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Da semi a siluri: a Venezia, il nuovo Episodio di Aarduork
Mostre
In uno spazio che diventa protagonista tanto quanto le opere che ospita, Aarduork spinge i confini della sperimentazione artistica con l’Episodio 14 di un progetto espositivo in costante evoluzione da ormai quattro anni. La mostra, intitolata When Seeds Become Torpedoes, è un’analisi potente e concreta, che racconta la vita dell’Orto Botanico cittadino, trasformato nel tempo da giardino scientifico a fabbrica di siluri nell’Ottocento, oggi abbandonato. Simone Scardino indaga il passaggio di questo spazio dalla floridezza, allo sfruttamento, fino alla distruzione, riflettendo su come lo spazio della natura, un tempo oggetto di possibilità, sia divenuto per l’uomo risorsa da esaurire per profitto.

L’esposizione colpisce per l’approccio visivo e narrativo diretto, costruito per trasmettere un potente messaggio sul degrado culturale ed ecologico. Attraggono l’attenzione i siluri, creati dall’artista utilizzando i semi raccolti durante incursioni notturne nell’ex Orto e che evocano l’idea di distruzione e di rinascita. Completano il progetto immagini e documenti d’archivio sul passato dell’orto, assieme a un video che, con sedute dedicate, permette ai visitatori di immergersi nella storia del sito. Questo mix di materiali fisici e multimediali crea un’esperienza immersiva, capace di coinvolgere il pubblico e stimolare la riflessione: un approccio d’impatto che si rivela necessario per far dialogare il passato e il presente della città.
La scelta di Scardino come artista per questo Episodio non è casuale: noto per il suo approccio transdisciplinare ed ecologico, l’artista propone un lavoro che intreccia memoria, ecologia e politica. Scardino riflette sulle logiche di appropriazione e sfruttamento, temi molto attuali a Venezia, segnata dalla mercificazione della vita e dalla crisi abitativa.

Quello di Scardino è perciò un gesto che sfida le convenzioni, in un contesto veneziano spesso prigioniero di dinamiche turistiche e commerciali. L’esposizione riesce a uscire dagli schemi, rimanendo attrattiva sia per conoscitori che per curiosi. Aarduork si conferma così come un luogo di dialogo in cui artisti e curatori lavorano insieme per offrire esperienze artistiche uniche e senza filtri al pubblico.
Lo spazio espositivo stesso, pur nella sua essenza minimalista, contribuisce attivamente al messaggio. Il “white cube” che ospita questa mostra si trasforma in un laboratorio che cambia forma e allestimento per ogni Episodio: quello di aarduork è uno spazio che, come un organismo, si adatta alle necessità di ogni progetto, creando un’esperienza sempre fresca e inaspettata per il pubblico. In questo senso, la curatela non è solo il lavoro dietro la selezione degli artisti, ma anche un’operazione di trasformazione dello spazio, che fa di ogni allestimento un’opera di per sé.

When Seeds Become Torpedoes si integra perfettamente nel progetto di Aarduork, esplorando il passato industriale di Venezia e i conflitti tra ecologia e progresso: la mostra invita a considerare la natura non solo come entità da proteggere, ma come sistema vivo e complesso, capace di esprimere le contraddizioni della nostra epoca.
Dal canto suo, Aarduork rappresenta per Venezia un seme di cambiamento, presentandosi come uno spazio di resistenza culturale che invita a ripensare arte e città in modo nuovo.
