29 marzo 2016

Mosse anti riciclaggio. Nelle Filippine

 

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Dopo lo sfogo dello scorso anno a Davos che ha visto protagonista Nouriel Roubini, l’economista innamorato dell’arte e desideroso di maggiori regolamentazioni, qualcosa sembra muoversi nel mercato. Nessun vaso di Pandora è stato aperto, nessuna sorpresa per gli affezionati del mondo delle aste e delle gallerie, il riciclaggio di denaro sporco in molti paesi è ancora all’ordine del giorno, ma dopo i cambiamenti in Cina e Svizzera, anche le Filippine adeguano le leggi alle necessità. Il piano prevede che tutte le transazioni in merito alla compravendita di opere d’arte siano regolate dalle stesse leggi che riguardano l’attività finanziaria nei casinò e nel settore immobiliare. Ormai quando si parta dell’opacità della pittura e dell’arte in generale, non ci si riferisce più a quella teorizzata da Louis Marin nel suo saggio di semiotica, ma alla mancanza di trasparenza nelle faccende economiche ad essa connesse. Speriamo vedere aumentare iniziative del genere anche nella vecchia Europa, anche per ridare voce a Marin. (Roberta Pucci)

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