09 gennaio 2015

Quando l’asta non vuol dire solo soldi

 

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Era il luglio del 2013 e durante un’asta da Christie’s un ignaro compratore si trovava in mano un capolavoro dell’arte inglese per la misera cifra di 3.500 sterline. L’opera in questione è un bozzetto ad olio, che da Christie’s era stato attribuito ad un seguace di Constable, ma che ora sembra sia stato realizzato da Constable stesso. Il dipinto, che a detta dello stesso collezionista era stato ritoccato diverse volte tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, è uno studio preparatorio della tela che raffigura la Cattedrale di Salisbury del 1831 e che appartiene alla Tate. La specialista che ora ha analizzato l’opera è Anne Lyles, e ha dichiarato che il bozzetto è una delle scoperte più interessanti fatte negli ultimi anni sul pittore di paesaggio. 
Nonostante possibili errori di valutazione, va dato atto alle case d’asta dell’importanza del loro ruolo in casi simili. Il riconoscimento del valore di un tale capolavoro non sarebbe stato possibile se l’opera non fosse stata analizzata ed inserita in un’asta. Il bozzetto nel 2013 era stato venduto nel mezzo di molte altre opere, tra queste, un altro lotto sospetto: L’imbarco di San Paula, originariamente catalogato come opera “dopo Claude Lorrain” e stimato tra le 15 e le 20mila sterline. Poco prima della vendita, Christie’s ha temuto un errore ed ha ritirato l’opera per poi venderla come opera di Lorrain per poco più di 5 milioni di sterline a King Street nel dicembre 2013.

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