26 gennaio 2005

Bologna… fever?

 
Ormai il trend pare sempre più questo: anche se una città non è in una situazione troppo rosea dal punto di vista dell’arte contemporanea, con tutto ciò che il suo “sistema” comporta, nei weekend lunghi delle fiere pare animarsi d’una vita frenetica, addirittura smodata. La febbre contagia anche Bologna?....

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Un case study palese è Torino, che nel corso di Artissima propone un calendario letteralmente mozzafiato di eventi d’ogni sorta, per la preoccupazione dei presenzialisti privi del dono dell’ubiquità. Ma a Bologna Artefiera – Art First è in grado di competere con eventi di quel genere? Non parliamo tanto della fiera, dalla tradizione consalidata e dal volume di affari non trascurabile. Bensì di ciò che può offrire una città solo in parziale ripresa sul fronte della proposta d’arte contemporanea, stimolando tutto il mondo che intorno gli gira e talvolta ne vive. Va da sé che ci auguriamo che la città possa imboccare ancora una volta la strada giusta, come fece nei gloriosi anni della fondazione del Dams. Perché ne ha tutta la storia e le potenzialità, forse anche più di altre presunte metropoli che a guardar bene sono assai provincialotte (si legga: Milano).
Ebbene, qualche parola allora per l’evento cardine di questi giorni. Inaugurerà oggi mercoledì 26 gennaio, in mattinata per gli operatori e nel pomeriggio (dalle 17 alle 20) per una vernice a invito, poi per tutti fino a lunedì prossimo. Fra le novità, un buon calendario e un’ottima visibilità per i giovani segnalati da riviste specializzate, un occhio di riguardo per l’estero (che significa gallerie straniere ma anche e soprattutto mercati stranieri, specie quelli che si affacciano proprio in questi anni alle porte dell’Europa: si veda la tavola rotonda e il programma J7 dedicato all’omonima componente di visitatori) e naturalmente la proiezione dell’evento sul tessuto cittadino, con iniziative direttamente supportate e altre a latere che vanno a formare un humus che non mancherà di tenere impegnati collezionisti e appassionati, curatori e talent scout. A proposito, troverete Exibart al padiglione 21, stand 35.
En passant, da segnalare anche la Fiera organizzata da Flash Art all’Hotel Sofitel, nella scia dell’analogon milanese e con alcuni progetti specifici di giovani curatori, per esempio “Camerachiara / Cameraoscura”.
Allora veniamo alla carrellata di eventi, che come di consueto è frutto di una scelta personale che talora potrà apparire non condivisibile, ma tant’è. La bistrattata Gam bolognese -spesso a ragione, va detto- mercoledì presenta la mostra del concorso IdeARTe per la Manifattura, vinto da Eva Marisaldi, mentre prosegue il tributo a Günter Brus. Venerdì fra le 18 e le 19 inaugurano le due sedi (Palazzo Saraceni e San Giorgio in Poggiale) che ospitano la grande rassegna dedicata alla Pittura cinese contemporanea, dopo la poderosa “Officina Asia” e con un notevole volume pubblicato per l’occasione dal bolognese Damiani Editore, che ha già all’attivo un libro dedicato ai giovani fotografi cinesi. Per fare un’immersione nell’arte cinquecentesca, a Palazzo Re Enzo c’è il Primaticcio, mentre al Museo Morandi una bella personale di Josef Albers. E se solitamente non segnaliamo mostre a carattere documentario, una meritatissima eccezione va fatta per La Brigata Ebraica in Romagna 1944-1946 allestita al Museo Ebraico, fra un magnifico dedalo di viuzze medioevali.
