11 novembre 2024

Un’opera poco nota di Picasso da scoprire al 27esimo piano di una torre a Milano

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Al 27mo piano della sede della società PwC, a Milano, sarà possibile ammirare un’opera poco conosciuta di Picasso, dalla collezione della Pinacoteca di Brera

PwC è un network con oltre 370mila professionisti in tutto il mondo, di cui oltre 9mila in Italia con più di 24 uffici, che offrono servizi di revisione, di consulenza strategica, legale e fiscale alle imprese. La sede di Milano si trova a City Life nell’edificio, alto 130 metri, disegnato dall’architetto Daniel Libenskind. Il Progetto PwC per la cultura, che quest’anno propone l’esposizione di un’opera di Pablo Picasso, ha lo scopo di creare occasioni importanti per condividere opere del patrimonio artistico culturale con la comunità nella quale l’organizzazione svolge la sua attività, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Lo scopo, come sottolinea Alessandro Grandinetti di PwC, rappresenta «Un manifesto valoriale che ha al centro le persone, nella convinzione che la cultura stimoli la curiosità e mantenga vivo e attivo l’intelletto». Già nel novembre del 2022, era stata esposta un’opera di Botticelli, che aveva riscosso un grande successo di pubblico (ne scrivevamo qui).

Ancora al 27° piano, è stata allestita ora l’esposizione di un’opera di Pablo Picasso, conservata a Brera, restaurata di recente (2015) ma poco vista dal pubblico, intitolata La loge (la balconata), alta quasi due metri (191,3 x 141 cm) che ha una storia particolare nella vita del grande artista spagnolo. Da segnalare l’originale allestimento scenografico, realizzato da Bertone Design Group, entro il quale è stata collocata.

Il Direttore Generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense, Angelo Crespi, ha tratteggiato la storia un po’ rocambolesca di quest’opera. Anzitutto, il lavoro è un frammento di una grande scenografia per Cuadro Flamenco, spettacolo teatrale ideato da Sergej Diaghilev, inventore dei Ballets Russes, messo in scena a Parigi e Londra nel 1921.

La scenografia ripropone un teatro, con il pubblico affacciato ai palchi, mentre segue uno spettacolo. Insomma, un teatro nel teatro, che offre al pittore l’opportunità di cogliere dai visi degli spettatori il fascino del mondo del balletto, da cui lo stesso Picasso era stato conquistato.

Non per nulla aveva sposato Olga Khokhlova, una delle ballerine russe che vi si esibivano. Il flamenco inoltre era una musica che gli ricordava Malaga, città dell’Andalusia in cui era nato. Picasso tiene tanto a realizzare questa scenografia e lo dimostra il fatto che, quando lo spettacolo verrà annullato per motivi economici e la scenografia tagliata in pezzi, lui firmerà i vari frammenti, sia la natura morta centrale sia gli altri riquadri dove appaiono figure umane. Diaghilev, sfruttando la grande fama del pittore, aveva ritagliato la scenografia per un tornaconto personale con l’intento di vendere le singole parti come quadri e ricavarne denaro per allestire nuovi spettacoli.

Ma non è finita qui. In seguito, i frammenti ebbero anch’essi una storia tormentata e sarebbero stati acquistati dall’antiquario francese Jacques Helft. Quattro di essi rimasero in Francia, quello intitolato La loge, dopo una serie di traversie, venne acquistato nel 1976 dallo Stato italiano, tramite il Sovraintendente di Brera, Franco Russoli.

Nell’opera di Picasso, il teatro, in stile Secondo Impero, ha decorazioni in stucco bianco e oro, poi vi sono cortine rosso porpora e nel palco due figure femminili in abiti eleganti, una di esse ha in mano uno stilizzato mazzo di fiori, in realtà sembrano entrambe poco coinvolte dallo spettacolo e più intente a mettersi in mostra.

L’esposizione è aperta gratuitamente, per coloro che si sono prenotati, nei due weekend 9,10 e 16,17 novembre (già sold-out, salvo disdette). Vista la grande partecipazione, si è deciso però di aprire al pubblico anche per il week-end 23-24 novembre. Le prenotazioni gratuite potranno essere effettuate a partire da lunedì 11 novembre, dalle ore 15, a questo link.

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