23 aprile 2020

Matteo Rubbi per AMACI con ‘Le Isole Fantastiche’

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Prosegue il progetto di Matteo Rubbi per AMACI "Le Isole Fantastiche" che invita adulti e bambini a partecipare inviando disegni realizzati dopo aver guardato un video. Il racconto dell'artista

Rubbi AMACI
Disegno realizzato nell'ambito del progetto "Le Isole Fantastiche", courtesy AMACI

Prosegue il progetto di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani per i giorni di lockdown: Le Isole Fantastiche di Matteo Rubbi (1980, Seriate, Bergamo), che inviata a partecipare adulti e bambini.

«In questo difficile momento per le istituzioni italiane e per il loro pubblico, abbiamo più che mai bisogno di sentirci parte di quell’arcipelago, che l’artista Matteo Rubbi aveva simbolicamente creato a partire dalle isole immaginate dai bambini e studenti di tutta Italia, per condividere un messaggio: malgrado le differenze e le acque che separano le isole, le une dalle altre, insieme costituiscono un arcipelago che apre la strada a una possibilità di rapporto, di confronto, di dialogo e di vicinanza di cui in questi giorni tutti sentiamo il bisogno», si legge nel comunicato stampa.

«L’artista dedica questa nuova versione del progetto, realizzata in collaborazione con l’Associazione Cherimus, alla città di Bergamo», ha proseguito il comunicato stampa.

Le Isole Fantastiche è un progetto ideato da Matteo Rubbi nel 2017 per la terza edizione dell’Educational Day promosso da AMACI, manifestazione che coinvolge annualmente i Dipartimenti Educativi dei musei associati.

Oggi, come in quell’occasione, tutto ha inizio guardando un video di Matteo Rubbi e potete seguire il progetto sui canali Instagram e Facebook di AMACI. Qui potete trovare la versione 2020 del video:

Matteo Rubbi ci ha raccontato il progetto

Le Isole Fantastiche è un progetto che esisteva già prima del lockdown. Perchè con AMACI avete ritenuto che potesse essere adatto a questo periodo?

«L’idea di riproporre Le Isole Fantastiche è stata di AMACI, ma io l’ho abbracciata in toto, tanto da mettermi a lavorare con Cherimus su una nuova versione del video che includesse i bellissimi disegni dei bambini realizzati nel 2017.

In questo momento siamo un po’ tutti diventati delle piccole isolette, costretti a riorganizzare e reinventare gli spazi limitati dove viviamo, costretti a soppesare e negoziare ogni movimento, ogni contatto. Pensare a se stessi come un’isola fantastica è uno sforzo di espansione, di invenzione di spazi e di pensieri che prima potevamo pensare come superflui. Prima di spazi ne avevamo in abbondanza, ora dobbiamo crearne di nuovi per non annichilirci, non isolarci e non smettere di esistere come comunità. In fondo un’isola è per sua natura gettata sull’orizzonte e ha una sete inestinguibile di altre isole».

Matteo Rubbi, ph Zeyn Joukhadar
Come è cambiato, se è cambiato, il progetto dal suo format originale a quello online per questo periodo?

«Il progetto di per sé non è cambiato di molto. Si è però ribaltato il mondo come lo pensavamo, e questo ha cambiato alle radici anche il progetto, lo ha reso per certi versi più necessario.

Il mondo dove sono nate Le Isole Fantastiche sembra lontano anni luce oggi. Se qualcuno nel 2017 mi avesse detto che il progetto sarebbe venuto buono per una pandemia globale mi sarei messo a ridere».

Disegno realizzato nell’ambito del progetto “Le Isole Fantastiche”, courtesy AMACI
Che tipo di risposta state ricevendo?

«Per quanto mi riguarda la risposta mi sembra molto buona; tante persone di tutte le età e latitudini hanno disegnato e condiviso la propria isola. Ogni giorno l’arcipelago è un po’ più vasto, le isole un po’ meno sole».

Disegno realizzato nell’ambito del progetto “Le Isole Fantastiche”, courtesy AMACI
Il progetto proseguirà una volta terminato il lockdown?

«Pensare al dopo mi viene difficilissimo. Ci sarà un dopo? E come saremo?
Forse esplorando con attenzione Le Isole Fantastiche che si stanno accumulando potremmo trovare qualche pezzetto di risposta. In alcune isole ho trovato fari solitari, in altre arcobaleni giganti, in altre ancora una nebbia così fitta da non poter distinguere nulla; un’isola era un osso di seppia posato sul palmo di una mano, un’altra conteneva una frase: “la tua testa può essere la tua isola felice o la tua prigione, sei te che scegli”. E poi vulcani in eruzione, balene che sorridono, draghi e deserti».

Disegno realizzato nell’ambito del progetto “Le Isole Fantastiche”, courtesy AMACI

Le isole fantastiche: come partecipare

Così recita l’invito di AMACI, aperto a adulti e bambini: «facendovi ispirare dal video di Matteo Rubbi, a immaginare la vostra isola, a tracciarne forma e confini, raffigurandone la morfologia, il clima e la biodiversità.
Inviatela poi al canale Instagram @AMACI_musei o via mail all’indirizzo info@amaci.org in formato jpg.
Tutte le vostre isole fantastiche saranno visibili sui canali dell’Associazione per formare insieme un grande arcipelago. E non dimenticate di darle un nome!».

Il progetto nella versione del 2017

Nel 2017 AMACI ha affidato a Matteo Rubbi l’ideazione e la realizzazione di un progetto inedito per la terza edizione dell’Educational Day, «una giornata di attività gratuite – a cura dei Dipartimenti Educativi dei Musei associati e promossa dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani con il supporto di BNL Gruppo BNP Paribas in qualità di Main Partner – interamente dedicata ad avvicinare il pubblico dell’arte contemporanea e le famiglie al museo», si legge nel comunicato stampa.

«Le Isole Fantastiche è “un inaspettato giro del mondo solcando mari, esplorando isole, immaginando nuove culture”. […] Attraverso un video tutorial i partecipanti vengono invitati e stimolati da Matteo Rubbi a immaginare la propria isola, a tracciarne la forma e i confini, raffigurandone la morfologia, il clima, la biodiversità e attribuendole un nome, frutto della fantasia e della creatività di ciascun partecipante».

Nella versione originale il progetto prevedeva due fasi, dedicate a bambini e ragazzi del quarto e quinto anno della scuola primaria e del primo e secondo anno della scuola secondaria di primo grado con le loro classi: in seguito alla realizzazione dei disegni i partecipanti erano invitati a costruire fisicamente le isole disegnate con materiali vari e presentati durante l’Educational Day.

«Le isole, ripensate nel loro insieme e nel loro reciproco rapporto, costituiscono la base per la creazione di un arcipelago-classe: un sistema unico e irripetibile. L’insieme degli arcipelaghi darà vita a una nuova e inedita “mappa del mondo”, che viene messa a disposizione del pubblico del museo durante l’Educational Day», ha spiegato l’organizzazione.

Disegno realizzato nell’ambito del progetto “Le Isole Fantastiche”, courtesy AMACI

 

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