Il panorama delle gallerie, delle stimolanti associazioni culturali e dei locali vari propone una programmazione interessante: in ordine sparso, la collettiva fotografica Bianco e nero e la personale di Fran Bobadilla alla Galleria d’Arte 18, i ritratti fotografici dal Sunday Times di Francesco Guidicini al Civico 32, Nicola Samorì all’Ariete, Giorgio Andreotta e Mirko Fabbri da interno&dumdum, Lello Esposito alla Nt Art Gallery, Davide Benati allo Studio G7 (che nello spazio dell’ex falegnameria presenta una installazione di Jessica Carrol), la collettiva 5 da Mama, l’Elastic Group of Artistic Research alla Nipple Gallery, Claudio Serrapica al Baraccano, Mimmmo Rotella da Alisea Arte & Object Design, Aron Demetz, Carlo Orsi e Mauro Reggio da Forni, Gianni Piacentino da de’ Foscherari, Marcus Harvey da Marabini, Giovanna Ricotta allo Studio Ercolani, la Pittura ‘70 e Carlo Bernardini alla Galleria Spazia e infine Mikhaylov Vjacheslav alla Da Gallery. Un incontro-gioielllino da segnalare a Stamparte, sabato alle 12, con Carol Rama. Da non perdere la personale della bravissima designer-architetto Matali Crasset, nello spazio di via d’Azeglio 50 della Otto Gallery, che inaugura venerdì alle 18. Un’ora dopo, al fervente circolo Arci Sesto Senso si può sorbire un buon cocktail durante la vernice della “collettiva abusiva” 72 dpi. Tonitruante programma da Neon, che inanella un programma Denso di eventi, uno per serata: per il lunedì di chiusura la presentazione di Loopermagazine + animazione in 3D di Patrizio Ansaloni, e -a ritroso- domenica il concerto-performance di Andrea Rossi Andrea, sabato i video di Francesco Arena, venerdì la doppia performance con asta di Paul Griffiths e Cesare Pietroiusti, mercoledì Il concerto sinottico curato da Elio Grazioli.
arte fiera
Fra i locali dove trascorrere serate artistico-danzerecce o comunque eccentrici rispetto al circuito più “classico” dell’arte, l’appuntamento cardine è ovviamente Netmage, per il quale rimandiamo all’articolo pubblicato negli scorsi giorni. Al Club 74 mercoledì prosegue la rassegna “MURart”, che in quest’occasione vede di scena i video di Robert Pettena, Riccardo Benassi e Nico Vascellari, mentre al Modo Infoshop c’è la personale di Allegra Corbo coadiuvata dal figlioletto. A Villa Serena, grazie all’intervento di Bo-Art e di un pool di giovani curatori, sarà visibile un enorme wall paper creato dagli A4 di una sfilza di artisti, da Anri Sala a Flavio Favelli. Ancora nei locali, ma con propaggini in vari esercizi pubblici cittadini e centri commerciali, la rassegna Exit 9. Young and Lost (?) sabato 29 propone collettiva e party. Sul fronte della sound art e della cultura sonora, evento da non mancare quello di sabato al TPO, con una serata che vedrà esibirsi fra gli altri e.g.ø e Mono/Perro, nell’ambito di Sound is the place curato da Marco Altavilla (il giorno prima, sempre inserito nella medesima iniziativa, al Cinema Lumière i video di ZimmerFrei alle 20,30). E ancora Sabrina Bastai allo Zò Caffè e una segnalazione culinaria per chi avesse la necessità di riposare le membra dopo tanta saturazione visiva: nel quartiere universitario c’è una delle più antiche trattorie, Annamaria. Consigliabile è dir poco, visto che Bologna è nota anche e soprattutto per questo.


