03 febbraio 2015

L’euro crolla. E gli americani comprano

 

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‹‹Il timore di un danno frena. La prospettiva di un vantaggio incita››. Questo si legge in un passo de L’arte della guerra, un testo di centinaia di anni fa, che sembra calzare a pennello per la situazione del mercato di questi ultimi giorni.
Due facce della medaglia che si contrappongono di fronte al declino dell’euro in rapporto al dollaro, arrivato oggi a 1.13, e che secondo alcuni analisti potrebbe arrivare al pareggio entro pochi giorni. Questo scenario, sommato al basso prezzo del petrolio, pone in netto vantaggio gli acquirenti che si presentano nelle aste europee con valigie piene di biglietti verdi. E pensare che solo la scorsa primavera vedeva il cambio euro/dollaro fissato ad 1,40, un crollo velocissimo che non smetterà di influenzare l’economia del Vecchio Continente, compresa quella dell’arte. 
Con la nuova stagione di vendite alle porte, il nuovo rapporto euro/dollaro mette in diverse condizioni i collezionisti provenienti da un lato all’altro dell’Oceano. Otto Naumann, dealer del settore Old Master ha dichiarato a Bloomberg.com che: ‹‹L’euro sta distruggendo l’Europa, ma più di tutti sta uccidendo l’Italia, non ho visto nessun collezionista italiano fare acquisti negli ultimi tempi››. E di certo questa situazione non migliorerà a breve. 
E mentre l’euro crolla, il dollaro diventa più forte che mai. La crisi americana può considerarsi chiusa, lo ha dichiarato anche Obama lo scorso 21 gennaio in un discorso alla Nazione, ed è con questa fiducia ritrovata che i collezionisti americani approcceranno le aste che iniziano oggi sulla piazza londinese. 
All’incanto da Sotheby’s oggi vanno ventiquattro lotti di alcune figure chiave del Surrealismo, oggi e domani saranno messi in vendita anche cinquantadue opere impressioniste e post impressioniste, inclusi i super quotati dipinti di Monet, Toulouse Lautrec e Matisse. Stesso menu a base di Surrealisti e Impressionisti sarà offerto da Christie’s domani, Cézanne, Modigliani, Giacometti & co saranno banco di prova per questa nuova fase del mercato. L’ago della bilancia si è di nuovo spostato, e se frena gli europei, farà scatenare i multimilionari americani, che forse daranno una casa accogliente alle Ninfee, magari con vista su Central Park.(Roberta Pucci)

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