23 marzo 2015

Le manovre di Phillips

 

di

Un piccolo passo per Phillips per avvicinarsi alle sue colleghe più grandi, Sotheby’s e Christie’s. Dopo essersi affermata sul campo con molte aste di giovani artisti, come Sterling Ruby, Oscar Murillo e Alex Israel, con ottimi risultati, la casa d’aste con sede a Londra e New York prova a risalire la china. Lo aveva annunciato Edward Dolman, veterano di Christie’s e direttore del Museo del Qatar, subito dopo il suo insediamento ai piani alti di Phillips, il nuovo obiettivo sarà proporre nuove categorie di mercato ed espandersi verso l’est. Dopo le due nuove aperture europee di Parigi e Berlino, sarà Hong Kong, ad ospitare presto una sede di Phillips, e, parallelamente, Dolman è riuscito ad accaparrarsi una collezione che fa invidia alle due più mature concorrenti. 
In vendita in una serie di aste previste il prossimo maggio circa 100 lotti, con tutti i top lot all’incanto durante la serata del 14, appartenenti ad una collezione privata, dal valore totale di circa 35 milioni di dollari. 
Tra le opere annunciate, Elements (Hydra) di Brice Marden, valutata tra gli 8 e i 12 milioni, seguita da Porch Crop (2001) diuno dei più amati dal mercato, il narratore dell’America Ed Ruscha, con cartellino che segna 3 milioni. C’è anche un po’ di Italia nel gruppo con una mappa di Alighiero Boetti, che potrebbe portare un milione e 500mila euro e le Idee di pietra di Penone, in vendita per 2 milioni. 
Ancora ignoti i venditori, ma secondo il New York Times, le opere appartengono al noto finanziere Laurence Lebowitz e sua moglie Naomi Aberly, fundraiser per i Democratici.
La mossa, guidata da una vecchia volpe del mercato, è tutt’altro che casuale e arriva in un momento di stasi, permettendo così a Phillips di guardare più da vicino le due grandi. (Roberta Pucci)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui