22 aprile 2015

Phillips e il mercato reale

 

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Tutto il sistema del mercato dell’arte è in tensione, e lo sarà fino a metà maggio, quando le aste del contemporaneo si saranno concluse. A contendersi lo scettro, oltre a Sotheby’s e Christie’s c’è la londinese Phillips che ha da poco annunciato qualche highlights della sua asta.
L’obiettivo è molto più “modesto” rispetto alle cifre a cui ci hanno abituato le case d’asta più grandi, 130 / 150 milioni in totale, secondo le previsioni, ma l’attesa per questa settimana di aste è tenuta alta da alcuni lotti che attrarranno i collezionisti più attenti.
Per Phillips questo è un grande momento, nella sua rosa ha due assi nella manica, due dipinti di Bacon, valutati 25 e 35 milioni di dollari.
Seated Woman (Portrait of Muriel Belcher), dipinto nel 1961, potrebbe essere venduto addirittura per molto di più della stima di 25 milioni, considerato che solo nel 2007 era stato comprato da Christie’s per un cliente del dealer Alan Hobart a circa 20 milioni.
Il sensuale dipinto Portrait of Henrietta Moraes, invece protrebbe raggiungere 35 milioni di dollari, facendo superare a Phillips tutti i record precedenti: la casa d’aste infatti non ha mai venduto opere al di sopra dei 20 milioni. 
Anche la sezione dedicata agli italiani del dopoguerra promette bene, con opere come Idee di Pietra di Penone, che probabilmente supererà la stima di 2,5 milioni, e un grande dipinto del 1969 di Domenico Gnoli che potrebbe raggiungere i 9 milioni. 
Certo il totale previsto è pari alla stima di opere come il Picasso e il Giacometti offerti da Sotheby’s e Christie’s, ma forse l’asta da Phillips è più vicina al mercato reale, e non falsata da hedge fund, investitori e ultramiliardari, che sono poco interessati all’arte e più al guadagno. (Roberta Pucci)

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