone nello stand 5B-11 artisti in qualche modo legati al Belgio, da personaggi storici a voci contemporanee. Tra gli highlights, incontriamo le opere di Everlyn Nicodemus, create proprio durante il suo soggiorno in Belgio, in vista tra l’altro della retrospettiva al WIELS-Contemporary Art Centre di quest’anno; ma anche dipinti in foglia d’oro e opere su carta di Ria Verhaeghe e ceramiche di Jacqueline Poncelet, la cui personale è attualmente in corso nella sede londinese della galleria.

P420@Art Brussels, 2025, installation view. Courtesy P420, Bologna. Photo credit Nicola Morittu

Prima volta in fiera per la bolognese Galleria d’Arte Maggiore g.a.m, che porta a Bruxelles, nella Prime Section, i lavori di Alberto Biasi, Allen Jones (occhi puntati sul suo Bridge of sights), Arman, Bertozzi & Casoni, Claudine Drai, Damien Hirst, Ettore Spalletti, Franz Kline, Giorgio Morandi, James Brown, Paul Delvaux, Philip Taaffe, Tom Wesselmann. Prima volta anche per z2o Sara Zanin (nella sezione Solo, con Adelisa Selimbašic); e ancora, per Erica Ravenna, che partecipa nella nuova sezione ’68 Forward con opere di Vincenzo Agnetti, Tomaso Binga, Alighiero Boetti, Simona Weller.

Si cambia settore. C’è L.U.P.O.-Lorenzelli Projects, per la prima volta in fiera, nei corridoi di Discovery. Debutta con una presentazione personale dell’artista britannica Aniela Preston (classe 1998): si intitola Capriccios e porta in scena la nuova serie di dipinti e ceramiche che amplia la ricerca di Preston sulla mitologia, la logica inconscia e la dissonanza del mondo contemporaneo. «Allo sfondo di una crisi ecologica e sociale», dicono dalla galleria, «Capriccios offre una silenziosa resistenza, un invito a fermarsi, riflettere e riconnettersi. Il suo uso di elementi surrealisti e frammenti simbolici crea spazi in cui l’inconscio è al centro della scena e dove la fantasia diventa un mezzo di sopravvivenza».

Aniela Preston, The sleep of reason, 2025. L.U.P.O.-Lorenzelli Projects

Chiudiamo la nostra ricognizione “nostrana” con un’altra protagonista della Discovery Section: ArtNoble Gallery, nel booth 6D-04, presenta Rainbowmagicland, una nuova serie inedita dell’artista italo-brasiliana Giulia Mangoni (classe 1991). «Rainbowmagicland è uno spazio di transizione, ermetico», lo definiscono dalla galleria, «una zona oscura di trasformazione, dove uno dei progetti di ricerca di Mangoni degli ultimi anni trova la sua conclusione naturale, lasciando un fecondo ambiente pittorico che dà vita a un viaggio più personale di rappresentazione familiare». Fino a domenica 27 aprile.

ArtNoble Gallery ad Art Brussels 2025. Giulia Mangoni, Ph credit Choreo

 

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