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L’editoria del fotolibro a Paris Photo, tra premi e fiere indipendenti
Fotografia
Nel vivace scenario di Paris Photo, la fiera internazionale dedicata alla fotografia (qui i nostri report), l’editoria del fotolibro emerge come una forma espressiva autonoma e accessibile. Grazie ai suoi costi generalmente contenuti, il fotolibro permette a un pubblico ampio di appropriarsi di un pezzo di storia della grande fotografia. Sebbene alcuni volumi possano avere prezzi elevati, la qualità del fotolibro rimane in generale accessibile, offrendo una forma democratica di arte visiva capace di raggiungere tutti con opere di alto valore artistico. La presenza di editori internazionali, come la casa editrice bolognese L’Artiere, arricchisce l’evento con proposte editoriali raffinate e innovative.
Paris Photo – Aperture PhotoBook Awards
In questo contesto, troviamo i Paris Photo – Aperture PhotoBook Awards che rappresentano uno degli eventi più prestigiosi del settore editoriale fotografico. Gli attesissimi premi sono stati assegnati al Grand Palais davanti a un pubblico di professionisti, collezionisti e appassionati da tutto il mondo, per celebrare, come ogni anno, i migliori lavori in tre categorie, quali First PhotoBook, PhotoBook of the Year e Photography Catalog of the Year.
Il premio First PhotoBook è stato assegnato a Born from the Same Root di Tsai Ting Bang, che offre un ritratto intimo del rapporto famigliare tra l’artista e suo fratello maggiore. Il libro esplora il trauma condiviso della famiglia e l’estraneità, mescolando fotografie d’archivio e ritratti recenti in un’opera commovente e personale. Tsai Ting Bang ha ricevuto anche un premio di 10mila dollari per il suo lavoro.
Il premio PhotoBook of the Year è stato vinto da Disruptions di Taysir Batniji. Questo fotolibro presenta una serie di immagini sgranate tratte da videochiamate WhatsApp con la famiglia dell’artista a Gaza, tra il 2015 e il 2017. Le immagini, segnate da connessioni fragili, riflettono l’angoscia e il deterioramento psichico della vita a Gaza.
Il Photography Catalog of the Year è andato a Shining Lights: Black Women Photographers in 1980s–90s Britain, curato da Joy Gregory e Taous Dahmani. Questo catalogo mette in luce le opere di oltre 50 fotografe nere che hanno contribuito alla scena fotografica britannica del tardo Novecento, restituendo loro la visibilità nella storia dell’arte. Infine, una menzione speciale della giuria è stata assegnata a I am (not) your mother di Hady Barry, che esplora il peso della responsabilità famigliare attraverso fotografie nostalgiche e intime, utilizzando la stampa risograph per rafforzare il legame emotivo con i temi trattati.
Ma come funziona il premio? I Paris Photo – Aperture PhotoBook Awards sono stati istituiti nel 2012, e vengono presentati al pubblico durante tutta la durata della fiera. Il miglior primo fotolibro viene selezionato tra 20 libri esposti, il miglior libro dell’anno è conferito al fotografo o all’editore tra una selezione di dieci i libri, mentre Il miglior catalogo d’esposizione o pubblicazione museale dell’anno – categoria aggiunta nel 2014 – è selezionato tra cinque cataloghi.
La giuria? Quest’anno era composta da Negar Azimi, caporedattore, Bidoun; Jacqueline Bates, direttrice della fotografia, Opinion, New York Times; Michael Famighetti, caporedattore, Aperture; Nontsikelelo Mutiti, direttore degli studi universitari in graphic design, Yale School of Art; Anna Planas, direttrice artistica di Paris Photo. Per questa edizione la giuria ha ricevuto 940 libri da 59 Paesi in tutto il mondo, tra cui Argentina, Giappone, Indonesia e Nuova Zelanda, scegliendone 35. I libri selezionati per i premi saranno esposti al Printed Matter di New York, da gennaio a febbraio 2025, e poi a marzo al Leipzig Photobook Festival.
Polycopies e Offprint
A fianco di questa fiera consolidata, troviamo due eventi dedicati all’editoria fotografica indipendente, Polycopies e Offprint, che offrono uno sguardo fresco e sperimentale sulle nuove tendenze del settore. Giunto alla decima edizione, Polycopies, nella sua incredibile location sulle barche lungo la Senna, è diventato un simbolo dell’editoria fotografica indipendente che sfida anche le convenzioni tradizionali del fotolibro. Con una selezione accurata di editori indipendenti da tutto il mondo, la fiera permette al pubblico di scoprire opere lontane dai circuiti ufficiali.
Offprint rappresenta l’altra faccia dell’editoria indipendente con un approccio che si estende oltre la fotografia per abbracciare arte, design e teoria visiva. La fiera accoglie sia editori affermati che nuove realtà internazionali, che propongono formati che spaziano dal libro d’artista a veri e propri manifesti visivi.
Il fotolibro resta un oggetto capace di offrire un’esperienza visiva immersiva unica che ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio. Tuttavia, dietro l’apparente vivacità dell’editoria del fotolibro, si nasconde una realtà spesso segnata da un’economia precaria, soprattutto per alcune case editrici, in particolare quelle indipendenti. Per questo motivo, eventi come questa settimana sono fondamentali, poiché offrono visibilità a un settore, quello del fotolibro, che non smette di evolversi e che ormai è divenuto parte integrante della nostra cultura visiva.