19 settembre 2016

L’amore dei collezionisti per l’architettura

 

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Di collezionisti appassionati di arte contemporanea dalle dimensioni monumentali, che esce dalle case e anima le ville e i parchi privati, ce ne sono moltissimi anche in Italia, basti pensare a Villa Celle in Toscana, Fiumara d’Arte in Sicilia, Cà La Ghironda in Emilia Romagna o Villa Panza in Lombardia. Oltre a quello per le opere di Unlimited, la sezione di Art Basel dedicata alle opere giganti, il nuovo interesse crescente tra i collezionisti con la mania per le grandi dimensioni sono i padiglioni disegnati dai grandi architetti. Da qualche giorno Sotheby’s ha annunciato la vendita di uno dei summer pavilion presentati dalla Serpentine Gallery di Londra, Lilas disegnato dalla compianta Zaha Hadid nel 2007, esposto ora a Villa Chatsworth in Gran Bretagna nella mostra che precede la vendita, Beyond Limits. La stima del padiglione è intorno alle 500mila sterline, una cifra che conferma il crescente valore dei nomi nell’architettura, che raggiunge quello delle star del mercato dell’arte contemporanea. Secondo il responsabile della vendita di Sotheby’s le motivazioni per questa crescita dell’interesse per questa tipologia di architettura nomade sono rintracciabili in una naturale evoluzione del gusto e del desiderio, che parte dalla scultura monumentale fino ad arrivare ai padiglioni, che permettono di investire in architettura, senza dover comprare un edificio, ma accontentandosi di un oggetto al limite tra lo spazio architettonico e l’opera d’arte. 
Continua incessante l’attività in questa direzione della Serpentine Gallery di Londra, che ogni anno, dal 2000, porta i più grandi architetti nella capitale inglese, con i loro padiglioni temporanei, che prendono vita nei mesi estivi al centro di Hyde Park. Tra le ultime commissioni quella di Herzog & de Meuron è finita in una tenuta nel Surrey, mentre il padiglione del 2013 realizzato da Sou Fujimoto è stato venduto per 500mila sterline. I costi elevati di questi lavori non dipendono solo dalle grandi firme, ma soprattutto dalla rarità con cui è possibile trovarli sul mercato. Siamo certi che se la domanda di architettura mobile continuerà a salire, saranno in molte le gallerie a seguire l’esempio della Serpentine. (RP)

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