31 dicembre 2021

Julien Carreyn con ‘Grasse 2020’ a Le Quai, a Monaco

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"Grasse 2020" di Julien Carreyn è la seconda mostra a Le Quai, a Monaco, nuovo spazio espositivo per l'arte contemporanea e il design messo a disposizione da Silvia Fiorucci Roman. Fino al 19 marzo

exhibition view

Le Quai è il nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea e il design, inaugurato a Monaco lo scorso giugno e che si aggiunge agli altri luoghi messi a disposizione da Silvia Fiorucci Roman per le attività culturali della Società delle Api. Fino al 19 marzo Le Quai presenta sua seconda mostra, la personale di Julien Carreyn “Grasse 2020”.

«Il progetto ha origine da un dialogo tra Silvia Fiorucci Roman, Julien Carreyn e Cristiano Raimondi, curatore della mostra. L’idea iniziale consisteva in una commissione volta a fotografare parte della collezione privata conservata tra Grasse, il Moulin des Ribes, e l’appartamento della collezionista a Monaco», hanno spiegato gli organizzatori.

«L’artista, già presente nella collezione, – hanno proseguito – è riuscito a sviluppare una narrazione che prescinde dalla dimensione privata e domestica inscrivendola in un racconto atemporale e singolare, grazie a un doppio approccio, fotografico e pittorico. Le opere d’arte e di design della collezione vengono riproposte da Julien Carreyn in modo casuale e straniante senza alcun riferimento alla loro classificazione. All’interno di questa collezione privata, l’artista ha scelto di prestare attenzione particolare ai lavori che sentiva affini alla sua sensibilità, ripresentandoli e rappresentandoli sublimati da una visione personale e rinnovata. I frequentatori del Moulin des Ribes – il luogo dell’installazione – si trovano così a essere soggetti e attori, presenze e apparizioni che sconvolgono l’ordine del tempo, delle cose e della collezione stessa».

Julien Carreyn, Grasse 2020, Le Quai, 2021 © Società delle Api 2019

«L’œuvre/conte di Julien Carreyn consiste in circa 160 immagini fotografiche uniche (Polaroid o stampe ai sali d’argento), 120 piccoli dipinti (gouache su cartone) e un film. L’installazione è stata classificata negli archivi della collezione privata di Silvia Fiorucci Roman come un’unica opera con il titolo Grasse, 2020. Il corpus non ha una precisa temporalità di lettura: l’intenzione dell’artista è di permettere al fruitore dell’opera di decidere da solo questa temporalità. La produzione è stata realizzata tra l’inizio del primo lockdown e la fine del secondo.
La ricerca da cui nasce la mostra Grasse 2020 si abbina al progetto editoriale di Julien Carreyn intitolato Le Moulin des Ribes, il secondo volume della collana Società delle Api pubblicata da NERO Editions», hanno aggiunto gli organizzatori.

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