articoli correlati
Netmage 2005
ArteFiera 2004

schede eventi
Galleria d’Arte 18
Alisea Arte
Baraccano
Civico 32
Club 74
Da Gallery
De’ Foscherari
Studio Ercolani
Ex-falegnameria
Exit 9
Flash Art Show
Forni
IdeARTe
Interno & dumdum
L’Ariete
Mama
Marabini
Modo Infoshop
Museo Ebraico
Museo Morandi
Neon
Nipple Gallery
NT Art Gallery
Palazzo Saraceni
Otto Gallery
Palazzo Re Enzo
Sesto Senso
Spazia
Carol Rama da Stamparte
Studio G7
TPO
Villa Serena
Zò Caffè

marco enrico giacomelli



Artefiera 2005
Piazza Costituzione – Ingresso Nord
Orario: 10.30-20.00 (da giovedì a domenica); 10.30-19.00 (lunedì)
Ingresso: intero € € 13; ridotto € 10
Info: tel. +39 051 282257; artefiera@bolognafiere.it; www.artefiera.bolognafiere.it
Catalogo disponibile


[exibart]

6 Commenti

  1. Aggiungo solo un paio di eventi all’elencazione perfetta di Marco Enrico. Il 27 Gennaio il Cinema Lumiere presenterà in antemprima mondiale il film “L’ora della lucertola” di Mimmo Calopresti su Mimmo Rotella e Sabato 29 le gallerie private apriranno in orario eccezionale anche di sera dalle 21.

  2. Sono d’accordo sul fatto che Bologna abbia attraversato alcuni anni non eccelsi ed ancora si dibatta in una crisi fatta di eccessiva autoreferenzialità rispetto alle politiche istituzionali sull’arte e che la concentrazione di eventi possa risultare dispersiva tuttavia rispetto a Torino, che si avvale più che altro di una sigla azzeccata dal punto di vista comunicativo come “Il Mese dell’arte contemporanea” a fronte di contenuti, secondo me,effimeri, si nota maggiore varietà di proposte “alternative” e, quantomeno, voglia di discutere. E poi non c’è niente da fare, l’unica fiera veramente competitiva, nell’attuale situazione italiana, può essere solo Bologna.

  3. gia che ci siamo vorrei suggerire di indicare l’indirizzo delle gallerie segnalate, altrimenti si fa “alla milanese” , che alle loro mostre non mettono le didascalie.
    Grazie mille

  4. visto il numero degli eventi, non ho ritenuto opportuno scrivere tutti gli indirizzi-orari-ecc., ma ho indicato il nome della galleria con un link nella scheda dell’articolo, che rimanda alla scheda dell’evento in corso in questi giorni, con tanto di mappa interattiva.

    marco

  5. La fiera di Bologna sembra essersi accoccolata su una comoda poltrona. Matisse diceva che l’arte doveva essere una “comoda poltrona” per sottolineare la necessità di un silenzio ristoratore, dopo la concitata stagione delle avanguardie o, se vogliamo, in alternativa ad essa. L’arte oggettivamente trasportabile, appendibile, collocabile in una stanza, insomma, tangibile, domina questa fiera che ha, guarda caso, delle comode isole dove una nota marca, di poltrone appunto, esporne i propri prodotti. Niente video, niente installazioni o meglio sono comunque ridotti ad una sporadica presenza. Anche la “contro fiera”, per così dire, proposta dalla rivista Flash Art per il prevedibile flusso dei stansfughi della Fiera “mater” è una sequenza di entrate ed uscite dalle camere del Sofi Hotel nelle quali troviamo, anche lì, quadri ed oggetti, serenamente adagiati su letti, appoggiati su comodini, deposti sui lavandini e nelle vasche. Anche qui ci si muove dalla confortante prospettiva di un acquisto, ed è come ammettere che l’aspetto militante dell’arte, la sua spinta eversiva, la sua potenzialità propositiva cede il posto alla capacità di offrire il piacere privato di un trofeo di un raggiunto status, non una concretizzazione di un pensiero. Solo pochi, splendidi isolamenti, lontani dalla ripetizione del quotidiano, dalla celebrazione del consumismo, dalla filiera del successo permettono, in questa Bologna super affollata di eventi, di rimanere nel silenzio nevoso dell’Italia di questi giorni.

    Marcello Carriero

  6. Che triste arte fiera. mercato di prodotti triti e scadenti. e non parliamo di flash art fair: ma cosa c’entrano i quadri di virgilio guidi degli anni 20? non doveva esserci una selezione a progetto? Io rimpiango già artissima, l’unica fiera italiana che si sforzi di star dietro a ciò che succede nel mondo.

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