23 marzo 2021

Roma, uno sguardo sulle case d’asta in zona rossa

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Qual è la situazione del mercato artistico a Roma in zona rossa? Lo scopriamo con una breve rassegna su alcune case d’asta della capitale

Asta
Gaetano Pesce, divano modulare modello Tramonto a New York, prod. Cassina, Italia , anni '80. Courtesy by Colasanti Casa D'Aste

Nell’antica Roma quella che attualmente chiamiamo “asta” era una semplice forma di vendita che avveniva solo dopo aver piantato una vera e propria asta al suolo davanti al pubblico (dal lat. sub hasta vendĕre). Oggi ai battitori contemporanei non serve piantare un’asta, basta un colpo di martello per far aggiudicare il pezzo in vendita. Quello che, però, in questo momento manca è il pubblico.

Come sappiamo, il Lazio è entrato in zona rossa da una settimana e tutti i luoghi di cultura hanno chiuso di nuovo i battenti. Se il pubblico non può visitare le case d’asta, allora queste trovano un modo per arrivare a casa: i cataloghi sono sfogliabili online, il pubblico può iscriversi sul sito e le offerte possono essere eseguite con un semplice click. Ormai ci siamo abituati, dopo un anno di lockdown, abbiamo capito come gestire il problema. Come avevamo raccontato anche in altri articoli, il mercato dell’arte ha sfruttato le nuove tecnologie per far sopravvivere il proprio settore.

Ma qual è la situazione del mercato artistico a Roma in zona rossa? Abbiamo scelto di aprire le porte virtuali di alcune case d’asta della capitale e di condividerle con il pubblico appassionato, costretto a casa.

Babuino Casa d’Aste

Questo mese la più antica delle case d’asta romane propone una vendita di oggetti di prestigio d’arte antica. A farla da padrona è un’opera della scuola di Rembrandt. Stimata tra i 12.000 ed i 18.000 euro, spicca tra le varie tele pregiate. Come il lotto 27, un dipinto raffigurante Maria Maddalena, attribuito ad un pittore della bottega di Guido Reni. L’opera, infatti, è una fedele copia della tela del grande maestro, realizzata intorno al 1630, esposta attualmente alla Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini. Emerge tra i dipinti anche il lotto n. 48, un ritratto di nobildonna, proveniente dalla bottega di Louis Michel Van Loo.

Di grande interesse, inoltre, i preziosissimi arredi, patrimonio di un’antica villa Veneta. Un esempio di questa collezione è la console del XVIII secolo, intagliata in bosso, probabilmente attribuibile ad Andrea Brustolon (Belluno 1662 – 1732). La base di questo mobile risalta grazie alle sculture lignee estremamente lavorate. Uno dei pezzi notevoli è il bassorilievo in stucco della bottega di Antonio Rossellino, raffigurante la Madonna con il bambino e stimato tra i 20.000 e i 30.000 euro. Si aggiungono dipinti del XIX secolo, oggetti, vasi in porcellana, argenterie e gioielli.

Anche se l’esposizione non è visitabile, lo staff ha reso disponibile su Youtube la presentazione dell’evento in cui il direttore Antonio De Crescenzo spiega nel dettaglio le opere più importanti. L’evento di Babuino Casa d’Aste si divide in tre tornate il 23, 24 e 25 marzo.

Bertolami Fine Arts

Quella che era nata come una casa d’asta specializzata in numismatica oggi coinvolge diversi dipartimenti. L’asta del mese di Bertolami, prevista per il 24 marzo, sarà dedicata a gioielli, orologi, argenti antichi e oggetti vari.

C’è un aspetto interessante in questo evento: il ricavato della vendita di alcuni pezzi andrà in beneficenza. Si tratta dei primi quaranta lotti, una serie di gioielli, collane, orecchini, spille e bracciali. Come il lotto n. 39 e 40, orecchini ed anello con diamanti e smeraldi, stimati entrambi tra i 35.000 e i 45.000 euro. Questo prezioso lascito ereditario sarà devoluto in favore dell’Istituto Sant’Antonio di Padova Basilica del Santo.

Tra gli altri oggetti di lusso non potevano mancare gioielli e orologi delle marche più note: Cartier, Tiffany, Rolex, Piaget, Chantecler. Si aggiungono argenterie, icone russe in argento e in legno e alcune chinoiserie. Tra gli oggetti antichi emerge il lotto 414, una placca Bizantina in avorio del 1420-1523 d.C., attribuita a un laboratorio imperiale di Costantinopoli. Molto simile al famoso Avorio Barberini è stimata tra i 20.000 e i 30.000 euro.

Colasanti Casa d’Aste 

La prossima vendita di Colasanti avrà come protagonista il Design e le Arti Decorative del ‘900. L’evento, organizzato per la sede di via Aurelia, avverrà il 23 marzo, giorno in cui saranno messi all’incanto più di 400 lotti.

Tra essi spiccano i nomi dei prestigiosi marchi come Artemide e Knoll, insieme agli storici pezzi di design italiano. Non poteva mancare la celebre Lampada ad arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, lotto n. 64 e 147, e così anche il lotto 47, tavolino di Sottsass Le strutture tremano, realizzato per lo studio Alchimia negli anni ’70 e stimato tra i 2000 e i 3000 euro. Si aggiunge il celebre nome di Gaetano Pesce e di Gio Ponti di cui vediamo una serie di mobili in legno, sgabelli e alcuni vasi. Sfiziosissimi sono anche gli accessori firmati Fornasetti. Tra i lotti a disposizione spiccano vari modelli di design internazionale, come l’iconica Egg Pod, lotto 259. Troviamo anche la firma di Kazuhide Takahama, Charles Rennie Machintosh e Jacques Adnet.

La Casa d’Aste Colasanti dispone di un’app scaricabile gratuitamente che permette di seguire l’asta anche dal proprio smartphone. Il collezionismo, quindi, è a portata di mano o di un semplice touch.

 

 

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