05 agosto 2021

‘Giorgetto Giugiaro e l’idea di Leonardo’ al Castello Gamba di Châtillon, Valle d’Aosta

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La mostra, visitabile fino al 26 settembre, nasce da un duplice studio sulle correlazioni di Giorgetto Giugiaro con Leonardo Da Vinci. Ne abbiamo parlato con Viviana Maria Vallet, Direttrice Castello Gamba

Giorgetto Giugiaro nelle sale della mostra Giorgetto Giugiaro e l'idea di Leonardo, 2021, exhibition view, courtesy Castello Gamba

Fino al 26 settembre 2021 il Castello Gamba di Châtillon – Museo d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta ospita la mostra “Giorgetto Giugiaro e l’idea di Leonardo”. L’evento espositivo, voluto dall’Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione Autonoma Valle d’Aosta, è uno dei segnali di ripresa delle attività del Museo dopo il periodo di chiusura dovuta alla situazione attuale e conferma la mission del Castello quale punto di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea», ha spiegato Castello Gamba.

«La mostra, a cura di Alessandro Vezzosi, – ha proseguito l’istituzione – nasce da un duplice studio sulle correlazioni di Giorgetto Giugiaro con Leonardo Da Vinci: per evidenziare a ritroso le affinità (e le differenze) tra il metodo e il pensiero di Giugiaro e quelli di Leonardo, genio universale, in ambiti spesso dimenticati; e viceversa per riconsiderare, a distanza di oltre cinque secoli, le corrispondenze di definizioni e progetti di Leonardo “designer” con la vita creativa di Giugiaro che qui si presenta con le sue origini di pittore e come artista – designer protagonista tra XX secolo e inizi del terzo millennio».

Giorgetto Giugiaro e l’idea di Leonardo, 2021, exhibition view, courtesy Castello Gamba

Le parole di Viviana Maria Vallet, Direttrice Castello Gamba

Come è nato il progetto espositivo “Giorgetto Giugiaro e l’idea di Leonardo”? 

«Il progetto espositivo dedicato a Giorgetto Giugiaro è nato a seguito di una visita che il designer aveva fatto, nel 2018, al Museo di Arte moderna e contemporanea del Castello Gamba di Châtillon. Giugiaro, infatti, aveva subito colto il fascino di questo luogo e le sue potenzialità di attrattore nel mondo del contemporaneo. Da una parte, per la ricchezza della collezione d’arte presentata nel percorso espositivo di ben 13 sale – comprendente tele dipinte, sculture in vari materiali, stampe e disegni che coprono un arco cronologico dall’Ottocento ai primi anni Duemila -, dall’altra per il contesto paesaggistico in cui è immerso e per il vasto parco che lo circonda. Purtroppo la diffusione della pandemia e le conseguenti chiusure del museo hanno rallentato lo sviluppo del progetto, che è tuttavia cresciuto e sviluppato senza soluzione di continuità, soprattutto grazie alla partecipazione sempre attiva dello stesso Giorgetto Giugiaro, che ha voluto seguire la costruzione e realizzazione della mostra in ogni suo passo.
L’esposizione mette al centro l’idea creativa di Giugiaro, la sua visione di designer-artista, secondo le sue stesse parole: “Ritengo la creatività un campo privilegiato di espressione del pensiero, di interpretazione libera e pura del quotidiano, degli oggetti, della vita. Di conseguenza solo in questa condizione ideale di libero fluire dei propri istinti e sentimenti, si può ragionevolmente riuscire a plasmare nuovi concetti, dando vita a nuove fisicità. L’Industrial design invece rappresenta un compromesso con la realtà e i vincoli ad essa sottesi dell’industria e del mercato e, come tale, un possibile impoverimento delle risultanze del processo creativo. D’altro canto, però, il design può e deve mantenere un’insostituibile funzione di mediazione tra l’uomo e gli oggetti che fanno parte del quotidiano: la creatività per il designer assolve il proprio bisogno interiore di partire dall’esistente per migliorarlo attraverso modifiche che, pur riferendosi prevalentemente alle forme, assumono un significato sostanziale nell’uso comune e non soltanto una valenza estetica». 

