Mentre Sotheby’s combatte i suoi conflitti interni ed apre la sua sezione online su ebay, Christie’s sembra rincorrere a fatica la cugina. Nello stesso tempo le case d’aste online dimostrano quanto sia forte l’interesse nei loro confronti, confermato anche dai report del Tefaf di qualche settimana fa. Due esempi su tutti, Auctionata, start up berlinese che ha inventato le aste online in live streaming, e Artsy, piattaforma che ha alle sue spalle brands come Gagosian, Twitter, Google.
Entrambe le case d’asta hanno affrontato nei giorni scorsi una fase di rifinanziamento. Auctionata ha chiuso la serie C della ricapitalizzazione incassando oltre 42 milioni di euro, portando all’interno della lista dei suoi finanziatori dei nuovi nomi come Hearst Ventures di New York, Kreos Capital da London, e Yuan Capital da Hong Kong. Anche tutti i precedenti finanziatori hanno deciso di tornare a scommettere su questa giovane realtà. La nuova era della casa d’aste prevederà un ampliamento della sua base di compratori e venditori. Oltre agli orologi, auto vino gioielli e arte e design, in questa fase inizieranno ad avvicinarsi a nuove fette di mercato offrendo strumenti musicali, memorabilia diamanti e beni immobili.
L’annuncio arriva a pochi giorni della notizia dei 25 milioni incassati dalla concorrente Artsy nell’ultima fase di ricapitalizzazione, che arriva ad un anno dal finanziamento di serie b che ha raccolto 18 milioni, e porta Artsy ad un totale di 51 milioni raccolti.
Vantando tra i suoi partner le più importanti gallerie provenienti da circa 80 paesi, Artsy mette a disposizione degli utenti una vetrina a cui i fruitori possono affacciarsi per osservare le opere in catalogo, per scopi puramente educativi, o magari per acquistare qualcosa.
Le ambizioni di Artsy si spingono verso oriente, Carter Cleveland, CEO dell’azienda ha dichiarato, ‹‹Crediamo che ci sia un mercato unico che possa essere utile ai consumatori, opposto ai molti mercati locali. La Cina per noi è una grande opportunità››.
