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Tutti quanti usiamo gli aggregatori, spesso senza saperlo, quando compriamo un volo low cost, o quando cerchiamo un albergo online. I siti di ricerca che permetto di trovare delle tariffe più economiche, rendono anche l’accesso alle informazioni e la scelta decisamente più facili. Nel mondo dell’arte c’è Barnebys, definito da Forbes il Concierge per gli appassionati d’asta, il Google delle vendite.
Il motore di ricerca è stato fondato nel 2011 e oggi ha effettuato il primo e importante upgrade dal suo lancio. Ora tutti gli appassionati potranno ricercare le aste a livello mondiale, ma ordinando i risultati dai lotti più vicini.
Barnebys, è diventato in soli 5 anni il più grande aggregatore di aste del mondo, ma è nato dalla frustrazione di un singolo. Un giorno, Christopher Barnekow, uno specialista di informatica appassionato di arte, era alla ricerca di un’opera di un particolare artista e non riusciva a trovare un aggregatore in grado di fornire le informazioni necessarie. Da questa frustrazione è venuto fuori Barnebys. La piattaforma ricerca nei database di circa mille e seicento realtà a livello internazionale, preme perché tutti pubblichino i risultati, garantendo una maggiore trasparenza nel mondo dell’arte. L’obiettivo quindi è quello di rendere il processo d’asta facile e trasparente, sia per i compratori esperti sia per chi compra per la prima volta. Gli utenti Barnebys hanno accesso a centinaia di aste in tutto il mondo e possono trovare oggetti di ogni fascia di prezzo – da L’urlo di Edvard Munch, che ha venduto per 120 milioni di dollari, a moltissime opere vendute per la cifra minima pari a 30 sterline.
Le transazioni non avvengono direttamente si Barnebys, che dirotta i cacciatori di aste sui siti deputati: Forse non ne hanno bisogno dato il milione di utenti che raggiungono il sito ogni mese, e che sta crescendo del 10 per cento ogni mese. Una rivoluzione che aiuta ancora di più la crescita del mercato online. (RP)