Giorgetto Giugiaro e l’idea di Leonardo, 2021, exhibition view, courtesy Castello Gamba
Quali sono le maggiori affinità tra Giugiaro e Leonardo che vengono evidenziate nel percorso espositivo?

«Il curatore dell’esposizione, Alessandro Vezzosi, ha saputo ricercare le correlazioni tra Giugiaro e Leonardo, trovando un terreno comune di dialogo nella loro creatività. Vengono infatti evidenziate, in mostra, sia le affinità e le differenze tra il metodo e il pensiero di Giugiaro e quelli di Leonardo, sia le corrispondenze tra i progetti di Leonardo “designer” e la vita creativa di Giugiaro, figura poliedrica che qui si presenta con le sue origini di pittore e come artista-designer protagonista tra XX secolo e inizi del III millennio. Nel dialogo di Giugiaro con Leonardo, si traccia una parabola del design nella sua accezione umanistica e moderna, nelle sue implicazioni sociali e ideologiche e nella tecnica di rappresentazione con criteri di primaria essenzialità.
Questa mostra vuole essere un omaggio al concetto di eredità. Una parola che va ben oltre il significato giuridico, designando nel caso di Giorgetto Giugiaro il possesso non di un qualsiasi bene, ma di ciò che attraverso il pensiero di Leonardo, gli ha permesso di sviluppare una personalità estremamente eclettica e sensibile alle innovazioni. Quanto al modo di entrare in possesso di questa eredità, può essere conquista o dono, ma sicuramente si tratta di ciò che è alla base dell’esperienza umana e della formazione del carattere e della professionalità. Del resto, in questa mostra Giugiaro ha volutamente messo in primo piano l’eredità artistica della sua famiglia, ormai da generazioni simbolo di quella trasmissione di identità e di sentire che deve essere un messaggio di radicamento e un insegnamento per le generazioni a venire, sempre meno attente al passato e per questo sempre più smarrite.
Giugiaro e Leonardo hanno in comune davvero molti aspetti: hanno rivoluzionato la loro epoca, segnando il destino di quelle a venire attraverso l’Idea, che a partire da Platone non ha smesso di essere al centro di ogni processo cognitivo, sotto svariate forme. Le idee sono sottese ai progetti di entrambi e i progetti altro non sono che il tentativo di lasciare un’eredità, raccolta in questo caso da Giugiaro e a sua volta ritrasmessa alle future generazioni attraverso i suoi disegni, schizzi, dipinti e progetti in un percorso circolare di corsi e ricorsi che accomuna i grandi fatti della storia.
Solo il design è in grado di legare tutte le attività artistiche in senso lato riuscendo a far dialogare anche quelle apparentemente più distanti.
Per comprendere il significato della mostra, ci vengono in aiuto le parole del curatore Vezzosi nel catalogo: “La storia dell’arte è tanto più interessante quando evidenzia e mette a confronto linee di continuità, diversità e rinnovamento, attraverso epoche e stili differenti. Qui si presentano due personaggi straordinari in forme inconsuete. Leonardo è il più celebre artista-scienziato di tutti i tempi e la sua opera poliedrica e interdisciplinare ha anticipato anche il design del XX secolo, non solo nel metodo: un fenomeno da evidenziare, non ancora sufficientemente conosciuto. Tuttavia dichiarava che “la pittura avanza tutte le opere umane” e in ogni sua attività restava artista: della scienza, delle macchine… Giugiaro è stato fra l’altro consacrato Car Designer del secolo nel 1999 a Las Vegas, ma è un artista poliedrico ed esemplare per la nostra epoca. Personifica fra l’altro il designer come Munari lo definiva nel 1971: un progettista dotato di senso estetico che lavora per la comunità».

Giorgetto Giugiaro e l’idea di Leonardo, 2021, exhibition view, courtesy Castello Gamba
Che cosa potranno trovare i visitatori nelle sale espositive?

