25 agosto 2022

Christie’s, un primo semestre da $ 4,1 miliardi

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Ma anche l’opera più costosa degli ultimi mesi (e non solo), una crescita del 18% rispetto al 2021, aggiudicazioni brillanti in tutte le categorie

Jussi Pylkkänen selling Shot Sage Blue Marilyn. Courtesy: Christie's

Tempo di bilanci, pronostici, buoni propositi, considerazioni. Anche per i giganti che hanno chiuso l’anno passato con un totale a 10 cifre. Ed eccoli pronti, presentati con un certo orgoglio i risultati di Christie’s, a partire dall’opera più costosa del primo semestre: è Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol, che lo scorso maggio ha toccato il tetto stellato di $ 195 milioni (qui). Non una scoperta, in realtà, corrisponde anche al secondo lavoro più caro mai passato all’incanto dopo il famigerato Salvator Mundi da $ 450,3 milioni. Il fatturato da gennaio a giugno, quello sì, è impressionante: è di $ 4,1 miliardi, con un ottimo +18% USD rispetto al primo semestre 2021 e un tasso di vendita superiore all’87% in tutte le aste. In altre parole: la migliore performance dal 2015 – anche più dello stesso periodo del 2018, quando Christie’s vendeva l’imprendibile (o quasi, fino all’epoca Macklowe) collezione Rockefeller. Stavolta a far bella la maison di François Pinault sono altri nomi blasonati, da Thomas e Doris Ammann a Rosalind Gersten Jacobs e Melvin Jacobs, fino allo stilista Hubert de Givenchy. Per non parlare poi dei tesori della Anne H. Bass Collection (qui), con quei due Mark Rotkho fiammanti, in dialogo l’un l’altro, e poi l’iconica Petite danseuse de quatorze ans di Edgar Degas, venduta alla cifra record di $ 41,6 milioni. Totale: $ 363,1 milioni. Ma questa è solo una parentesi (dorata) del cammino.

«I nostri risultati nella prima metà del 2022», rivela Guillaume Cerutti, Chief Executive Officer di Christie’s, «sono stati straordinariamente forti, con molti momenti memorabili come le vendite di Marilyn di Warhol e della collezione Bass a New York, e della collezione Givenchy a Parigi. Questi risultati sono stati raggiunti in un contesto economico e politico difficile, in parte grazie alla naturale resilienza del mercato dell’arte e in parte grazie alla trasformazione del modello di business di Christie’s avvenuta negli ultimi anni». E ancora: «Abbiamo accelerato le nostre innovazioni tecnologiche e diversificato la gamma di servizi per i nostri clienti (aste dal vivo e digitali, vendite private, finanziamento dell’arte) per consentire loro di trarre vantaggio da una domanda crescente di arte e lusso». Piccola, piccolissima anticipazione: «Nel secondo semestre, la nostra strategia sarà quella di continuare a presentare i migliori oggetti e le migliori collezioni».

ZAO WOU-KI, 29.09.64., 1964. Price realised: HK$ 278,000,000. Courtesy: Christie’s

Altre performance significative. Di certo La Femme qui Marche di Alberto Giacometti venduta per € 27 milioni, mentre il disegno di Michelangelo ispirato a Masaccio, a maggio, strappava il traguardo europeo di € 23,2 milioni (qui) – pur senza scalzare il record assoluto di Raffaello, la sua Testa di giovane apostolo è andata da Sotheby’s, nel 2012, per oltre £ 29 milioni. Le volpi di Franz Marc si aggiudicano un posto niente male nell’Olimpo londinese, si tratta di una delle 5 opere più costose battute in città nell’ultimo decennio (£ 42,7 milioni); The Rock, il più grande diamante bianco mai venduto all’asta, raggiunge 21,7 milioni di franchi a Ginevra; e brilla – pur con le sue tinte sabbiose – anche la tela 29.09.64. di Zao Wou-Ki, passata di mano a Hong Kong per HK$ 278 milioni ($ 35,6 milioni), vale a dire il secondo prezzo d’asta più alto per l’artista di Pechino.

Ultima tappa, uno sguardo al target eterogeneo di Christie’s. Primo dato: il 30% di tutti gli acquirenti – rivela la maison – sono del tutto nuovi per la casa d’aste (la percentuale era del 29% nel primo semestre 2021), con quasi i 2/3 che accedono dalle vendite online e il 34% del totale costituito dai famigerati Millennials. La provenienza dei collezionisti? Stati Uniti al primo posto (39%), poi area EMEA (33%), e poi ancora APAC (28%), con il maggior numero di nuovi bidders da Stati Uniti, Cina (Hong Kong), Regno Unito e Francia. I settori d’accesso privilegiati: Lusso (38%), Arte del XX/XXI secolo (31% YTD), Dipinti cinesi (+37%), Old Masters (+21%) e Arti decorative (+20%). Inizio a gonfie vele, per i bilanci d’estate di Christie’s.

CLAUDE MONET, Le Parlement, soleil couchant. Painted in 1900 – 1903. Price realised: $ 75,960,000. Courtesy: Christie’s
FRANZ MARC, The Foxes (Die Füchse), 1913. Price realised: £ 42,654,500. Courtesy: Christie’s

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