«Giugiaro è famoso per avere realizzato almeno 300 modelli e prototipi di automobili di serie, dalla Panda alla DeLorean, protagonista del celebre film “Back to the future” del 1985. Il suo eclettismo è straordinario: ha progettato con criteri innovativi treni ad alta velocità, tram e metro, elicotteri e imbarcazioni, motociclette e biciclette, macchine agricole ed elettrodomestici, mobili e componenti per la casa, macchine fotografiche e da cucire, attrezzi sportivi e strumenti odontoiatrici, sanitari e per lo screening… fino a un modulo abitativo per gli astronauti all’interno di una capsula spaziale e al layout dell’organo a 7.000 canne della cattedrale di Losanna.
Ma la mostra del Castello Gamba non ha la pretesa di presentare tutta la produzione creativa del designer, bensì alcuni aspetti significativi della sua vita, anche quella più intima della formazione.
L’esposizione parte dall’esterno, nella zona antistante la facciata principale. Qui Giorgetto Giugiaro ha voluto collocare, nel mezzo della piscina, il modello della Sybilla, un prototipo realizzato nel 2017 per festeggiare i propri 80 anni.
Entrando nel museo, la prima opera che si incontra è la “Sfera”. Si tratta di un’immagine emblematica di questa mostra, significativa per ragioni estetiche, concettuali e funzionali, sia in sé che per il rapporto di Giugiaro con Leonardo Da Vinci. Il disegno originale è infatti un piccolo schizzo che si trova nel Codice di Madrid I (f. 64r), databile al primo periodo milanese di Leonardo (circa 1495). Giugiaro ha raccolto la sfida di realizzare questo modello come oggetto simbolico: una rilettura che esprime l’attualità e la materializzazione di un progetto utopico.
La mostra si sviluppa poi in tre ambienti del piano C. Nel salone principale, campeggia il grande disegno (588 cm di base x 167 di altezza) raffigurante la Bandini Dora, eseguito da Giugiaro con i gessetti e un’impressionante abilità manuale, a scopo dimostrativo, quasi fosse la fotografia di un modello non ancora esistente, per essere presentato a Ginevra nel 2020: è una sorta di icona pittorica iperrealista, che precede la forma e la costruzione del prototipo. In questa sala sono poi esposti bozzetti a mano e oggetti disegnati da Giugiaro (la macchina da cucire Necchi, le macchine fotografiche, la pasta Voiello) e riproduzioni di disegni e progetti di Leonardo, in un’interessante connessione visiva.
Nei due ambienti ai piani superiori, sono esposti i dipinti giovanili, esempi di una pittura evocativa e sentimentale, in rapporto con la sua famiglia e il suo paese. Ne emerge un’atmosfera magica nello scrigno della memoria, tra volti dalle fisionomie espressive e geometrie del paesaggio, grazie alla “sua seconda pelle”: la pittura, trait-d’union fra lui stesso e la vita. Giugiaro dimostra e sottolinea la convergenza costante di “ricordi familiari, esistenziali, affettivi e professionali” in una dimensione di profonda umanità». 

Giorgetto Giugiaro, Porticciolo di Nervi, courtesy Castello Gamba
Come questa mostra si inserisce nella programmazione di Castello Gamba? Quali saranno i prossimi eventi (espositivi e non)?

«La situazione contingente ha modificato sensibilmente tutta la programmazione delle attività e degli eventi del Castello Gamba, che hanno subito una comprensibile revisione e adeguamento in relazione alle nuove norme di fruizione. Nel mese di settembre diverse iniziative sono state inserite all’interno della rassegna Plaisirs de Culture, che coinvolge da anni tutti i musei, le associazioni e gli enti che in Valle d’Aosta si occupano di cultura. Oltre all’ingresso gratuito al sito dal 18 al 26 settembre, il museo offrirà una serie di incontri con personalità del design, ancora in linea con la mostra di Giugiaro, cui si aggiungeranno approfondimenti su un artista locale, Francesco Nex, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, oltre ad alcune esplorazioni sul mondo del cinema. Questo tema, del resto, è in questo momento oggetto di particolare interesse per il museo, ponendosi al centro della prossima mostra invernale.
Ma la vera rinascita, ci auguriamo, potrà avvenire l’anno prossimo: per il 2022 stiamo infatti progettando grandi eventi e importanti mostre, dal momento che nell’autunno il museo celebrerà i suoi primi 10 anni di vita».

Giorgetto Giugiaro, Sfera Leonardo, courtesy Castello Gamba

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